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Creare un luogo di incontro e condivisione, che rispondesse alle esigenze di una popolazione urbana fortemente eterogenea come quella residente a San Siro, è stato l’obiettivo del progetto di tesi incentrato sulla riqualificazione dell’Alpi, un cinema che per anni è stato il fulcro della vita sociale e culturale del quartiere. La scelta di intraprendere questo progetto proprio sul cinema Alpi in via Ricciarelli, è stata il frutto di un lungo percorso di studio del sistema dei cinema di Milano, sul loro boom tra gli anni ‘50 e ‘60, e il conseguente declino a partire dalla fine degli anni ‘70 e inizio anni ‘80, crisi che dei cinema meneghini colpì l’Alpi tra i primi, costretto a chiusura nel 1978. Ricostruendo la storia di questo cinema è stato d’obbligo cercare di ripercorrere anche quella del quartiere che lo ospita, San Siro, ma più in particolare il quadrilatero di Selinunte, noto alle cronache per la difficile situazione di degrado urbano e criminalità che lo caratterizza. L’analisi quindi si è concentrata sul tipo di popolazione che abita i dintorni dell’ex cinema Alpi, per lo più immigrati residenti nelle degradate case popolari, firmate tra gli altri da Franco Albini, che in epoca fascista furono motivo d’orgoglio per essere all’avanguardia riguardo alle problematiche di igiene e accessibilità ai servizi. Del progetto degli anni ’30 rimane tuttavia un quartiere privo di luoghi pubblici in cui gli abitanti di oggi possano svolgere attività di tipo ludico, culturale, e sociale. Da qui nasce l’idea di aprire l’ex cinema, rendendolo uno spazio pubblico, attrezzato in modo tale da poter consentire tutte quelle attività che sono fondamentali per migliorare lo svolgimento della vita sociale e culturale del quartiere: la sala cinematografica, la biblioteca, lo spazio dedicato ai bambini (grande fetta della popolazione residente nei pressi del nuovo centro culturale), gli spazi comuni coperti e all’aperto. La versatilità dello spazio pubblico centrale, inteso come una vera e propria piazza, consente l’allestimento di mercatini ed eventi, musicali e teatrali ad esempio, di fatto incarnando uno spazio urbano che all’interno del quartiere è sempre venuto a mancare.

Progetto per un centro culturale nell'ex cinema Alpi a Milano

ARMARI, ELISA;SACCO, DIEGO;BONUCCELLI, FEDERICO
2016/2017

Abstract

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ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-apr-2017
2016/2017
Creare un luogo di incontro e condivisione, che rispondesse alle esigenze di una popolazione urbana fortemente eterogenea come quella residente a San Siro, è stato l’obiettivo del progetto di tesi incentrato sulla riqualificazione dell’Alpi, un cinema che per anni è stato il fulcro della vita sociale e culturale del quartiere. La scelta di intraprendere questo progetto proprio sul cinema Alpi in via Ricciarelli, è stata il frutto di un lungo percorso di studio del sistema dei cinema di Milano, sul loro boom tra gli anni ‘50 e ‘60, e il conseguente declino a partire dalla fine degli anni ‘70 e inizio anni ‘80, crisi che dei cinema meneghini colpì l’Alpi tra i primi, costretto a chiusura nel 1978. Ricostruendo la storia di questo cinema è stato d’obbligo cercare di ripercorrere anche quella del quartiere che lo ospita, San Siro, ma più in particolare il quadrilatero di Selinunte, noto alle cronache per la difficile situazione di degrado urbano e criminalità che lo caratterizza. L’analisi quindi si è concentrata sul tipo di popolazione che abita i dintorni dell’ex cinema Alpi, per lo più immigrati residenti nelle degradate case popolari, firmate tra gli altri da Franco Albini, che in epoca fascista furono motivo d’orgoglio per essere all’avanguardia riguardo alle problematiche di igiene e accessibilità ai servizi. Del progetto degli anni ’30 rimane tuttavia un quartiere privo di luoghi pubblici in cui gli abitanti di oggi possano svolgere attività di tipo ludico, culturale, e sociale. Da qui nasce l’idea di aprire l’ex cinema, rendendolo uno spazio pubblico, attrezzato in modo tale da poter consentire tutte quelle attività che sono fondamentali per migliorare lo svolgimento della vita sociale e culturale del quartiere: la sala cinematografica, la biblioteca, lo spazio dedicato ai bambini (grande fetta della popolazione residente nei pressi del nuovo centro culturale), gli spazi comuni coperti e all’aperto. La versatilità dello spazio pubblico centrale, inteso come una vera e propria piazza, consente l’allestimento di mercatini ed eventi, musicali e teatrali ad esempio, di fatto incarnando uno spazio urbano che all’interno del quartiere è sempre venuto a mancare.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134328