The thesis examines the extreme western area of Sicily, between Trapani and San Vito lo Capo where the sea, the countryside and the cultivated fields are framed by reliefs with deep wounds: the quarries. In the first half of the twentieth century, in fact, an intense mining activity began in this area, becoming the biggest mining area of ​​the island in a few years. The extraction of stone materials has caused profound wounds to the territory that, despite the current contraction of the market, are still clearly visible to Sicilians and tourists. The signs left by this type of activity can be found not only in the mutated morphology of the territory but also in the productive areas spread along the coast in progressive abandonment. It is spontaneous to wonder if it is possible to valorize this territory by operating a project that can recover the mining landscape, making it a strength and not degradation. The proposed thesis aims to give a plausible answer to this question, prefiguring a project that intends to work on multiple levels, starting from the architectural and landscaping recovey of the areas related to the extraction to reach a social, cultural and economic re-activation of the territory. The creation of a cycle and pedestrian path is a pretext not only for the conversion and recovery of abandoned quarries and sawmills, but also for the upgrading of a some degradeted areas located between the city of Trapani and Tonnara of Scopello. The territory analyzed is marked by a series of points of great historic interest, such as tonnare, bagli , sight towers; Small historical centers such as Custonaci and centers for agricultural production of wine, oil and citrus. These points of interest create a support network for the project, which allows them to be reactivated on the one hand, and on the other an enrichment of the path. Backing up, supporting and preserving are the actions through the project aims to recover and give a second life to these forgotten places. The protagonists of this process are therefore already identifiable in the territory, the purpose of the thesis is to rediscover them with new eyes and to give residents and tourists a different interpretation and a path to rediscovery of this incredible landscape.

La tesi prende in esame l’estrema punta occidentale della Sicilia, tra Trapani e San Vito lo Capo dove il mare, la campagna e le distese di campi coltivati sono incorniciati da rilievi che presentano profonde ferite: le cave. Nella prima metà del ‘900, infatti, ha avuto inizio un’intensa attività estrattiva in questa zona, portandola a divenire in pochi anni il bacino minerario dell’Isola. L’estrazione dei materiali lapidei ha inferto profonde ferite al territorio che, nonostante l’attuale contrazione del mercato, sono ancora ben visibili agli occhi dei siciliani e dei turisti. I segni lasciati da questo tipo di attività non sono riscontrabili solo nella mutata morfologia del territorio ma anche nelle aree produttive disseminate lungo la costa in progressivo abbandono. Sorge spontaneo domandarsi se sia possibile valorizzare questo territorio operando un progetto di recupero del paesaggio minerario, rendendolo così un punto di forza e non più di degrado. La tesi proposta si pone come obiettivo quello di dare una risposta plausibile a questo interrogativo, prefigurandosi un progetto che intende lavorare su più livelli, partendo dal recupero architettonico e paesaggistico delle aree legate all’estrazione per arrivare ad una riattivazione sociale, culturale ed economica del territorio. La creazione di un percorso tematico ciclopedonale si pone come pretesto non solo per la riconversione e il recupero delle cave dismesse e segherie abbandonate, ma anche per il potenziamento di una serie di aree senza identità che si snodano dalla città di Trapani alla Riserva della Tonnara di Scopello. Il territorio preso in analisi, risulta essere costellato da una serie di elementi puntuali di grande interesse storico, come tonnare, bagli, torri di avvistamento; piccoli centri storici, come Custonaci e di centri di produzione agricola di vino, olio e agrumi. Questi punti di interesse creano una rete di supporto al progetto che permette da un lato la riattivazione degli stessi e dall’altro un arricchimento del percorso. Appoggiare, assecondare e preservare sono le azioni attraverso cui il progetto si propone di recuperare e dare una seconda vita a questi luoghi ora dimenticati. I protagonisti di questo processo pertanto sono già individuabili nel territorio, il proposito della tesi è quello di riscoprirli con nuovi occhi e di porgere agli abitanti e ai turisti una differente chiave di interpretazione e un percorso di riscoperta di questo incredibile paesaggio.

