Nowadays, the ex Case del Fascio that today characterize the urban centers of almost all Italian cities represent a huge physical and cultural heritage, a cluster of a collective memory that is all Italian, and is fast-blushed and physically deteriorating. The aim of this research work will be to frame this imposing heritage under a coherent theoretical framework from the architectural point of view, returning unity and sense to a phenomenon that is both architectural, urbanistic, historical, political and social. To investigate those specific features of the Case of the Fascio as Particular ‘Architecture of Power’, born in a historical and political context that, as the homes themselves, arise, evolve and die in about twenty years; recognizing that, within the framework of the propagandistic system conceived of the fascist regime, the corpus of the beam houses assumes a very specific role, which is a historical unicum that finds no counterpart in other architecture-for-power configurations, at least in the twentieth century. The effort moves then in trying to understand what formal and spatial declinations unite the thousands of houses of the Italian beam, and how they are functional to the strategic and political role entrusted to them. A limited selection of case studies has been analyzed according to the categories of type, form, use and meaning, according to the theoretical definitions of Carlos Martí Aris and Vittorio Gregotti. The three-dimensional reproduction of these buildings wants to bring to light common or unequal characters. There emerges which meanings are often imposed on architecture in this specific case: national identity, eternal duration, conformity with historical models, but also forced representation of a new project projected in the future. He wants to be explicit in this sense the quote to the exhibition “Plenum. Places of Power “, presented at the Venice Biennale in 2014, in the Austrian pavilion, offering a look at the places of popular representation today: parliamentary buildings of world nations. This research starts from the initial interest in a single building: the ex Casa of the Fascio of Caravaggio, in the province of Bergamo. Impressive and elegant building, whose expressive force is still heavily imposed today in the urban track in which it is inserted despite being abandoned for more than twenty years. It is our belief that the recognition of the historical-formal-cultural specificities that characterize the beam houses as individual objects and at the same time being part of a network is fundamental and fundamental in order to be able to view the object in its complexity and operate a Its re-meaning in architecture.

Le ormai ex Case del fascio che oggi caratterizzano i centri urbani di quasi tutte le città italiane rappresentano un patrimonio fisico e culturale enorme, tasselli di una memoria collettiva che è tutta italiana, e che si sta velocemente annebbiando e fisicamente deteriorando. Obiettivo di questo lavoro di ricerca sarà cercare di inquadrare quest' imponente patrimonio sotto un quadro teorico coerente dal punto di vista architettonico, restituendo unità e senso ad un fenomeno che è insieme architettonico, urbanistico, storico, politico e sociale. Indagare quei caratteri specifici delle Case del Fascio quale particolari 'Architettura del potere', sorte in un contesto storico e politico che come le case stesse nasce, si evolve e muore nel giro di circa un ventennio, riconoscendo come, nel quadro della sistema propagandistico congegnato del regime fascista, il corpus delle case del fascio assuma un ruolo ben specifico, che si configura come un unicum storico che non trova omologhi nelle altre configurazioni dell'architettura-per-il-potere, almeno nel Novecento. Lo sforzo si sposta poi nel cercare di comprendere quali declinazioni formali e spaziali accomunino le migliaia di case del fascio italiane e come queste siano funzionali al ruolo strategico e politico affidato a questi luoghi, presidio del territorio da parte di un potere centrale e totalizzante. A tal fine una ristretta selezione di casi studio è stata analizzata secondo le categorie di tipo, forma, uso e significato, secondo le definizioni teoriche di Carlos Martì Aris e Vittorio Gregotti. La riproduzione tridimensionale in scala di questi edifici vuole portare alla luce caratteri comuni o di disomogeneità. Emergono quali significati vengano spesso imposti all’architettura in questo caso specifico: identità nazionale, durata eterna, conformità con i modelli storici, ma anche rappresentazione forzata di un nuovo inizio proiettato nel futuro. Vuole essere esplicita, in questo senso, la citazione alla la mostra “Plenum. Places of Power”, presentata alla Biennale di Venezia nel 2014, nel padiglione austriaco, che offre uno sguardo su i luoghi della rappresentazione del potere popolare oggi: edifici parlamentari delle nazioni mondiali. Questa ricerca prende piede dall'iniziale interesse per un singolo edificio: la ex Casa del fascio di Caravaggio, in provincia di Bergamo. Edificio imponente ed elegante, la cui forza espressiva si impone ancora fortemente oggi nel brano urbano in cui si inserisce pur vertendo in stato di abbandono da oltre vent'anni. Una riflessione su come poter procedere verso un ripensamento critico di questo particolare oggetto architettonico nasce imprescindibilmente dalla piena consapevolezza del suo valore come patrimonio fisico e culturale e si muove tramite rapporti di confronto e paragone rispetto le sorti degli altri casi analizzati. E' nostra opinione che il riconoscimento delle specificità storico-formali-culturali che caratterizzano le Case del fascio, come oggetti singoli e nel contempo facenti parte di una rete, sia fondamentale e basilare per poter prendere visione dell'oggetto nella sua complessità ed operare una sua ri-significazione nell'architettura.

