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La causa principale di degrado delle strutture in calcestruzzo armato esposte in ambienti privi di cloruri è la corrosione indotta dalla carbonatazione. La vita di servizio di una struttura si può considerare composta da due fasi distinte: una fase di innesco e una fase di propagazione della corrosione. Avvenuto l’innesco della corrosione, è necessario riuscire a valutare la velocità con cui questa propaga; nel caso di strutture esposte all’atmosfera in cui vi è disponibilità di ossigeno, essa dipende essenzialmente dall’umidità e dalla temperatura. La misurazione della velocità di corrosione in campo non è di semplice attuazione, di conseguenza sono stati proposti metodi per stimare questo parametro. Tra questi, vi è la stima della velocità di corrosione per mezzo della misura della resistività del calcestruzzo, parametro più facilmente misurabile. In letteratura è riportato che esiste un rapporto di proporzionalità inversa tra la resistività e la velocità di corrosione, ma la relazione tra i due parametri non ha validità generale. Inoltre, le armature si trovano a diverse profondità nelle strutture reali e le condizioni nel copriferro sono variabili, per contenuto di umidità e temperatura. È necessario quindi conoscere la resistività a diverse profondità, così da ottenere una corretta stima della velocità di corrosione delle armature. Per avere queste informazioni si deve disporre di elettrodi interni che permettano la misura di resistività a diverse profondità del copriferro e avere un sistema di monitoraggio continuo. Questa tesi è stata svolta nell’ambito di una ricerca del gruppo mCD finalizzata al monitoraggio del degrado delle strutture in calcestruzzo armato dello stadio G. Meazza a Milano. A tal fine sono state effettuate prove in laboratorio e prove in campo. In laboratorio si sono monitorati il potenziale di corrosione, la resistività elettrica e la velocità di corrosione in provini in calcestruzzo armato carbonatati e alcalini esposti in atmosfera e a condizioni di temperatura e umidità relativa controllate. Per la misurazione della resistività a profondità variabile di copriferro su strutture esistenti, sono state utilizzate apposite sonde di geometria cilindrica. Esse sono state testate in un provino in calcestruzzo armato carbonatato e successivamente sono state installate in alcuni elementi strutturali dello stadio. Con le sonde installate sono state effettuate le misure per la valutazione delle condizioni di corrosione delle armature.

Stima della vita residua di strutture in calcestruzzo armato carbonatate

MEZZADRA, GUGLIELMO ENRICO;PISATI, PIETRO
2016/2017

Abstract

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MESSINA, MARCO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2017
2016/2017
La causa principale di degrado delle strutture in calcestruzzo armato esposte in ambienti privi di cloruri è la corrosione indotta dalla carbonatazione. La vita di servizio di una struttura si può considerare composta da due fasi distinte: una fase di innesco e una fase di propagazione della corrosione. Avvenuto l’innesco della corrosione, è necessario riuscire a valutare la velocità con cui questa propaga; nel caso di strutture esposte all’atmosfera in cui vi è disponibilità di ossigeno, essa dipende essenzialmente dall’umidità e dalla temperatura. La misurazione della velocità di corrosione in campo non è di semplice attuazione, di conseguenza sono stati proposti metodi per stimare questo parametro. Tra questi, vi è la stima della velocità di corrosione per mezzo della misura della resistività del calcestruzzo, parametro più facilmente misurabile. In letteratura è riportato che esiste un rapporto di proporzionalità inversa tra la resistività e la velocità di corrosione, ma la relazione tra i due parametri non ha validità generale. Inoltre, le armature si trovano a diverse profondità nelle strutture reali e le condizioni nel copriferro sono variabili, per contenuto di umidità e temperatura. È necessario quindi conoscere la resistività a diverse profondità, così da ottenere una corretta stima della velocità di corrosione delle armature. Per avere queste informazioni si deve disporre di elettrodi interni che permettano la misura di resistività a diverse profondità del copriferro e avere un sistema di monitoraggio continuo. Questa tesi è stata svolta nell’ambito di una ricerca del gruppo mCD finalizzata al monitoraggio del degrado delle strutture in calcestruzzo armato dello stadio G. Meazza a Milano. A tal fine sono state effettuate prove in laboratorio e prove in campo. In laboratorio si sono monitorati il potenziale di corrosione, la resistività elettrica e la velocità di corrosione in provini in calcestruzzo armato carbonatati e alcalini esposti in atmosfera e a condizioni di temperatura e umidità relativa controllate. Per la misurazione della resistività a profondità variabile di copriferro su strutture esistenti, sono state utilizzate apposite sonde di geometria cilindrica. Esse sono state testate in un provino in calcestruzzo armato carbonatato e successivamente sono state installate in alcuni elementi strutturali dello stadio. Con le sonde installate sono state effettuate le misure per la valutazione delle condizioni di corrosione delle armature.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134342