Amunì, tra mari e pirrere. Progetto per il recupero del territorio elimo-ericino

MANZO, CECILIA;PEPORI, CHIARA
2016/2017

Abstract

The thesis examines the extreme western area of Sicily, between Trapani and San Vito lo Capo where the sea, the countryside and the cultivated fields are framed by reliefs with deep wounds: the quarries. In the first half of the twentieth century, in fact, an intense mining activity began in this area, becoming the biggest mining area of ​​the island in a few years. The extraction of stone materials has caused profound wounds to the territory that, despite the current contraction of the market, are still clearly visible to Sicilians and tourists. The signs left by this type of activity can be found not only in the mutated morphology of the territory but also in the productive areas spread along the coast in progressive abandonment. It is spontaneous to wonder if it is possible to valorize this territory by operating a project that can recover the mining landscape, making it a strength and not degradation. The proposed thesis aims to give a plausible answer to this question, prefiguring a project that intends to work on multiple levels, starting from the architectural and landscaping recovey of the areas related to the extraction to reach a social, cultural and economic re-activation of the territory. The creation of a cycle and pedestrian path is a pretext not only for the conversion and recovery of abandoned quarries and sawmills, but also for the upgrading of a some degradeted areas located between the city of Trapani and Tonnara of Scopello. The territory analyzed is marked by a series of points of great historic interest, such as tonnare, bagli , sight towers; Small historical centers such as Custonaci and centers for agricultural production of wine, oil and citrus. These points of interest create a support network for the project, which allows them to be reactivated on the one hand, and on the other an enrichment of the path. Backing up, supporting and preserving are the actions through the project aims to recover and give a second life to these forgotten places. The protagonists of this process are therefore already identifiable in the territory, the purpose of the thesis is to rediscover them with new eyes and to give residents and tourists a different interpretation and a path to rediscovery of this incredible landscape.
LEPRATTO, FABIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2017
2016/2017
La tesi prende in esame l’estrema punta occidentale della Sicilia, tra Trapani e San Vito lo Capo dove il mare, la campagna e le distese di campi coltivati sono incorniciati da rilievi che presentano profonde ferite: le cave. Nella prima metà del ‘900, infatti, ha avuto inizio un’intensa attività estrattiva in questa zona, portandola a divenire in pochi anni il bacino minerario dell’Isola. L’estrazione dei materiali lapidei ha inferto profonde ferite al territorio che, nonostante l’attuale contrazione del mercato, sono ancora ben visibili agli occhi dei siciliani e dei turisti. I segni lasciati da questo tipo di attività non sono riscontrabili solo nella mutata morfologia del territorio ma anche nelle aree produttive disseminate lungo la costa in progressivo abbandono. Sorge spontaneo domandarsi se sia possibile valorizzare questo territorio operando un progetto di recupero del paesaggio minerario, rendendolo così un punto di forza e non più di degrado. La tesi proposta si pone come obiettivo quello di dare una risposta plausibile a questo interrogativo, prefigurandosi un progetto che intende lavorare su più livelli, partendo dal recupero architettonico e paesaggistico delle aree legate all’estrazione per arrivare ad una riattivazione sociale, culturale ed economica del territorio. La creazione di un percorso tematico ciclopedonale si pone come pretesto non solo per la riconversione e il recupero delle cave dismesse e segherie abbandonate, ma anche per il potenziamento di una serie di aree senza identità che si snodano dalla città di Trapani alla Riserva della Tonnara di Scopello. Il territorio preso in analisi, risulta essere costellato da una serie di elementi puntuali di grande interesse storico, come tonnare, bagli, torri di avvistamento; piccoli centri storici, come Custonaci e di centri di produzione agricola di vino, olio e agrumi. Questi punti di interesse creano una rete di supporto al progetto che permette da un lato la riattivazione degli stessi e dall’altro un arricchimento del percorso. Appoggiare, assecondare e preservare sono le azioni attraverso cui il progetto si propone di recuperare e dare una seconda vita a questi luoghi ora dimenticati. I protagonisti di questo processo pertanto sono già individuabili nel territorio, il proposito della tesi è quello di riscoprirli con nuovi occhi e di porgere agli abitanti e ai turisti una differente chiave di interpretazione e un percorso di riscoperta di questo incredibile paesaggio.
Tesi di laurea Magistrale
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