The project faces the delicate theme of the outbreak of the city of Palermo from its sea. Since the beginning of the twentieth century, there has progressively been forming a clear physical distance between the established fabric of the ancient Panormus and the sea due to town-style choices and part of the bombings of World War II. The emblematic moment of this process is the demolition in the 1920s of the ancient fortress of the Castle at Sea, always symbol of the despotic power of foreign domination in the city. To date, the area of ​​the Cala mandate is in a state of complete degradation and abandonment: on the ancient ruins of the fortress are the port buildings and a new trapezoidal pier; Via Crispi's road axis separates the castle from the adjacent Rione San Pietro, once a neuralgic place of commerce, today used as a parking lot. In this context, the delicate design of the urban fabric, the castle and the sea is conceived. The project involves the accommodation of the part of the San Pietro district overlooking Via Crispi through archaeological gardens that follow the imprint of the ancient buildings and evoke the mass through a palm plantation. In the afternoon part of the castle focuses most of the project volumetry, building a new cultural pole whose morphology extends the settlement logic of the isolates erased from the creation of Via Crispi. The project in the castle area involves the restoration of the old moat, the demolition of a part of the pier that brings the fortress walls closer to the sea and the creation of the city museum on the castle core.

Il progetto affronta il delicato tema dell’allontanamento della città di Palermo dal suo mare. Dall’inizio del ventesimo secolo si è andata progressivamente formando una netta distanza fisica tra il tessuto consolidato dell’antica Panormus ed il mare dovuta a scelte di carattere urbanistico ed, in parte, a bombardamenti della seconda guerra mondiale. Momento emblematico di tale processo è la demolizione negli anni ‘20 del ‘900 dell’antica fortezza del Castello a mare, da sempre simbolo del potere dispotico delle dominazioni straniere nella città. Ad oggi l’area del mandamento della Cala verte in uno stato di completo degrado e abbandono: sulle antiche rovine della fortezza sorgono gli edifici del porto e un nuovo molo trapezoidale; l’asse viario di Via Crispi separa il castello dall’attiguo Rione San Pietro, un tempo luogo nevralgico del commercio, oggi adibito a parcheggio. In questo ambito si insinua il delicato progetto di ricucitura tra il tessuto urbano, il castello e il mare. Il progetto prevede la sistemazione della parte di rione San Pietro prospiciente Via Crispi mediante giardini archeologici che ricalcano l’impronta degli antichi edifici e ne evocano la massa attraverso una piantumazione di palme. Nella zona del pomerio del castello si concentra gran parte della volumetria di progetto, costruendo un nuovo polo culturale la cui morfologia estende la logica insediativa degli isolati cancellati dalla creazione di Via Crispi. Il progetto nell’area del castello prevede il ripristino dell’antico fossato, la demolizione di una parte del molo che riavvicina le mura della fortezza al mare e la creazione del museo della città sul sedime del nucleo del castello.

Palermo a mare. Il museo della città nel mandamento della distrutta fortezza della cala

STUPPINO, STEFANO;ESPOSITO, FRANCESCA
2016/2017

Abstract

The project faces the delicate theme of the outbreak of the city of Palermo from its sea. Since the beginning of the twentieth century, there has progressively been forming a clear physical distance between the established fabric of the ancient Panormus and the sea due to town-style choices and part of the bombings of World War II. The emblematic moment of this process is the demolition in the 1920s of the ancient fortress of the Castle at Sea, always symbol of the despotic power of foreign domination in the city. To date, the area of ​​the Cala mandate is in a state of complete degradation and abandonment: on the ancient ruins of the fortress are the port buildings and a new trapezoidal pier; Via Crispi's road axis separates the castle from the adjacent Rione San Pietro, once a neuralgic place of commerce, today used as a parking lot. In this context, the delicate design of the urban fabric, the castle and the sea is conceived. The project involves the accommodation of the part of the San Pietro district overlooking Via Crispi through archaeological gardens that follow the imprint of the ancient buildings and evoke the mass through a palm plantation. In the afternoon part of the castle focuses most of the project volumetry, building a new cultural pole whose morphology extends the settlement logic of the isolates erased from the creation of Via Crispi. The project in the castle area involves the restoration of the old moat, the demolition of a part of the pier that brings the fortress walls closer to the sea and the creation of the city museum on the castle core.
SORTINO, GIANLUCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2017
2016/2017
Il progetto affronta il delicato tema dell’allontanamento della città di Palermo dal suo mare. Dall’inizio del ventesimo secolo si è andata progressivamente formando una netta distanza fisica tra il tessuto consolidato dell’antica Panormus ed il mare dovuta a scelte di carattere urbanistico ed, in parte, a bombardamenti della seconda guerra mondiale. Momento emblematico di tale processo è la demolizione negli anni ‘20 del ‘900 dell’antica fortezza del Castello a mare, da sempre simbolo del potere dispotico delle dominazioni straniere nella città. Ad oggi l’area del mandamento della Cala verte in uno stato di completo degrado e abbandono: sulle antiche rovine della fortezza sorgono gli edifici del porto e un nuovo molo trapezoidale; l’asse viario di Via Crispi separa il castello dall’attiguo Rione San Pietro, un tempo luogo nevralgico del commercio, oggi adibito a parcheggio. In questo ambito si insinua il delicato progetto di ricucitura tra il tessuto urbano, il castello e il mare. Il progetto prevede la sistemazione della parte di rione San Pietro prospiciente Via Crispi mediante giardini archeologici che ricalcano l’impronta degli antichi edifici e ne evocano la massa attraverso una piantumazione di palme. Nella zona del pomerio del castello si concentra gran parte della volumetria di progetto, costruendo un nuovo polo culturale la cui morfologia estende la logica insediativa degli isolati cancellati dalla creazione di Via Crispi. Il progetto nell’area del castello prevede il ripristino dell’antico fossato, la demolizione di una parte del molo che riavvicina le mura della fortezza al mare e la creazione del museo della città sul sedime del nucleo del castello.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/134913