L'area di Porta Venezia e le sue potenzialità

The thesis aims to be a research of the potential of the Porta Venezia area, whether architectural, social or spatial. Beginning with a purely historical analysis, the area has been investigated since the '600 to today, comparing all the various transformation phases that plotted this part of the Milanese fabric. The whole social aspect of today's Venice area, with all the aspects of social degradation and perceived fear, is deepened; This vision was more thoroughly explored in the former Lazzaretto area by addressing a field survey work with interviews aimed at the various types of users in the area. The last part, on the other hand, seeks to address the whole phase of the potential of this area: starting from an initiative of the FAI addressed to Hotel Diurnal Venice (from this initiative all the research started, also published in a publication) was understood as This area had not been fully exploited by the territory of Milan and that many opportunities could be opened by its knowledge and appreciation, it is suitable for further insights because, in addition to its historical presence, it is dotted with buildings of the early century preceding the First World War, Following it and at the time of reconstruction, it would be possible to think of the activation of a 'twentieth-century' net that could tend to recover and re-nationalize a series of such occurrences in the area; Almost an open architecture museum. Identify, amongst those architectural works, a remarkable point like the former hotel of Luigi Moretti, which is ideally opposed to verticality and language, to the hypogeal essence of Diurnal, was a challenge on the field, or rather on that territory.

La tesi vuole essere una ricerca delle potenzialità della zona di Porta Venezia, siano esse architettoniche, sociali o spaziali. Cominciando con un’analisi prettamente storica, si è indagata l’area dal ‘600 a oggi, confrontando tutte le varie fasi di trasformazione che plasmarono questa parte del tessuto milanese. Si è poi approfondito tutto l’aspetto sociale che si ritrova oggi nella zona di porta Venezia, con tutti gli aspetti del degrado sociale e della paura percepita; questa visione è stata maggiormente approfondita nell’area dell’ex Lazzaretto, affrontando un lavoro di indagine sul campo con interviste mirate alle varie tipologie di fruitori dell’area. L’ultima parte invece vuole trattare tutta la fase di potenzialità di quest’area: partendo da un’iniziativa del FAI rivolta all’Albergo Diurno Venezia (da questa iniziativa è partita tutta la ricerca, sfociata anche in una pubblicazione) si è capito come quest’area non fosse stata del tutto sfruttata dal territorio milanese e che si potessero aprire molte opportunità dalla sua conoscenza e valorizzazione, si presta ad ulteriori approfondimenti poiché oltre alle presenze storiche è costellata di edifici del secolo breve, precedenti cioè alla prima guerra mondiale, successivi ad essa e propri dell’epoca della ricostruzione, sarebbe pertanto possibile pensare ad una attivazione di una ‘rete’ novecentesca che possa tendere al recupero e alla rifunzionalizzazione di una serie di queste presenze nella zona; quasi un museo di architettura a cielo aperto. Identificare, tra quelle opere architettoniche, un punto cospicuo come la ex casa albergo di Luigi Moretti, che si ‘contrapponga ‘ idealmente, per verticalità e linguaggio, all’essenza ipogea del Diurno è parsa una sfida sul campo, o meglio su quel territorio.