The intention of this work is to confront me with an example of “empty urban”, with no content and purpose, that if re-thought with intelligence, can return to give its small contribution to the city’s urban life and become a major link between transport, citizens and territory. Research has paved the way through the observation of the characters of the italian phenomenon of the sale, as it manifests and how it is solved. Citing examples in Italy, in this case, solutions and proposals, hypotheses and concrete projects, shows how the thrust of recovery and the valorisation of the disassociated architectural heritage comes directly from the Italians themselves and the so-called enablers, who act as intermediaries in the process of retraining. Analyzing the Italian situation, I focused on the situation in the city of Monza. A small mapping of the abandoned areas of the city was carried out and some of the discontinued space solutions with the most impact on the city were seen. I have chosen, for both design and personal reasons, to try to refocus a transit site, a non-site, the railway station of Monza Sobborghi, having an inside area in a state of “waiting”, now fully degraded. I therefore act on this site by becoming part of the community, in the neighborhood, answering services required by citizenship following a survey. The main point of this project is the study of the theory of CPTED, Crime Prevention Through Environmental Design, proposed by Jane Jacobs, which led to the resolution of the case being examined through the planning of activities, that make the railway station constantly frequented by acting citizenship as a vigilant “eye”, to raise the perceived insecurity situation. Monza Sobborghi thus becomes a junction to connect with the city, Brianza and the people of the territory, forming a place of aggregation and association of citizenship that will take care of the place itself.

L’intenzione di questa tesi è quella di confrontarmi con un esempio di “vuoto urbano”, senza contenuto e scopo, che se ripensato con intelligenza, può tornare a dare il suo piccolo contributo alla vita cittadina del quartiere e diventare uno snodo importante tra trasporti, cittadini e territorio. La ricerca si è snodata attraverso l’osservazione dei caratteri del fenomeno italiano della dismissione, per come si manifesta e come viene risolto. Citando esempi italiani, in questo caso, soluzioni e proposte, ipotesi e progetti concreti, si mostra come la spinta del recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico dismesso vengano direttamente dagli italiani stessi e dai cosiddetti enablers che fungono da intermediari del processo di riqualificazione. Analizzata la situazione italiana mi sono focalizzata sulla situazione della città di Monza, si è eseguita una piccola mappatura delle aree dismesse della città e si sono viste alcune tra le soluzioni agli spazi dismessi con maggior impatto sulla città. Ho scelto poi, sia per motivazioni progettuali che personali, di cimentarmi nella rifunzionalizzazione di un luogo di transito, di un non-luogo, la stazione ferroviaria di Monza Sobborghi, avente un’area al suo interno rimasta in uno stato “di attesa” ormai pienamente degradato. Agisco quindi su questo sito facendolo diventare parte della comunità, del quartiere, rispondendo a servizi richiesti dalla cittadinanza stessa a seguito di un sondaggio. Il punto principale di questo progetto è lo studio della teoria della CPTED, Crime Prevention Through Environmental Design, proposta da Jane Jacobs, che ha portato alla risoluzione del caso preso in esame attraverso la programmazione di attività che rendono il luogo ferroviario frequentato costantemente, facendo agire la cittadinanza stessa come “occhio” vigile per risollevare la situazione di insicurezza percepita. Monza Sobborghi diviene quindi uno snodo per collegarsi alla città, alla Brianza e alle persone del territorio, formando un luogo di aggregazione e associazione della cittadinanza che si prenderà cura del luogo stesso.

Snodo zero

TANGARI, CHIARA
2016/2017

Abstract

The intention of this work is to confront me with an example of “empty urban”, with no content and purpose, that if re-thought with intelligence, can return to give its small contribution to the city’s urban life and become a major link between transport, citizens and territory. Research has paved the way through the observation of the characters of the italian phenomenon of the sale, as it manifests and how it is solved. Citing examples in Italy, in this case, solutions and proposals, hypotheses and concrete projects, shows how the thrust of recovery and the valorisation of the disassociated architectural heritage comes directly from the Italians themselves and the so-called enablers, who act as intermediaries in the process of retraining. Analyzing the Italian situation, I focused on the situation in the city of Monza. A small mapping of the abandoned areas of the city was carried out and some of the discontinued space solutions with the most impact on the city were seen. I have chosen, for both design and personal reasons, to try to refocus a transit site, a non-site, the railway station of Monza Sobborghi, having an inside area in a state of “waiting”, now fully degraded. I therefore act on this site by becoming part of the community, in the neighborhood, answering services required by citizenship following a survey. The main point of this project is the study of the theory of CPTED, Crime Prevention Through Environmental Design, proposed by Jane Jacobs, which led to the resolution of the case being examined through the planning of activities, that make the railway station constantly frequented by acting citizenship as a vigilant “eye”, to raise the perceived insecurity situation. Monza Sobborghi thus becomes a junction to connect with the city, Brianza and the people of the territory, forming a place of aggregation and association of citizenship that will take care of the place itself.
DI PRETE, BARBARA
ARC III - Scuola del Design
27-lug-2017
2016/2017
L’intenzione di questa tesi è quella di confrontarmi con un esempio di “vuoto urbano”, senza contenuto e scopo, che se ripensato con intelligenza, può tornare a dare il suo piccolo contributo alla vita cittadina del quartiere e diventare uno snodo importante tra trasporti, cittadini e territorio. La ricerca si è snodata attraverso l’osservazione dei caratteri del fenomeno italiano della dismissione, per come si manifesta e come viene risolto. Citando esempi italiani, in questo caso, soluzioni e proposte, ipotesi e progetti concreti, si mostra come la spinta del recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico dismesso vengano direttamente dagli italiani stessi e dai cosiddetti enablers che fungono da intermediari del processo di riqualificazione. Analizzata la situazione italiana mi sono focalizzata sulla situazione della città di Monza, si è eseguita una piccola mappatura delle aree dismesse della città e si sono viste alcune tra le soluzioni agli spazi dismessi con maggior impatto sulla città. Ho scelto poi, sia per motivazioni progettuali che personali, di cimentarmi nella rifunzionalizzazione di un luogo di transito, di un non-luogo, la stazione ferroviaria di Monza Sobborghi, avente un’area al suo interno rimasta in uno stato “di attesa” ormai pienamente degradato. Agisco quindi su questo sito facendolo diventare parte della comunità, del quartiere, rispondendo a servizi richiesti dalla cittadinanza stessa a seguito di un sondaggio. Il punto principale di questo progetto è lo studio della teoria della CPTED, Crime Prevention Through Environmental Design, proposta da Jane Jacobs, che ha portato alla risoluzione del caso preso in esame attraverso la programmazione di attività che rendono il luogo ferroviario frequentato costantemente, facendo agire la cittadinanza stessa come “occhio” vigile per risollevare la situazione di insicurezza percepita. Monza Sobborghi diviene quindi uno snodo per collegarsi alla città, alla Brianza e alle persone del territorio, formando un luogo di aggregazione e associazione della cittadinanza che si prenderà cura del luogo stesso.
Tesi di laurea Magistrale
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