MoEC Istanbul. Museum of expanding cultures

Once Constantinople, Istanbul has been a strategically significant city for many civilizations since 3000 BC. By its unique location, it has served as the capital for many empires. It played a major role for trade throughout history, being the bridge of the Silk Road between Europe and Asia, located between Black Sea and Sea of Marmara. After the Roman Empire in the middle of the 15th century, Ottoman Empire took over Constantinople and adorned the city with numerous impressive civil and religious monuments. The city served Orthodox Christians for centuries, before it was assimilated, and then reflected the historical inheritance of Islamic Ottoman Empire. The metamorphosis of converting to an Islamic city from the Orthodox New Rome created extraordinary formations. Throughout centuries, a culturally rich landscape was formed around the Land Walls Shaped by the functions located at the fringes of the city, these included historical cemeteries, historical bostans (urban farmlands) and architectural structures from the Byzantine and Ottoman periods. Monuments such as the Blachernae Palace and the Yedikule Fortress, were located in close proximity to the Land Walls and were built by directly adjoining the walls. The spirit of the todays Land Walls was shaped by the walls’ location at the periphery of the city. Despite being engulfed within the city center today, the Land Walls and the area surrounding them, maintain a fringe character in various places, and continues to host the “normal” as well as the “marginal.” Being located on the periphery has determined the urban form, spatial use and social structure. Alongside “normal” social groups and uses, “marginal” functions and people were also able to find a place around the walls. The Land Walls of Istanbul and the area surrounding them are a good example of Conzen’s “fringe belts”. It is described as the areas within the city centre that have maintained a fringe character because of the absence of its own character. These places contain industrial areas, vast greens, cemeteries and sports fields, which could only exist at the fringe before the walls and the surrounding area became part of the city center. They have an urban form consisting of large and non repetitive plots. At the same time, although the area is now located in proximity to the center, these areas continue to host communities of dissenting nature that could only be located at the periphery rather than the center of the city. The Land Walls define the urban form, and in return, the urban form determines the profile of the inhabitants. Being on the fringe affects the walls, their surroundings, and the character of the communities that are settled there. MoEC_ the Museum of Expanding Cultures pursues to recharacterize and eliminate the fringe affects of the Land Wall Area, by simply reclaiming it’s own character, and giving it a purpose in a architecturally modern way, with the aim of; CONSERVING its presence inside-out, GUIDING to communicate it to the people, not as an abandoned Ruin, but an accessible and readable one, OCCUPYING and TRANSFORMING it’s purpose in a delicately modern way , INTERSECTING with many different cultures, and EXPANDING it through the ideas with a path, starting from the foundations and following it in a sequence of by reading the Wall itself, CARRYING people where the tangible and the intangible heritage of humanity exhibits and aim to bring knowledge to whom ever touches it.

Una volta Costantinopoli, Istanbul è stata una città strategicamente significativa per molte civiltà dal 3000 aC. Grazie alla sua posizione unica, ha servito come capitale per molti imperi. Ha svolto un ruolo importante per il commercio durante la storia, essendo il ponte della strada della seta tra Europa e Asia, situato tra il Mar Nero e il Mar di Marmara. Dopo l'impero romano a metà del XV secolo, l'impero ottomano ha assunto Costantinopoli e adornato la città con numerosi monumenti civili e religiosi. La città serviva i cristiani ortodossi per secoli, prima che venisse assimilata, e poi riflettesse l'eredità storica dell'Impero ottomano islamico. La metamorfosi di conversione in una città islamica della Nuova Roma ortodossa creò formazioni straordinarie. Durante i secoli si è formato un paesaggio ricco di cultura intorno alle mura di terra, dalle funzioni situate ai margini della città, tra cui cimiteri storici, storici bostani e strutture architettoniche del periodo bizantino e ottomano. Monumenti come il Palazzo Blachernae e la Fortezza di Yedikule, si trovavano in prossimità delle mura di terra e sono state costruite direttamente vicino alle mura. Lo spirito delle pareti sotterranee attuali è stato modellato dalla posizione dei muri alla periferia della città. Nonostante sia oggi inglobata nel centro della città, le pareti delle terre e l'area che li circonda, mantengono un carattere frange in vari luoghi e continua ad ospitare il "normale" e il "marginal". L'essere situato sulla periferia ha determinato forma urbana, uso spaziale e struttura sociale. Accanto a gruppi e usi "normali", le funzioni "marginali" e le persone erano anche in grado di trovare un posto intorno alle pareti. Le pareti di terra di Istanbul e la zona che li circonda sono un buon esempio delle "cinture frange" di Conzen. È descritto come le aree all'interno del centro della città che hanno mantenuto un carattere frange a causa dell'assenza del proprio carattere. Questi luoghi contengono aree industriali, verdi vasti, cimiteri e campi sportivi, che potrebbero esistere solo ai margini prima che le pareti e l'area circostante diventi parte del centro della città. Hanno una forma urbana composta da trame grandi e non ripetitive. Allo stesso tempo, sebbene l'area sia oggi situata in prossimità del centro, queste aree continuano a ospitare comunità di natura dissenziente che potrebbero essere situate solo alla periferia piuttosto che al centro della città. Le Pareti Terra definiscono la forma urbana e, in cambio, la forma urbana determina il profilo degli abitanti. Essere sulla frangia colpisce le pareti, i loro dintorni, e il carattere del comunità che si sono stabilite lì. MoEC, il museo delle culture in espansione cerca di riciclare ed eliminare i margini della zona del muro di terra, semplicemente recuperando il proprio carattere e scopo in modo architettonicamente moderno, con l'obiettivo di; CONSERVANDO la sua presenza all'interno-fuori, GUIDA per comunicarlo alla gente, non come rovina abbandonata, ma accessibile e leggibile, OCCUPANDO E TRASFORMANDO in un modo delicatamente moderno, INTERSECARSI con molte culture diverse, e ampliandola attraverso le idee con un percorso, partendo dalle fondamenta e seguendolo in una sequenza di lettura del muro stesso, TRASPORTANDO le persone dove il patrimonio tangibile e intangibile dell'umanità espone e mira a portare conoscenza a chi lo tocca mai.