In the last decade, the city of Milan has experienced a strong growth under every aspect: productive, innovative, cultural, touristic and social. The International Architectural Competition held by the Municipality of Milan in 2013 can be related to the latter and has provided the starting point of my thesis. The Pavilion is completely dedicated to the childhood world: it represents the desire of supporting the right to play, free time and recreational activities for children who suffer from disability. At the moment, there are no services in Milan that suit this need. The project initially focuses on the requirements of the competition notice through a critical analysis of the proposal. A wider and more dynamic vision has therefore been born, leading to newer and more satisfying solutions. This has required engaging in a phase of preliminary exploration and complex quantitative and qualitative analysis. For more than fifty years, the project site, the Isola neighborhood, was an urban void. Understanding the urban dimension implies being aware of the local social dynamics. At the same time, studies in pedagogic, psychological and sociologic factors have been conducted. My analysis and the studies show a significant discrepancy between the founding principles of the program, the functional program and the final targets. An integration and an evolution of the topics became thus necessary. A hybrid structure, inspired by the Center for the Recreational Culture and the Children’s Museum, has been proposed, following previous examples of structures dedicated to childhood-related services. The next step has been the rethinking of the total project area, the size of the internal spaces and the services offered. The plurality of individuals and needs has set a new goal: that of seeing them as a social responsibility instead of a limit. The design phase was vibrant and deeply meaningful. The results are organic shapes, which are immediately identifiable by everyone. Technological solutions help bringing the whole project to life and guarantee the best conditions inside the building. Using concrete structure elements emphasizes the shapes of the building and creates a connection between engineering and architecture that can overcome the long-lasting troubled relationship between art and technique. Structural elements become aesthetic and respond to static, architectonic and technological instances.

Negli ultimi dieci anni Milano ha conosciuto una forte crescita in ogni settore: produttivo, innovativo, culturale, turistico e sociale. È proprio in quest’ultimo ambito che si colloca il bando di concorso internazionale indetto dal Comune di Milano nel 2013 e che dà origine al progetto di tesi. Il Padiglione dell’Infanzia rappresenta la volontà di sostenere il diritto al gioco, allo svago e alle attività ludico-ricreative dei bambini affetti da disabilità e che attualmente, nel panorama milanese, non trovano adeguata risposta. Il progetto proposto ha come principale obiettivo il soddisfacimento delle richieste iniziali del bando attraverso una sua lettura critica. Quest’approccio ha consentito una visione più ampia e dinamica delle richieste, che ha portato a trovare soluzioni più soddisfacenti e congrue alle esigenze riscontrate. Per fare ciò si è resa necessaria una fase di conoscenza preliminare inedita, basata su valutazioni quantitative e qualitative complesse. Operando in un’area delicata e rimasta per anni urbanisticamente irrisolta, oltre alle analisi volte a capire e valutare il costruito, è stato fondamentale studiare le dinamiche sociali che caratterizzano il quartiere Isola. Parallelamente sono state condotte indagini nei settori pedagogico, psicologico e sociologico. L’esito degli studi svolti ha evidenziato una forte incongruenza tra i principi promotori del progetto, il programma funzionale e gli obiettivi perseguiti. Pertanto si è deciso di proporre un’integrazione ed un’evoluzione delle tematiche e delle modalità di progetto. Esaminando le tipologie di servizi dedicati al mondo dell’infanzia si è ritenuto opportuno proporre una struttura ibrida, collocabile tra un Centro per la Cultura Ludica ed un Children’s Museum. Come diretta conseguenza è stato individuato un nuovo lotto di progetto, concorde con un dimensionamento corretto di spazi idonei ad accogliere le attività proposte, ed una ridefinizione dei criteri di progetto. Tra questi la concezione che la diversità e la pluralità delle esigenze siano valori, e non limiti, che costituiscono la base di una progettazione accessibile, vissuta come una responsabilità sociale e non come un obbligo normativo. Non meno importante è stata la vivace fase di composizione architettonica, sempre in linea con i valori sopra elencati, che ha prodotto una forma riconoscibile ed identificativa, resa concreta attraverso l’attento progetto tecnologico e al connesso progetto impiantistico, con lo scopo di garantire le migliori condizioni di comfort interno. Infine si è pensato a quale metodo costruttivo coniugasse al meglio le scelte progettuali con la tecnica. L’utilizzo del calcestruzzo armato ha permesso di esaltare le forme organiche disegnate, rendendo indefinito ed integrato il confine tra ingegneria ed architettura e superando dunque l’antica contrapposizione tra arte e tecnica. Gli elementi strutturali si fondono con l’estetica, testimoniando così la possibilità di conciliare esigenze statiche, architettoniche e tecnologiche.

