Architecture represents the fundamental answer for man's life on Earth: orientation, materials, dimensions and functions reveal the deep relationship between the place and its inhabitants. The dynamic morphology of divorce is the result of a combination, which we call synergy, between the inhabited man and the accustomed nature, and how these two elements communicate with each other. Each inhabited place has its own dynamic Bithy morphology, each inhabitant establishes in the place where his relationship with the context resides. It is spontaneous to ask yourself: is there still a chance for man to choose the place to live? Do we still have the right to "draw" our dynamic dynamics of morphology? Who still has the chance to do it? The place where one can discover the most vernacular conceptions of the earth lies in the architectures of the populations inhabiting the arid landscapes. The desert, which seems to be a difficult and inhospitable place, is actually rich in resources, but only to those who know how to listen to meaning and to observe nature in order to develop heat resistance and lack of water. Changes in the rhythm of the seasons and with it annul the lives of its inhabitants. Nature returns to a romantic age, a force to dominate, falls upon man, defining, thanks to his experience, his own dynamic morphology as a compromise between him and the place where he lives. The developed thesis aims to investigate the contemporary reality of the African city of Dosso, capital of the homonymous Niger region and the numerous rural settlements surrounding it. The relationship between them is marked by the time of daily life and seasonality, creating a dynamic relationship between emerging urban realities and traditional rural attitudes. The design intent is to give the opportunity to develop, communicate, "polyphony" to rural realities that, due to lack of infrastructures, do not communicate, rebalance resources and opportunities in a vast and wonderful territory.

L’architettura rappresenta la fondamentale risposta all’abitare dell’uomo sulla Terra: l’orientamento, i materiali, le dimensioni e le funzioni rivelano la profonda relazione tra il luogo e i suoi abitanti. La Morfologia Dinamica dell’Abitare consiste nel risultato di una combinazione, che chiameremo sinergia, tra uomo abitante e natura abitata, e di come questi due elementi dialogano tra essi. Ogni luogo abitato possiede una propria Morfologia Dinamica dell’Abitare, ogni abitante stabilisce nel luogo dove risiede un proprio rapporto con il contesto. Viene spontaneo domandarsi: esiste ancora oggi la possibilità per l’uomo di scegliere il luogo dove abitare? possediamo ancora il diritto di “disegnare” la nostra Morfologia Dinamica dell’Abitare? C’è ancora chi ha la possibilità di farlo? Il luogo dove si possono scoprire le concezioni più vernacolari della terra, sta nelle architetture delle popolazioni che abitano i paesaggi aridi. Il deserto, che appare come un luogo ostico e inospitale, si rivela in realtà ricco di risorse, ma solo a chi ne sa ascoltare il significato e osservare la natura, con lo scopo di sviluppare resilienza al caldo, all’assenza di acqua, ad un paesaggio che muta al ritmo delle stagioni e con esso muta la vita dei suoi abitanti. La natura ritorna come in epoca romantica, una forza da dominare, che incombe sull’uomo, il quale definisce grazie all’esperienza, la propria Morfologia Dinamica dell’Abitare come un compromesso tra lui e il luogo che lo ospita. La tesi sviluppata intende indagare la realtà contemporanea della città africana di Dosso, capoluogo dell’omonima regione nello stato del Niger, e dei molteplici insediamenti rurali che la circondano. La relazione tra questi viene scandita dal tempo della quotidianità e della stagionalità, creando un rapporto dinamico tra le realtà urbane emergenti e le tradizionali presenze rurali. L’intento progettuale è quello di dare una possibilità di sviluppo, di comunicazione, di "polifonia” alle realtà rurali che, per mancanza di infrastrutture non comunicano, riequilibrando le risorse e le opportunità in un territorio vasto e meraviglioso.

Morfologia dinamica dell'Abitare. caso studio: citta' di Dosso, Niger

SPADARI, LARA
2016/2017

Abstract

Architecture represents the fundamental answer for man's life on Earth: orientation, materials, dimensions and functions reveal the deep relationship between the place and its inhabitants. The dynamic morphology of divorce is the result of a combination, which we call synergy, between the inhabited man and the accustomed nature, and how these two elements communicate with each other. Each inhabited place has its own dynamic Bithy morphology, each inhabitant establishes in the place where his relationship with the context resides. It is spontaneous to ask yourself: is there still a chance for man to choose the place to live? Do we still have the right to "draw" our dynamic dynamics of morphology? Who still has the chance to do it? The place where one can discover the most vernacular conceptions of the earth lies in the architectures of the populations inhabiting the arid landscapes. The desert, which seems to be a difficult and inhospitable place, is actually rich in resources, but only to those who know how to listen to meaning and to observe nature in order to develop heat resistance and lack of water. Changes in the rhythm of the seasons and with it annul the lives of its inhabitants. Nature returns to a romantic age, a force to dominate, falls upon man, defining, thanks to his experience, his own dynamic morphology as a compromise between him and the place where he lives. The developed thesis aims to investigate the contemporary reality of the African city of Dosso, capital of the homonymous Niger region and the numerous rural settlements surrounding it. The relationship between them is marked by the time of daily life and seasonality, creating a dynamic relationship between emerging urban realities and traditional rural attitudes. The design intent is to give the opportunity to develop, communicate, "polyphony" to rural realities that, due to lack of infrastructures, do not communicate, rebalance resources and opportunities in a vast and wonderful territory.
TOGNON, ALISIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2017
2016/2017
L’architettura rappresenta la fondamentale risposta all’abitare dell’uomo sulla Terra: l’orientamento, i materiali, le dimensioni e le funzioni rivelano la profonda relazione tra il luogo e i suoi abitanti. La Morfologia Dinamica dell’Abitare consiste nel risultato di una combinazione, che chiameremo sinergia, tra uomo abitante e natura abitata, e di come questi due elementi dialogano tra essi. Ogni luogo abitato possiede una propria Morfologia Dinamica dell’Abitare, ogni abitante stabilisce nel luogo dove risiede un proprio rapporto con il contesto. Viene spontaneo domandarsi: esiste ancora oggi la possibilità per l’uomo di scegliere il luogo dove abitare? possediamo ancora il diritto di “disegnare” la nostra Morfologia Dinamica dell’Abitare? C’è ancora chi ha la possibilità di farlo? Il luogo dove si possono scoprire le concezioni più vernacolari della terra, sta nelle architetture delle popolazioni che abitano i paesaggi aridi. Il deserto, che appare come un luogo ostico e inospitale, si rivela in realtà ricco di risorse, ma solo a chi ne sa ascoltare il significato e osservare la natura, con lo scopo di sviluppare resilienza al caldo, all’assenza di acqua, ad un paesaggio che muta al ritmo delle stagioni e con esso muta la vita dei suoi abitanti. La natura ritorna come in epoca romantica, una forza da dominare, che incombe sull’uomo, il quale definisce grazie all’esperienza, la propria Morfologia Dinamica dell’Abitare come un compromesso tra lui e il luogo che lo ospita. La tesi sviluppata intende indagare la realtà contemporanea della città africana di Dosso, capoluogo dell’omonima regione nello stato del Niger, e dei molteplici insediamenti rurali che la circondano. La relazione tra questi viene scandita dal tempo della quotidianità e della stagionalità, creando un rapporto dinamico tra le realtà urbane emergenti e le tradizionali presenze rurali. L’intento progettuale è quello di dare una possibilità di sviluppo, di comunicazione, di "polifonia” alle realtà rurali che, per mancanza di infrastrutture non comunicano, riequilibrando le risorse e le opportunità in un territorio vasto e meraviglioso.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134799