La riqualificazione energetica nell'ambito della residenza privata. Da un approccio schematico di lettura degli elementi ricorrenti nell'articolazione delle facciate, ad una sperimentazione attraverso alcuni spunti di riflessione in grado di guidare il progetto architettonico dell'involucro di facciata

This discussion was born with the aim of deepening the design theme of energy retraining within the private residence, focusing in particular on the research and subsequent experimentation of project planning cases that can provide repeatable models. Through reading and cataloging a number of case studies, despite being characterized by a substantial diversity and singularity, architectural aspects and architectural languages ​​are often highlighted in them. Starting from the highlighting of these themes and languages ​​in the articulation of existing facades, attempts have been made to trace some ideas that are capable of guiding the formal-material-compositional outcome of the shell project. In the first part of the study, the general problem of environmental pollution in cities and the resulting regulatory measures taken at European and national level are framed to stimulate and achieve certain energy sustainability objectives, including the most significant ones With the "Strategy 2020". The Italian regulatory framework is analyzed in greater detail in order to clarify the modalities of intervention, funding and incentives for retraining. The research is therefore intended to describe the situation of the current private real estate in Italy, focusing on the city of Milan, for which analysis several multi-storey residential buildings have been selected. The intention is to document a non-authoritative building or, in fact, poorly handled by handicrafts, to provide concrete and diffused ideas throughout the urban area. The buildings under investigation have all been built between the '50s and' 60s of the twentieth century and, therefore, before 1976, date back to the first regulation on the containment of energy consumption, and this is why the most "needy "Of an adjustment and retraining operation. These case studies outline those which are the recurring elements and which, through different interpretations, form the facades of the buildings: as the supporting structure on the façade, the alternation between the full and the voids of the lodges, the hierarchical ratio of the often covered tampons With different materials almost to reveal, by stratigraphic layers, a wrapper strongly independent of the other parts of the building and others. All of these elements are a schematic approach to reading the facade of great help in decoding possible design themes. Through the project of two different facade solutions for single building, the study case "L1" (building in viale Vittorio Veneto of Guglielmo Ulrich) and the case study "L20" (building in Via Caterina da Forlì, of which the designer Remains unknown). Thus, on the one hand, four realistic intervention solutions are outlined that can highlight different problems and on the other is outlined a methodology capable of carving from its context the technological and architectural aspects needed to adapt, according to regulations, energy performance . The new facade casing certainly takes on the technical-constructive aspect of achieving the benefits and goals set by the regulations, but also by linking them with a careful reading of the building in question and its facade. The facade concept, through a simple etymological analysis, reveals its exterior face appearance, and at the same time is extremely correlated with the structure and logic that regulates the building from the inside. It is therefore the face of the architectural artifact that projects its identity to the world: from the reading of its proportions and the fullness of the recurring loggias, from the highlighting of some sought-after details sometimes taught and poetic for the wise combination of different materials , Emerges the conception that lies at the base of what this facade encloses. So the design of the enclosure will be able to confirm or deny, reinterpret or emphasize the character of the building in a critical way because it draws meaning from the existing one and does not let itself be seduced by the fascination of new materials or new technologies that otherwise, Too often, they become protagonists, dictating design interventions destined to the self-referencing of envelopes that can only tell themselves. It is beyond doubt that an "outer coat" solution changes the formal outcomes of a building's façade, with the risk of flattening an architectural language that is sometimes very sophisticated and rich in content. But it is equally true that, through an approach capable of systematizing the peculiarities of the individual product in question with those that are the recurring characters in the residential building of the time, optimum results can be obtained from the point of view of Savings in energy consumption, both in the quality of life of tenants and in the medium and long term savings of the individual user. No less important, it is possible through a sensible "facade" intervention to re-qualify as well as the single building itself around to improve the quality of life of the urban context of which this property is an integral part.

