Taking as a reference the urban development plan of Monterrey Municipality( NL, MX), released in 2013-2025, for the future city of 2030, by the Municipal Institute of Urban Planning and Connivance of Monterrey; this thesis focus on the problematic of socio-spatial segregation which still affects today’s city, attempting to provide a model of sustainable development. Thanks to the Maps of poverty and segregation released by Social Development Council of the government of the state of Nuevo Leon in 2003-2009; was possible to identify the most critical areas of the city, defined as poverty enclosures. The majority of those areas are informal settlements located in the periphery of the city, along the border between the urban spot and the surrounding nature. Through in-depth study of city’s history of urban expansion was possible to observe that socio-spatial segregation is a problem that dates back to the time of the foundation of the city in 1596, when the Spanish settlers, for the construction of the main monuments, exploited Tlaxcalteca's native labor, whose settlements were confined to South of the colonial city, beyond the river Santa Catarina. However, the majority of these enclosures date back to the modern period when, as a result of the process of industrialization and expansion of the city (1890-1980) the flow of migrants from the center of the country in search of job oportunities grew, increasing the spontaneously built housing areas as well as the residential areas closed to the industries, planned by the entrepreneurs, who stripped the state of the privilege of organizing the city. This period marked the rupture of the orthogonal urban structure, coming from the Colony, and the spatial continuity, provoking city's fragmentation still visible today. The thesis proposes a project whose overall strategy is to redeem four of these critical areas, selected according to their location on city’s main heights and to their extreme condition of poverty and segregation, and transform them trading on their paesajistic/landscape and historical potentialities, in sustainable urban communities, a replicable urban principle which, following the objectives expressed by the 17 sustainable development goals adopted in 2015 by the 194 countries of United Nations General Assembly for the 2030 sustainable development agenda; intend to promote inclusion through three main levels: socio-cultural inclusion, implementation of environmental technologies, phisico-economic reconnection to the city system. These 3 levels are at the basis of the regeneration strategy that not only work on the physical re-conformation of the space, but from one side is oriented to be open to the people needs and desires, and to the other side integrated with other important aspect related to the environment. 1 - The first level of inclusion has social and cultural characterization; the idea is to establish cooperation in terms of human capital for volunteering work, between those developing communities with the surrounding privatized districts (such as universities, schools). Trough this co-working, is possible to understand the potentialities and the weaknesses of the place and to trigger a process of participative urban regeneration; reusing dismissed densities, the community set up his Lights of hope that are punctual projects which provide activities to consolidate and sustain the community such as: waste recollection, water recycling, food production, education, job finding and also temporary tactical operations such as macro mural art interventions in order to catch the attention of the institutions, to provide an attraction in the neighbourhood and to increase the sense of place belonging of the community. 2 - Once the connection between the community and the neighbourhood is set, is possible an implementation of the environmental technologies; not only the regeneration of open public spaces for the community but also the systemic diffusion both of sustainable systems of production of food with acquaponia technology orchards and purification system of grey water; in order to reduce hunger, pollution and regenerate the ecosystem. 3 - In the end, with the last level, the community, that would have already found partnership thanks to the reached credit, can undertake the last level; the physical and economical reconnection to the city. It will be provided restoring the pedestrian infrastructure inside the community but also a light infrastructure, a NMT system that connect the four sustainable urban communities to each others and to the city , defining a network of ecotourism able to increase the value of the whole city as a slow tourism destination.