Architettura, potere, memoria. Le (ex)-Case del fascio come elementi del patrimonio architettonico

TIRLONI, LAURA
2016/2017

Abstract

Nowadays, the ex Case del Fascio that today characterize the urban centers of almost all Italian cities represent a huge physical and cultural heritage, a cluster of a collective memory that is all Italian, and is fast-blushed and physically deteriorating. The aim of this research work will be to frame this imposing heritage under a coherent theoretical framework from the architectural point of view, returning unity and sense to a phenomenon that is both architectural, urbanistic, historical, political and social. To investigate those specific features of the Case of the Fascio as Particular ‘Architecture of Power’, born in a historical and political context that, as the homes themselves, arise, evolve and die in about twenty years; recognizing that, within the framework of the propagandistic system conceived of the fascist regime, the corpus of the beam houses assumes a very specific role, which is a historical unicum that finds no counterpart in other architecture-for-power configurations, at least in the twentieth century. The effort moves then in trying to understand what formal and spatial declinations unite the thousands of houses of the Italian beam, and how they are functional to the strategic and political role entrusted to them. A limited selection of case studies has been analyzed according to the categories of type, form, use and meaning, according to the theoretical definitions of Carlos Martí Aris and Vittorio Gregotti. The three-dimensional reproduction of these buildings wants to bring to light common or unequal characters. There emerges which meanings are often imposed on architecture in this specific case: national identity, eternal duration, conformity with historical models, but also forced representation of a new project projected in the future. He wants to be explicit in this sense the quote to the exhibition “Plenum. Places of Power “, presented at the Venice Biennale in 2014, in the Austrian pavilion, offering a look at the places of popular representation today: parliamentary buildings of world nations. This research starts from the initial interest in a single building: the ex Casa of the Fascio of Caravaggio, in the province of Bergamo. Impressive and elegant building, whose expressive force is still heavily imposed today in the urban track in which it is inserted despite being abandoned for more than twenty years. It is our belief that the recognition of the historical-formal-cultural specificities that characterize the beam houses as individual objects and at the same time being part of a network is fundamental and fundamental in order to be able to view the object in its complexity and operate a Its re-meaning in architecture.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
2-ott-2017
2016/2017
Le ormai ex Case del fascio che oggi caratterizzano i centri urbani di quasi tutte le città italiane rappresentano un patrimonio fisico e culturale enorme, tasselli di una memoria collettiva che è tutta italiana, e che si sta velocemente annebbiando e fisicamente deteriorando. Obiettivo di questo lavoro di ricerca sarà cercare di inquadrare quest' imponente patrimonio sotto un quadro teorico coerente dal punto di vista architettonico, restituendo unità e senso ad un fenomeno che è insieme architettonico, urbanistico, storico, politico e sociale. Indagare quei caratteri specifici delle Case del Fascio quale particolari 'Architettura del potere', sorte in un contesto storico e politico che come le case stesse nasce, si evolve e muore nel giro di circa un ventennio, riconoscendo come, nel quadro della sistema propagandistico congegnato del regime fascista, il corpus delle case del fascio assuma un ruolo ben specifico, che si configura come un unicum storico che non trova omologhi nelle altre configurazioni dell'architettura-per-il-potere, almeno nel Novecento. Lo sforzo si sposta poi nel cercare di comprendere quali declinazioni formali e spaziali accomunino le migliaia di case del fascio italiane e come queste siano funzionali al ruolo strategico e politico affidato a questi luoghi, presidio del territorio da parte di un potere centrale e totalizzante. A tal fine una ristretta selezione di casi studio è stata analizzata secondo le categorie di tipo, forma, uso e significato, secondo le definizioni teoriche di Carlos Martì Aris e Vittorio Gregotti. La riproduzione tridimensionale in scala di questi edifici vuole portare alla luce caratteri comuni o di disomogeneità. Emergono quali significati vengano spesso imposti all’architettura in questo caso specifico: identità nazionale, durata eterna, conformità con i modelli storici, ma anche rappresentazione forzata di un nuovo inizio proiettato nel futuro. Vuole essere esplicita, in questo senso, la citazione alla la mostra “Plenum. Places of Power”, presentata alla Biennale di Venezia nel 2014, nel padiglione austriaco, che offre uno sguardo su i luoghi della rappresentazione del potere popolare oggi: edifici parlamentari delle nazioni mondiali. Questa ricerca prende piede dall'iniziale interesse per un singolo edificio: la ex Casa del fascio di Caravaggio, in provincia di Bergamo. Edificio imponente ed elegante, la cui forza espressiva si impone ancora fortemente oggi nel brano urbano in cui si inserisce pur vertendo in stato di abbandono da oltre vent'anni. Una riflessione su come poter procedere verso un ripensamento critico di questo particolare oggetto architettonico nasce imprescindibilmente dalla piena consapevolezza del suo valore come patrimonio fisico e culturale e si muove tramite rapporti di confronto e paragone rispetto le sorti degli altri casi analizzati. E' nostra opinione che il riconoscimento delle specificità storico-formali-culturali che caratterizzano le Case del fascio, come oggetti singoli e nel contempo facenti parte di una rete, sia fondamentale e basilare per poter prendere visione dell'oggetto nella sua complessità ed operare una sua ri-significazione nell'architettura.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2017_ottobre_Tirloni.pdf

non accessibile

Descrizione: testo tesi
Dimensione 126.1 MB
Formato Adobe PDF
126.1 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/135684