The thesis aims to define a perspective of conservation and reuse for the Asburgic Arsenal in the city of Verona; the compound is located on the Adige river bank, facing Castelvecchio, and it plays the role of bridge between two sides of the city: the historical centre and the twentieth century’s neighborhood of Borgo Trento. This work firstly describes the entire sequence of events from its original conception and construction occurred between 1854 and 1861 during the Austrian domination; then it focuses on the recent political events and on the public debate related to its reuse. Mapping the current situation of seventeen buildings that make up the Arsenal is useful to develop a deep analysis of building’s history, transformations, materials and techniques: it demonstrates how the work of respecting and preserving each material and historic marks constitutes the best architectural practice in order to give value to the structure and to make it an unique document. Throughout the elaboration of the project, the attention is not only concentrated on the Arsenal but it also takes into account the presence of other emblematic restorations in Verona: taking a critical approach, it examines some restorations of Antonio Avena, Piero Gazzola, Carlo Scarpa, Libero Cecchini and Massimo Carmassi and it tries to demonstrate how their understanding of seven principles of restoration (addition, compatibility, preservation, durability, lacuna, reversibility and reuse) shaped their final works. These operas represent a cultural context that is necessary to know, working in Verona. The seven key words of restoration are at the base of this thesis project: it demonstrates how original materials and existing structures are maintained but reused with new compatible functions. The proposal includes the Natural History Museum of Verona and its library and laboratories, cultural activities for the neighborhood, a nursery school and some offices.

La tesi si propone di definire delle prospettive di conservazione e riuso per l’Arsenale Asburgico di Verona, che, situato di fronte a Castelvecchio, sulla riva opposta del fiume Adige, assume il ruolo di ulteriore ponte tra due parti di città: il centro storico e il quartiere novecentesco di Borgo Trento. In primo luogo, viene ricostruita l’intera vicenda storica dell’Arsenale, dalla sua concezione e costruzione, avvenuta tra il 1854 e il 1861 durante il dominio austriaco, fino ai recenti avvenimenti politici e all’acceso dibattito pubblico sul suo riutilizzo. Si effettua, poi, una lettura dello stato attuale dei diciassette edifici che costituiscono il complesso dell’Arsenale, nella convinzione che solo con un’analisi approfondita del manufatto, della sua storia e delle sue trasformazioni, delle tecniche costruttive e dei materiali, si possa garantire il rispetto delle tracce storiche che rendono ogni fabbrica un documento unico. L’approccio al progetto dell’Arsenale non rivolge solo lo sguardo all’edificio in questione, ma, ampliando la visuale, presuppone un confronto imprescindibile con altri cantieri veronesi emblematici, presentandoli non come casi isolati, ma all’interno di un contesto operativo generale: si analizzano, in particolare, cinque interventi cittadini del XX e XXI secolo riferibili a cinque architetti (A. Avena, P. Gazzola, C. Scarpa, L. Cecchini e M. Carmassi) attraverso il filtro di sette concetti chiave della disciplina del restauro (aggiunta, compatibilità, conservazione, durabilità, lacuna, reversibilità, riuso). Questo orizzonte contestuale, affrontato con atteggiamento critico, se non può e non deve avere ricadute operative, definisce comunque un necessario quadro culturale di riferimento mentre si compongono gli elementi della metodologia di lavoro da porre in atto. I sette criteri rappresentano la base teorica per l’elaborazione del progetto, che consta nella conservazione materica del manufatto e nel riuso dei corpi che lo costituiscono, con funzioni compatibili alle spazialità che l’edificio presenta: all’interno delle tre corti dell’Arsenale sono inseriti il Museo di Storia Naturale, attività culturali per il quartiere, uffici e una scuola materna.