Considerando come riferimento il piano di sviluppo urbano del Municipio di Monterrey( NL, MX), pubblicato nel 2013-2025, per la futura città del 2030, dall'Istituto Municipale di Pianificazione Urbana e convivenza di Monterrey; questa tesi si concentra sul problema della segregazione socio-spaziale che ancora oggi colpisce la città, cercando di fornire un modello di sviluppo sostenibile. Grazie alle mappe di povertà e segregazione rilasciate dal Consiglio per lo sviluppo sociale del governo dello Stato del Nuevo Leon nel 2003-2009; è stato possibile identificare le aree più critiche della città, definite come recinti di povertà. La maggior parte di queste aree sono insediamenti informali situati nella periferia della città, lungo il confine tra la città e la natura circostante. Attraverso uno studio approfondito della storia dell'espansione urbana della città è stato possibile osservare che la segregazione socio-spaziale è un problema che risale già al momento della fondazione della città nel 1596, quando i coloni spagnoli, per la costruzione dei principali monumenti , sfruttarono la manodopera degli indigeni Tlaxcaltecas, i cui insediamenti erano confinati a sud della città coloniale, al di là del fiume Santa Catarina. Tuttavia, la maggior parte di questi recinti risalgono al periodo moderno quando, a seguito del processo di industrializzazione e di espansione della città (1890-1980), crebbe il flusso di migranti dal centro del paese in cerca di opportunità di lavoro ; aumentando le aree residenziali costruite spontaneamente e quelle vicine alle industrie, progettate dagli imprenditori, che spogliarono lo stato del privilegio di organizzare la città. Questo periodo segnò la rottura della struttura urbana ortogonale, proveniente dalla colonia, e la continuità spaziale, provocando la frammentazione della visibile ancora oggi. La tesi propone un progetto la cui strategia generale è quella di redimere quattro di queste aree critiche, selezionate secondo la loro posizione sulle alte vette della città e la loro estrema condizione di povertà e segregazione, e trasformarle ,facendo leva sulle loro potenzialità paesaggistiche e storiche, in comunità sostenibili; un modello urbano replicabile che, seguendo gli obiettivi espressi dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile adottati nel 2015 dai 194 paesi dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per l'agenda del 2030 per lo sviluppo sostenibile; Intende promuovere l'inclusione attraverso tre livelli principali: l'inclusione socio-culturale, l'implementazione di tecnologie ambientali, la riconnessione fisico-economica al sistema della città. Il primo livello di inclusione ha caratterizzazione sociale e culturale, l'idea è di stabilire una cooperazione in termini di capitale umano per il lavoro di volontariato, tra le comunità in via di sviluppo e i distretti privati circostanti (come università, scuole). Attraverso questa collaborazione sarà possibile comprendere le potenzialità e le debolezze del luogo e avviare un processo di rigenerazione urbana partecipativa; Riutilizzando le densità smantellate, la comunità definirà le sue Luci di speranza; progetti puntuali che forniscono attività per consolidare e sostenere la comunità come: riciclaggio dei rifiuti, riciclaggio dell'acqua, produzione di cibo, educazione, ricerca di lavoro ma anche operazioni tattiche di carattere temporaneo come il muralismo; con l’obiettivo di attirare l'attenzione delle istituzioni, creare un'attrazione nel quartiere e aumentare il senso di appartenenza della comunità al luogo. Una volta stabilita la connessione tra la comunità e il quartiere circostante, è possibile implementare le tecnologie ambientali; non solo la rigenerazione di spazi pubblici aperti per la comunità, ma anche la diffusione sistemica degli orti acquaponici integrati in un sistema di purificazione dell'acqua grigia; al fine di ridurre la fame, inquinamento e rigenerare l'ecosistema. Infine, con l'ultimo livello, la comunità, che avrà già trovato un patrocinio grazie al credito raggiunto, può intraprendere l'ultimo livello; La riconnessione fisica ed economica alla città. Sarà fornito il ripristino dell'infrastruttura pedonale all'interno della comunità, ma anche un'infrastruttura leggera, un sistema NMT che collega le quattro comunità urbane sostenibili tra di loro e alla città, costituendo una rete di ecoturismo in grado di aumentare il valore di tutta la città come una Destinazione di turismo lento e sostenibile.