Padiglione dell'Infanzia. Soluzione progettuale integrata per l'utenza ampliata di uno spazio innovativo dedicato al mondo dell'infanzia

ZAPPELLA, FEDERICO
2016/2017

Abstract

In the last decade, the city of Milan has experienced a strong growth under every aspect: productive, innovative, cultural, touristic and social. The International Architectural Competition held by the Municipality of Milan in 2013 can be related to the latter and has provided the starting point of my thesis. The Pavilion is completely dedicated to the childhood world: it represents the desire of supporting the right to play, free time and recreational activities for children who suffer from disability. At the moment, there are no services in Milan that suit this need. The project initially focuses on the requirements of the competition notice through a critical analysis of the proposal. A wider and more dynamic vision has therefore been born, leading to newer and more satisfying solutions. This has required engaging in a phase of preliminary exploration and complex quantitative and qualitative analysis. For more than fifty years, the project site, the Isola neighborhood, was an urban void. Understanding the urban dimension implies being aware of the local social dynamics. At the same time, studies in pedagogic, psychological and sociologic factors have been conducted. My analysis and the studies show a significant discrepancy between the founding principles of the program, the functional program and the final targets. An integration and an evolution of the topics became thus necessary. A hybrid structure, inspired by the Center for the Recreational Culture and the Children’s Museum, has been proposed, following previous examples of structures dedicated to childhood-related services. The next step has been the rethinking of the total project area, the size of the internal spaces and the services offered. The plurality of individuals and needs has set a new goal: that of seeing them as a social responsibility instead of a limit. The design phase was vibrant and deeply meaningful. The results are organic shapes, which are immediately identifiable by everyone. Technological solutions help bringing the whole project to life and guarantee the best conditions inside the building. Using concrete structure elements emphasizes the shapes of the building and creates a connection between engineering and architecture that can overcome the long-lasting troubled relationship between art and technique. Structural elements become aesthetic and respond to static, architectonic and technological instances.
ZANI, GIULIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
26-lug-2017
2016/2017
Negli ultimi dieci anni Milano ha conosciuto una forte crescita in ogni settore: produttivo, innovativo, culturale, turistico e sociale. È proprio in quest’ultimo ambito che si colloca il bando di concorso internazionale indetto dal Comune di Milano nel 2013 e che dà origine al progetto di tesi. Il Padiglione dell’Infanzia rappresenta la volontà di sostenere il diritto al gioco, allo svago e alle attività ludico-ricreative dei bambini affetti da disabilità e che attualmente, nel panorama milanese, non trovano adeguata risposta. Il progetto proposto ha come principale obiettivo il soddisfacimento delle richieste iniziali del bando attraverso una sua lettura critica. Quest’approccio ha consentito una visione più ampia e dinamica delle richieste, che ha portato a trovare soluzioni più soddisfacenti e congrue alle esigenze riscontrate. Per fare ciò si è resa necessaria una fase di conoscenza preliminare inedita, basata su valutazioni quantitative e qualitative complesse. Operando in un’area delicata e rimasta per anni urbanisticamente irrisolta, oltre alle analisi volte a capire e valutare il costruito, è stato fondamentale studiare le dinamiche sociali che caratterizzano il quartiere Isola. Parallelamente sono state condotte indagini nei settori pedagogico, psicologico e sociologico. L’esito degli studi svolti ha evidenziato una forte incongruenza tra i principi promotori del progetto, il programma funzionale e gli obiettivi perseguiti. Pertanto si è deciso di proporre un’integrazione ed un’evoluzione delle tematiche e delle modalità di progetto. Esaminando le tipologie di servizi dedicati al mondo dell’infanzia si è ritenuto opportuno proporre una struttura ibrida, collocabile tra un Centro per la Cultura Ludica ed un Children’s Museum. Come diretta conseguenza è stato individuato un nuovo lotto di progetto, concorde con un dimensionamento corretto di spazi idonei ad accogliere le attività proposte, ed una ridefinizione dei criteri di progetto. Tra questi la concezione che la diversità e la pluralità delle esigenze siano valori, e non limiti, che costituiscono la base di una progettazione accessibile, vissuta come una responsabilità sociale e non come un obbligo normativo. Non meno importante è stata la vivace fase di composizione architettonica, sempre in linea con i valori sopra elencati, che ha prodotto una forma riconoscibile ed identificativa, resa concreta attraverso l’attento progetto tecnologico e al connesso progetto impiantistico, con lo scopo di garantire le migliori condizioni di comfort interno. Infine si è pensato a quale metodo costruttivo coniugasse al meglio le scelte progettuali con la tecnica. L’utilizzo del calcestruzzo armato ha permesso di esaltare le forme organiche disegnate, rendendo indefinito ed integrato il confine tra ingegneria ed architettura e superando dunque l’antica contrapposizione tra arte e tecnica. Gli elementi strutturali si fondono con l’estetica, testimoniando così la possibilità di conciliare esigenze statiche, architettoniche e tecnologiche.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134655