In the last twenty years Copenhagen has experienced a strong cultural expansion supported by big public and private investments and at the moment represents the most important cultural center in Denmark and the entire Scandinavian peninsula. The quality of services coupled with a strong focus on environmental policies make Copenhagen one of the city with the highest quality of living in the world. The Danish lifestyle is mainly based on the "hygge", a term that does not find translation in one word but refers to a form of daily conviviality, a pleasant feeling of security and familiarity, and the natural "to let go" that you can feel in these situations. The project is the answer to the contest for a new city library, whose main challenge is to define a new library model that does not ignore the comforts of the modern era, but which does not overcome the traditions and customs of the citizens. Although much less books are read from the past, much more is read, access to information has changed, and the content has adapted, but it is difficult to dedicate quality time to reading. This reflection and the Danish philosophy of life are the basis of the design choices made in this work, a library not intended as a "place for books" but a library designed for people, a place that can offer an experience that goes beyond just enjoying content. It was decided to approach the project by expanding the concepts of parametric architecture through computational geometry in an attempt to create unique spaces for different types of content fruition, without ignoring the eligibility requirements and the requirements for the competition.

Recentemente Copenaghen ha vissuto una forte espansione culturale sostenuta da importanti investimenti, ora rappresenta il polo culturale più importante della nazione e di tutta la penisola Scandinava. La qualità dei servizi, unita ad una forte attenzione alle politiche ambientali, rendono Copenaghen una delle città con la qualità della vita più alte al mondo. Lo stile di vita danese si basa prevalentemente sullo “hygge”, un termine che non trova traduzione in una sola parola ma che si riferisce a una forma di convivialità quotidiana, a una piacevole sensazione di sicurezza e familiarità e a quel naturale “lasciarsi andare” che si prova in queste situazioni. Il progetto è la risposta al concorso di idee indetto per una nuova biblioteca cittadina, la cui sfida principale è quella di definire un nuovo modello di biblioteca che non ignori le comodità dell’era moderna ma che non superi le tradizioni e le usanze dei cittadini. Sebbene rispetto al passato si leggano molti meno libri, si legge molto di più, sono cambiate la modalità di accesso alle informazioni e di conseguenza il contenuto si è adattato, ma difficilmente si dedica del tempo di qualità alla lettura. Questa riflessione e la filosofia di vita danese stanno alla base delle scelte progettuali intraprese in questo lavoro; una biblioteca non intesa come “luogo dei libri” ma una biblioteca pensata per le persone, un luogo che con delle particolari unicità possa offrire un’esperienza che vada oltre alla semplice fruizione dei contenuti. Per quanto riguarda le scelte formali si è deciso di approcciarsi al progetto espandendo i concetti dell’architettura parametrica attraverso la geometria computazionale nel tentativo di creare spazi unici per diversi tipi di fruizione dei contenuti, senza ignorare i requisiti di vivibilità e le richieste del bando diversi concorso. L’approccio formale si è concretizzato nello sviluppo di un metodo progettuale ibrido in cui, per tentativi, si è arrivati a domare lo strumento in modo che restituisse delle forme compatibili con le necessità funzionali. Il risultato è un’architettura complessa fatta di spazi unici e univoci, in cui le facciate minimaliste lasciano solo supporre la frammentazione spaziale interna.

Copenhagen new modern library

VOLPI, GIORGIO
2016/2017

Abstract

In the last twenty years Copenhagen has experienced a strong cultural expansion supported by big public and private investments and at the moment represents the most important cultural center in Denmark and the entire Scandinavian peninsula. The quality of services coupled with a strong focus on environmental policies make Copenhagen one of the city with the highest quality of living in the world. The Danish lifestyle is mainly based on the "hygge", a term that does not find translation in one word but refers to a form of daily conviviality, a pleasant feeling of security and familiarity, and the natural "to let go" that you can feel in these situations. The project is the answer to the contest for a new city library, whose main challenge is to define a new library model that does not ignore the comforts of the modern era, but which does not overcome the traditions and customs of the citizens. Although much less books are read from the past, much more is read, access to information has changed, and the content has adapted, but it is difficult to dedicate quality time to reading. This reflection and the Danish philosophy of life are the basis of the design choices made in this work, a library not intended as a "place for books" but a library designed for people, a place that can offer an experience that goes beyond just enjoying content. It was decided to approach the project by expanding the concepts of parametric architecture through computational geometry in an attempt to create unique spaces for different types of content fruition, without ignoring the eligibility requirements and the requirements for the competition.
RUIZ BAZÁN, IRENE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2017
2016/2017
Recentemente Copenaghen ha vissuto una forte espansione culturale sostenuta da importanti investimenti, ora rappresenta il polo culturale più importante della nazione e di tutta la penisola Scandinava. La qualità dei servizi, unita ad una forte attenzione alle politiche ambientali, rendono Copenaghen una delle città con la qualità della vita più alte al mondo. Lo stile di vita danese si basa prevalentemente sullo “hygge”, un termine che non trova traduzione in una sola parola ma che si riferisce a una forma di convivialità quotidiana, a una piacevole sensazione di sicurezza e familiarità e a quel naturale “lasciarsi andare” che si prova in queste situazioni. Il progetto è la risposta al concorso di idee indetto per una nuova biblioteca cittadina, la cui sfida principale è quella di definire un nuovo modello di biblioteca che non ignori le comodità dell’era moderna ma che non superi le tradizioni e le usanze dei cittadini. Sebbene rispetto al passato si leggano molti meno libri, si legge molto di più, sono cambiate la modalità di accesso alle informazioni e di conseguenza il contenuto si è adattato, ma difficilmente si dedica del tempo di qualità alla lettura. Questa riflessione e la filosofia di vita danese stanno alla base delle scelte progettuali intraprese in questo lavoro; una biblioteca non intesa come “luogo dei libri” ma una biblioteca pensata per le persone, un luogo che con delle particolari unicità possa offrire un’esperienza che vada oltre alla semplice fruizione dei contenuti. Per quanto riguarda le scelte formali si è deciso di approcciarsi al progetto espandendo i concetti dell’architettura parametrica attraverso la geometria computazionale nel tentativo di creare spazi unici per diversi tipi di fruizione dei contenuti, senza ignorare i requisiti di vivibilità e le richieste del bando diversi concorso. L’approccio formale si è concretizzato nello sviluppo di un metodo progettuale ibrido in cui, per tentativi, si è arrivati a domare lo strumento in modo che restituisse delle forme compatibili con le necessità funzionali. Il risultato è un’architettura complessa fatta di spazi unici e univoci, in cui le facciate minimaliste lasciano solo supporre la frammentazione spaziale interna.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134788