Lights of hope sustainable urban communities against social segregation for Monterrey 2030

BRUNO, MARIA CARMELA
2016/2017

Abstract

Taking as a reference the urban development plan of Monterrey Municipality( NL, MX), released in 2013-2025, for the future city of 2030, by the Municipal Institute of Urban Planning and Connivance of Monterrey; this thesis focus on the problematic of socio-spatial segregation which still affects today’s city, attempting to provide a model of sustainable development. Thanks to the Maps of poverty and segregation released by Social Development Council of the government of the state of Nuevo Leon in 2003-2009; was possible to identify the most critical areas of the city, defined as poverty enclosures. The majority of those areas are informal settlements located in the periphery of the city, along the border between the urban spot and the surrounding nature. Through in-depth study of city’s history of urban expansion was possible to observe that socio-spatial segregation is a problem that dates back to the time of the foundation of the city in 1596, when the Spanish settlers, for the construction of the main monuments, exploited Tlaxcalteca's native labor, whose settlements were confined to South of the colonial city, beyond the river Santa Catarina. However, the majority of these enclosures date back to the modern period when, as a result of the process of industrialization and expansion of the city (1890-1980) the flow of migrants from the center of the country in search of job oportunities grew, increasing the spontaneously built housing areas as well as the residential areas closed to the industries, planned by the entrepreneurs, who stripped the state of the privilege of organizing the city. This period marked the rupture of the orthogonal urban structure, coming from the Colony, and the spatial continuity, provoking city's fragmentation still visible today. The thesis proposes a project whose overall strategy is to redeem four of these critical areas, selected according to their location on city’s main heights and to their extreme condition of poverty and segregation, and transform them trading on their paesajistic/landscape and historical potentialities, in sustainable urban communities, a replicable urban principle which, following the objectives expressed by the 17 sustainable development goals adopted in 2015 by the 194 countries of United Nations General Assembly for the 2030 sustainable development agenda; intend to promote inclusion through three main levels: socio-cultural inclusion, implementation of environmental technologies, phisico-economic reconnection to the city system. These 3 levels are at the basis of the regeneration strategy that not only work on the physical re-conformation of the space, but from one side is oriented to be open to the people needs and desires, and to the other side integrated with other important aspect related to the environment. 1 - The first level of inclusion has social and cultural characterization; the idea is to establish cooperation in terms of human capital for volunteering work, between those developing communities with the surrounding privatized districts (such as universities, schools). Trough this co-working, is possible to understand the potentialities and the weaknesses of the place and to trigger a process of participative urban regeneration; reusing dismissed densities, the community set up his Lights of hope that are punctual projects which provide activities to consolidate and sustain the community such as: waste recollection, water recycling, food production, education, job finding and also temporary tactical operations such as macro mural art interventions in order to catch the attention of the institutions, to provide an attraction in the neighbourhood and to increase the sense of place belonging of the community. 2 - Once the connection between the community and the neighbourhood is set, is possible an implementation of the environmental technologies; not only the regeneration of open public spaces for the community but also the systemic diffusion both of sustainable systems of production of food with acquaponia technology orchards and purification system of grey water; in order to reduce hunger, pollution and regenerate the ecosystem. 3 - In the end, with the last level, the community, that would have already found partnership thanks to the reached credit, can undertake the last level; the physical and economical reconnection to the city. It will be provided restoring the pedestrian infrastructure inside the community but also a light infrastructure, a NMT system that connect the four sustainable urban communities to each others and to the city , defining a network of ecotourism able to increase the value of the whole city as a slow tourism destination.
