Any emergency can occur, at any time. When the needs are multiplied, Architecture becomes a human right more than ever. Natural disasters, diseases and poverty are creating the necessity of a quick response that is able to keep people together and safe. After natural disasters nobody wants to abandon their city or village until they can understand their destinies and the ones of their loved: this had happened even in September, after the devastating earthquakes in the centre of Italy. People might live in tenses for months, losing their privacy in noisy and inconsistent spaces: everyone wants to stay, preferring to live under the conditions of lack of water or electricity. E.R.A. proposes a different solution to the ones on the market, providing a temporary natural rubber shell for refugee families: the space inside is warm and comfortable, a constant temperature is kept due to the insulating power of the rubber. The structure had been shaped parametrically, using a Grasshopper’s algorithm that follows the mathematical origami rules of the Yoshimura pattern: a two-degree freedom origami, foldable by the so-called “mountains” and “valleys”. The goal had been to match the physical properties of an elastic material to a rigid deployable structure, easy to package and to deploy on the site. Obliged by the constraints of the production it has been chosen to arrange twelve vulcanised rubber sheets, with a base of 30 Sh A natural rubber combined with an 85 Sh A rigidity layer: the valleys and the mountains are later obtained by cut subtraction. The emergency rubber architecture designed has a hosting power of 12 people, experiencing the hollow acoustics of the interior and the translucency of the amber-coloured walls. Electricity is provided by 78 sun collectors on the top, furnishing 2.275 kWh to charge any cellular and or emergency kit by 6 sockets in the middle of the shared space. For further studies, a specific blend that combines the major hardness of the rubber with a thin layer of the material would solve the weight factor in the actual design.

Qualsiasi emergenza può sopraggiungere in qualunque momento. Quando il bisogno di aiuto è moltiplicato, l’Architettura diventa un diritto umano più che mai. Catastrofi naturali, malattie e povertà creano la necessità di una risposta veloce ed efficace, che sappia mantenere integro ed al sicuro il nucleo sociale. Dopo una calamità, nessuno vuole abbandonare la propria città o villaggio fino a quando non si è sicuri di aver fatto tutto il necessario per sé e per i propri cari: proprio come a Settembre 2016, dopo il devastante terremoto nel centro Italia. Le famiglie possono vivere in tende per mesi, perdendo la coscienza del concetto di privacy in strutture rumorose ed inconsistenti, nel disagio della mancanza di acqua o elettricità. E.R.A. si propone sul mercato internazionale con l’idea di una struttura temporanea in gomma naturale per le famiglie rifugiate: lo spazio interno mantiene una temperatura costante ed un livello di umidità controllato grazie al potere isolante della gomma, e alle numerose aperture in membrana traspirante. Il progetto è stato disegnato in modo parametrico usando un algoritmo generatore in Grasshopper, che prende ispirazione dalle regole matematiche dello Yoshimura pattern: un origami con due condizioni di libertà, ripiegabile seguendo le linee delle così dette “montagne” e “valli”. L’obiettivo del progetto è stato sin dall’inizio quello di applicare le proprietà elastiche della gomma ad una struttura ripieghevole e rigida, facilmente dispiegabile sul sito d’emergenza. Il singolo modulo è costituito dall’unione di 12 fogli vulcanizzati in gomma, da una larghezza inferiore al metro e mezzo a causa dei limiti logistici di produzione: una base in gomma naturale a 30 Sh A è unita ad uno strato di irrigidimento di 85 Sh A in modo da creare una superficie perfettamente collaborante, mentre la distanza tra le aree di piegatura sono ottenute successivamente per sottrazione, con plotter a lama. L’architettura ottenuta ha una capacità totale di dodici persone, che vivono lo spazio interno isolati dal rumore e circondati dalle pareti traslucide color ambra. La corrente elettrica viene garantita dal funzionamento di 78 unità solari sul culmine della semi-cupola, fornendo 2.275 KWh annui per caricare qualsiasi tipo di dispositivo, dal cellulare al kit d’emergenza. Per un perfezionamento del design sarebbe necessaria la composizione chimica di una miscela che combini la massima durezza della gomma in uno strato più sottile del materiale, di modo da migliorare il fattore peso dell’attuale progetto.