A Verona, tra cantieri paradigmatici : prospettive per la conservazione e per il riuso dell'Arsenale Asburgico

ROCCO, SARA
2016/2017

Abstract

The thesis aims to define a perspective of conservation and reuse for the Asburgic Arsenal in the city of Verona; the compound is located on the Adige river bank, facing Castelvecchio, and it plays the role of bridge between two sides of the city: the historical centre and the twentieth century’s neighborhood of Borgo Trento. This work firstly describes the entire sequence of events from its original conception and construction occurred between 1854 and 1861 during the Austrian domination; then it focuses on the recent political events and on the public debate related to its reuse. Mapping the current situation of seventeen buildings that make up the Arsenal is useful to develop a deep analysis of building’s history, transformations, materials and techniques: it demonstrates how the work of respecting and preserving each material and historic marks constitutes the best architectural practice in order to give value to the structure and to make it an unique document. Throughout the elaboration of the project, the attention is not only concentrated on the Arsenal but it also takes into account the presence of other emblematic restorations in Verona: taking a critical approach, it examines some restorations of Antonio Avena, Piero Gazzola, Carlo Scarpa, Libero Cecchini and Massimo Carmassi and it tries to demonstrate how their understanding of seven principles of restoration (addition, compatibility, preservation, durability, lacuna, reversibility and reuse) shaped their final works. These operas represent a cultural context that is necessary to know, working in Verona. The seven key words of restoration are at the base of this thesis project: it demonstrates how original materials and existing structures are maintained but reused with new compatible functions. The proposal includes the Natural History Museum of Verona and its library and laboratories, cultural activities for the neighborhood, a nursery school and some offices.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
25-lug-2017
2016/2017
La tesi si propone di definire delle prospettive di conservazione e riuso per l’Arsenale Asburgico di Verona, che, situato di fronte a Castelvecchio, sulla riva opposta del fiume Adige, assume il ruolo di ulteriore ponte tra due parti di città: il centro storico e il quartiere novecentesco di Borgo Trento. In primo luogo, viene ricostruita l’intera vicenda storica dell’Arsenale, dalla sua concezione e costruzione, avvenuta tra il 1854 e il 1861 durante il dominio austriaco, fino ai recenti avvenimenti politici e all’acceso dibattito pubblico sul suo riutilizzo. Si effettua, poi, una lettura dello stato attuale dei diciassette edifici che costituiscono il complesso dell’Arsenale, nella convinzione che solo con un’analisi approfondita del manufatto, della sua storia e delle sue trasformazioni, delle tecniche costruttive e dei materiali, si possa garantire il rispetto delle tracce storiche che rendono ogni fabbrica un documento unico. L’approccio al progetto dell’Arsenale non rivolge solo lo sguardo all’edificio in questione, ma, ampliando la visuale, presuppone un confronto imprescindibile con altri cantieri veronesi emblematici, presentandoli non come casi isolati, ma all’interno di un contesto operativo generale: si analizzano, in particolare, cinque interventi cittadini del XX e XXI secolo riferibili a cinque architetti (A. Avena, P. Gazzola, C. Scarpa, L. Cecchini e M. Carmassi) attraverso il filtro di sette concetti chiave della disciplina del restauro (aggiunta, compatibilità, conservazione, durabilità, lacuna, reversibilità, riuso). Questo orizzonte contestuale, affrontato con atteggiamento critico, se non può e non deve avere ricadute operative, definisce comunque un necessario quadro culturale di riferimento mentre si compongono gli elementi della metodologia di lavoro da porre in atto. I sette criteri rappresentano la base teorica per l’elaborazione del progetto, che consta nella conservazione materica del manufatto e nel riuso dei corpi che lo costituiscono, con funzioni compatibili alle spazialità che l’edificio presenta: all’interno delle tre corti dell’Arsenale sono inseriti il Museo di Storia Naturale, attività culturali per il quartiere, uffici e una scuola materna.
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Le storie dell’Arsenale: adattamenti funzionali
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Descrizione: Pianta piano terra dello stato di fatto
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Descrizione: Pianta piano primo dello stato di fatto
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Descrizione: Pianta delle coperture dello stato di fatto
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Descrizione: Sezioni dello stato di fatto con fotoraddrizzamenti
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Descrizione: Rilievo materico, del degrado e abaco degli interventi
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Descrizione: Rilievo materico, del degrado e abaco degli interventi
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Descrizione: Rilievo materico, del degrado e abaco degli interventi
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Descrizione: Valutazione dell’impatto delle proposte progettuali
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Descrizione: Tavola dei confronti: piano terra. Demolizioni e costruzioni
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Descrizione: Tavola dei confronti: piano primo. Demolizioni e costruzioni
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Descrizione: Tavola di progetto 4
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