PACHECO VASQUEZ, PEDRO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
27-lug-2017
2016/2017
Considerando come riferimento il piano di sviluppo urbano del Municipio di Monterrey( NL, MX), pubblicato nel 2013-2025, per la futura città del 2030, dall'Istituto Municipale di Pianificazione Urbana e convivenza di Monterrey; questa tesi si concentra sul problema della segregazione socio-spaziale che ancora oggi colpisce la città, cercando di fornire un modello di sviluppo sostenibile. Grazie alle mappe di povertà e segregazione rilasciate dal Consiglio per lo sviluppo sociale del governo dello Stato del Nuevo Leon nel 2003-2009; è stato possibile identificare le aree più critiche della città, definite come recinti di povertà. La maggior parte di queste aree sono insediamenti informali situati nella periferia della città, lungo il confine tra la città e la natura circostante. Attraverso uno studio approfondito della storia dell'espansione urbana della città è stato possibile osservare che la segregazione socio-spaziale è un problema che risale già al momento della fondazione della città nel 1596, quando i coloni spagnoli, per la costruzione dei principali monumenti , sfruttarono la manodopera degli indigeni Tlaxcaltecas, i cui insediamenti erano confinati a sud della città coloniale, al di là del fiume Santa Catarina. Tuttavia, la maggior parte di questi recinti risalgono al periodo moderno quando, a seguito del processo di industrializzazione e di espansione della città (1890-1980), crebbe il flusso di migranti dal centro del paese in cerca di opportunità di lavoro ; aumentando le aree residenziali costruite spontaneamente e quelle vicine alle industrie, progettate dagli imprenditori, che spogliarono lo stato del privilegio di organizzare la città. Questo periodo segnò la rottura della struttura urbana ortogonale, proveniente dalla colonia, e la continuità spaziale, provocando la frammentazione della visibile ancora oggi. La tesi propone un progetto la cui strategia generale è quella di redimere quattro di queste aree critiche, selezionate secondo la loro posizione sulle alte vette della città e la loro estrema condizione di povertà e segregazione, e trasformarle ,facendo leva sulle loro potenzialità paesaggistiche e storiche, in comunità sostenibili; un modello urbano replicabile che, seguendo gli obiettivi espressi dai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile adottati nel 2015 dai 194 paesi dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per l'agenda del 2030 per lo sviluppo sostenibile; Intende promuovere l'inclusione attraverso tre livelli principali: l'inclusione socio-culturale, l'implementazione di tecnologie ambientali, la riconnessione fisico-economica al sistema della città. Il primo livello di inclusione ha caratterizzazione sociale e culturale, l'idea è di stabilire una cooperazione in termini di capitale umano per il lavoro di volontariato, tra le comunità in via di sviluppo e i distretti privati circostanti (come università, scuole). Attraverso questa collaborazione sarà possibile comprendere le potenzialità e le debolezze del luogo e avviare un processo di rigenerazione urbana partecipativa; Riutilizzando le densità smantellate, la comunità definirà le sue Luci di speranza; progetti puntuali che forniscono attività per consolidare e sostenere la comunità come: riciclaggio dei rifiuti, riciclaggio dell'acqua, produzione di cibo, educazione, ricerca di lavoro ma anche operazioni tattiche di carattere temporaneo come il muralismo; con l’obiettivo di attirare l'attenzione delle istituzioni, creare un'attrazione nel quartiere e aumentare il senso di appartenenza della comunità al luogo. Una volta stabilita la connessione tra la comunità e il quartiere circostante, è possibile implementare le tecnologie ambientali; non solo la rigenerazione di spazi pubblici aperti per la comunità, ma anche la diffusione sistemica degli orti acquaponici integrati in un sistema di purificazione dell'acqua grigia; al fine di ridurre la fame, inquinamento e rigenerare l'ecosistema. Infine, con l'ultimo livello, la comunità, che avrà già trovato un patrocinio grazie al credito raggiunto, può intraprendere l'ultimo livello; La riconnessione fisica ed economica alla città. Sarà fornito il ripristino dell'infrastruttura pedonale all'interno della comunità, ma anche un'infrastruttura leggera, un sistema NMT che collega le quattro comunità urbane sostenibili tra di loro e alla città, costituendo una rete di ecoturismo in grado di aumentare il valore di tutta la città come una Destinazione di turismo lento e sostenibile.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/135520