Questa trattazione nasce con l’obiettivo di approfondire il tema progettuale della riqualificazione energetica nell’ambito della residenza privata, concentrandosi in particolare sulla ricerca e sulla successiva sperimentazione di casi progettuali di intervento in grado di fornire dei modelli ripetibili. Attraverso una lettura e catalogazione di numerosi casi studio, nonostante essi siano caratterizzati da una sostanziale diversità e singolarità, vengono messi in luce aspetti e linguaggi architettonici in essi ricorrenti. Partendo dall’evidenziazione di tali temi e linguaggi nell’articolazione delle esistenti facciate, si è cercato di tracciare alcuni spunti che siano in grado di guidare l’esito formale-materiale-compositivo del progetto di involucro. In una prima parte dello studio viene inquadrata la problematica generale dell’inquinamento ambientale nelle città e le conseguenti misure normative adottate, sia a livello europeo sia a livello nazionale, per incentivare e raggiungere determinati obiettivi di sostenibilità energetica, tra cui i più significativi quelli stabiliti con la “Strategia 2020”. Il quadro normativo italiano viene analizzato con maggiore approfondimento così da fare chiarezza riguardo le modalità di intervento, di finanziamento e di incentivazione della riqualificazione. La ricerca si propone dunque di raccontare la situazione dell’attuale patrimonio immobiliare privato in Italia, focalizzandosi sulla città di Milano, per la cui analisi sono stati selezionati molteplici edifici residenziali a più piani. L’intento è quello di documentare un’edilizia non d’autore o di fatto poco trattata dalla manualistica, così da fornire spunti concreti e diffusi sull’intero territorio urbano. Gli edifici oggetto d’analisi sono stati tutti realizzati a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento e pertanto precedenti al 1976, data a cui risale la prima normativa in tema di contenimento dei consumi energetici, e proprio per questo maggiormente “bisognosi” di un’operazione di adeguamento e riqualifica. Da questi casi studio vengono tracciati quelli che risultano essere gli elementi ricorrenti e che attraverso interpretazioni diverse costituiscono le facciate degli edifici: come la struttura portante manifestata in facciata, l’alternanza tra i pieni e i vuoti delle logge, il rapporto gerarchico dei tamponamenti spesso trattati con materiali diversi quasi a svelare, per livelli stratigrafici, un involucro fortemente indipendente rispetto alle altre parti dell’edificio e altri. Tutti questi elementi costituiscono un approccio schematico di lettura della facciata di grande aiuto nel decodificare possibili temi progettuali. Attraverso il progetto di due diverse soluzioni di involucro di facciata per singolo edificio vengono approfonditi il caso studio “L1” (edificio in viale Vittorio Veneto di Guglielmo Ulrich) ed il caso studio “L20” (edificio in via Caterina da Forlì di cui il progettista resta ignoto). Così facendo, da un lato vengono delineate quattro soluzioni realistiche di intervento capaci di mettere in luce problematiche differenti e dall’altro viene tratteggiata una metodologia capace di carpire dal suo contesto gli aspetti tecnologici e architettonici necessari all’adeguamento, secondo normativa, delle prestazioni energetiche. Il nuovo involucro di facciata prende certamente forma dall’aspetto tecnico-costruttivo rapportato al raggiungimento dei benefit e degli obiettivi fissati dalle normative, ma anche dalla messa in relazione di questi con un’attenta lettura dell’edificio in questione e della sua facciata. Il concetto stesso di facciata, attraverso una semplice analisi etimologica, rivela il suo aspetto esteriore di volto, e al contempo risulta estremamente correlato alla struttura e alla logica che dall’interno regola l’edificio. È dunque il volto del manufatto architettonico che proietta al mondo la sua identità: dalla lettura delle sue proporzioni e dei rapporti pieno-vuoto delle ricorrenti logge, dall’evidenziazione di alcuni ricercati dettagli a volte colti e poetici per l’accostamento sapiente di materiali diversi, emerge la concezione che sta alla base di quello che tale facciata racchiude. Così il progetto dell’involucro sarà in grado di confermare o negare, reinterpretare o enfatizzare i caratteri propri dell’edificio, in maniera critica perché attinge significato dall’esistente e non si lascia sedurre dal fascino dei nuovi materiali o delle nuove tecnologie che altrimenti, troppo spesso, diventano protagoniste, dettando interventi progettuali destinati all’autoreferenzialità di involucri in grado di raccontare solamente se stessi. È indubbio che una soluzione a “cappotto esterno” cambi gli esiti formali propri della facciata di un edificio, con il rischio di appiattire un linguaggio architettonico a volte anche molto ricercato e ricco di contenuti. Ma è altrettanto vero che, attraverso un approccio in grado di mettere a sistema le peculiarità del singolo manufatto in questione con quelli che risultano essere i caratteri ricorrenti nell’edilizia residenziale dell’epoca, si possono ottenere dei risultati ottimali sia dal punto di vista dei risparmi nei consumi energetici, sia nella qualità di vita degli inquilini, sia nei risparmi economici sul medio e lungo termine del singolo utente. Non meno importante, è possibile attraverso un intervento sensato di “facciata” riqualificare oltre che il singolo edificio anche il suo intorno per migliorare la qualità di vita del contesto urbano di cui tale immobile è parte integrante.