Emergency rubber architecture. Origami inspired response to natural catastrophes

CASINI, ELENA
2016/2017

Abstract

Any emergency can occur, at any time. When the needs are multiplied, Architecture becomes a human right more than ever. Natural disasters, diseases and poverty are creating the necessity of a quick response that is able to keep people together and safe. After natural disasters nobody wants to abandon their city or village until they can understand their destinies and the ones of their loved: this had happened even in September, after the devastating earthquakes in the centre of Italy. People might live in tenses for months, losing their privacy in noisy and inconsistent spaces: everyone wants to stay, preferring to live under the conditions of lack of water or electricity. E.R.A. proposes a different solution to the ones on the market, providing a temporary natural rubber shell for refugee families: the space inside is warm and comfortable, a constant temperature is kept due to the insulating power of the rubber. The structure had been shaped parametrically, using a Grasshopper’s algorithm that follows the mathematical origami rules of the Yoshimura pattern: a two-degree freedom origami, foldable by the so-called “mountains” and “valleys”. The goal had been to match the physical properties of an elastic material to a rigid deployable structure, easy to package and to deploy on the site. Obliged by the constraints of the production it has been chosen to arrange twelve vulcanised rubber sheets, with a base of 30 Sh A natural rubber combined with an 85 Sh A rigidity layer: the valleys and the mountains are later obtained by cut subtraction. The emergency rubber architecture designed has a hosting power of 12 people, experiencing the hollow acoustics of the interior and the translucency of the amber-coloured walls. Electricity is provided by 78 sun collectors on the top, furnishing 2.275 kWh to charge any cellular and or emergency kit by 6 sockets in the middle of the shared space. For further studies, a specific blend that combines the major hardness of the rubber with a thin layer of the material would solve the weight factor in the actual design.
ZANELLI, ALESSANDRA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2017
2016/2017
Qualsiasi emergenza può sopraggiungere in qualunque momento. Quando il bisogno di aiuto è moltiplicato, l’Architettura diventa un diritto umano più che mai. Catastrofi naturali, malattie e povertà creano la necessità di una risposta veloce ed efficace, che sappia mantenere integro ed al sicuro il nucleo sociale. Dopo una calamità, nessuno vuole abbandonare la propria città o villaggio fino a quando non si è sicuri di aver fatto tutto il necessario per sé e per i propri cari: proprio come a Settembre 2016, dopo il devastante terremoto nel centro Italia. Le famiglie possono vivere in tende per mesi, perdendo la coscienza del concetto di privacy in strutture rumorose ed inconsistenti, nel disagio della mancanza di acqua o elettricità. E.R.A. si propone sul mercato internazionale con l’idea di una struttura temporanea in gomma naturale per le famiglie rifugiate: lo spazio interno mantiene una temperatura costante ed un livello di umidità controllato grazie al potere isolante della gomma, e alle numerose aperture in membrana traspirante. Il progetto è stato disegnato in modo parametrico usando un algoritmo generatore in Grasshopper, che prende ispirazione dalle regole matematiche dello Yoshimura pattern: un origami con due condizioni di libertà, ripiegabile seguendo le linee delle così dette “montagne” e “valli”. L’obiettivo del progetto è stato sin dall’inizio quello di applicare le proprietà elastiche della gomma ad una struttura ripieghevole e rigida, facilmente dispiegabile sul sito d’emergenza. Il singolo modulo è costituito dall’unione di 12 fogli vulcanizzati in gomma, da una larghezza inferiore al metro e mezzo a causa dei limiti logistici di produzione: una base in gomma naturale a 30 Sh A è unita ad uno strato di irrigidimento di 85 Sh A in modo da creare una superficie perfettamente collaborante, mentre la distanza tra le aree di piegatura sono ottenute successivamente per sottrazione, con plotter a lama. L’architettura ottenuta ha una capacità totale di dodici persone, che vivono lo spazio interno isolati dal rumore e circondati dalle pareti traslucide color ambra. La corrente elettrica viene garantita dal funzionamento di 78 unità solari sul culmine della semi-cupola, fornendo 2.275 KWh annui per caricare qualsiasi tipo di dispositivo, dal cellulare al kit d’emergenza. Per un perfezionamento del design sarebbe necessaria la composizione chimica di una miscela che combini la massima durezza della gomma in uno strato più sottile del materiale, di modo da migliorare il fattore peso dell’attuale progetto.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134760