The closure of churches or other buildings of worship is a growing phenomenon that involves Italy and Europe. The effects of secularization, the spread of new cultures, the concentration of the population in urban centers with the consequent depopulation of smaller inhabited centers, the diminishing of priestly and religious vocations; These are just a few of the causes of declining affluence in churches and the disposal of the places of worship that follow. The problem concerns everyone, not just the religious community. Both for the role that churches cover in the urban fabric, as a landmark around which the identity of a small community or a neighborhood develops. Both for the interior spatiality of these buildings, as the places of Christian worship are based on communion and openness to the public. The church by vocation is a building destined for the community, but when it ceases to be used for its original function, the only way to guarantee its use is to use it for another purpose. Church re-use is not new in recent decades, but the situation is very different from the previous centuries, what has changed is the spread of the phenomenon. There are many examples of church re-use in history. In the nineteenth century for Napoleonic expropriations many churches were converted to civil and administrative functions. In the modern era, however, they tend to turn these buildings into cultural centers or auditoriums. With the advent of mass tourism, many churches and places of worship have been museumed to make them visitable not only to the faithful but also to visitors to the artistic and architectural heritage of these places. Italy boasts an immense artistic and architectural ecclesiastical heritage, which is why musealization is definitely an important strategy for conservation and knowledge of these goods. However, given the high number of churches present all over the country, it is unthinkable to attempt to use these buildings with the sole purpose of being visited, especially in the case of minor churches without particular artistic property or churches located in remote geographic locations. This thesis, therefore, seeks to analyze the possible uses of churches that have ceased their religious function and any bureaucratic, structural, typological difficulties encountered by undertaking a project of architecture and transformation within them. The case study where the project was developed is located in Naples, a city which, due to the large number of churches present within the urban fabric and the administrative and economic difficulties of this heritage, is already in a critical scenario in which a complex and attentive program for the protection of these buildings needs to be developed.

La chiusura delle chiese o di altri edifici di culto è un fenomeno in costante crescita che coinvolge l’Italia e l’Europa. Gli effetti della secolarizzazione, la diffusione di nuovi culti, l’accentramento della popolazione nei centri urbani con un conseguente spopolamento dei centri abitati più piccoli, la diminuzione delle vocazioni sacerdotali e religiose; Questi sono solo alcune delle cause alla decrescente affluenza nelle chiese e alla dismissione dei luoghi di culto che ne consegue. Il problema riguarda tutti, non solo la comunità religiosa. Sia per il ruolo che ricoprono le chiese all’interno del tessuto urbano, come landmark attorno alla quale si sviluppa l’identità di un piccolo comune oppure di un quartiere. Sia per la spazialità interna di questi edifici, in quanto i luoghi di culto cristiani sono fondati sulla comunione e sull’apertura al pubblico. La chiesa per vocazione è un edificio destinato alla collettività, ma nel momento in cui cessa di essere utilizzata per la sua funzione originaria, l’unico modo per garantirne l’uso è quello di utilizzarla per un altro scopo. Il riutilizzo delle chiese non è una novità degli ultimi decenni, ma la situazione è molto diversa rispetto ai secoli scorsi, quello che è cambiato è la diffusione del fenomeno. Nella storia vi sono numerosi esempi di riuso di chiese. In epoca ottocentesca per le espropriazioni napoleoniche molte chiese sono state convertite a funzioni civili ed amministrative. In epoca moderna invece, si tende a trasformare questi edifici in centri culturali o auditorium. Con l’avvento del turismo di massa, molte chiese e luoghi di culto sono stati musealizzati per renderli visitabili non solo ai fedeli ma anche a visitatori al patrimonio artistico e architettonico di questi luoghi. L’Italia vanta un immenso patrimonio artistico e architettonico ecclesiastico, per questo motivo la musealizzazione è sicuramente una strategia importante per la conservazione e per la conoscenza di questi beni. Tuttavia dato l’elevato numero di chiese presenti su tutto il territorio nazionale è impensabile tentare di utilizzare questi edifici col solo scopo di essere visitati, soprattutto nei casi di chiese minori senza particolari beni artistici oppure di chiese che si trovano in località geografiche remote. Questa tesi vuole quindi analizzare i possibili usi delle chiese che hanno cessato la loro funzione religiosa e le eventuali difficoltà burocratiche, strutturali, tipologiche che si incontrano intraprendendo un progetto di architettura e di trasformazione all’interno di esse. Il caso studio dove è stato sviluppato il progetto si trova a Napoli: Città che, per la grande quantità di chiese presenti all’interno del tessuto urbano e per le difficoltà amministrative ed economiche di questo patrimonio, si trova già in uno scenario critico nel quale è necessario che venga sviluppato un programma complesso e attento per la tutela di questi edifici.

Ite missa est

FORMENTIN, GIANLUIGI
2016/2017

Abstract

The closure of churches or other buildings of worship is a growing phenomenon that involves Italy and Europe. The effects of secularization, the spread of new cultures, the concentration of the population in urban centers with the consequent depopulation of smaller inhabited centers, the diminishing of priestly and religious vocations; These are just a few of the causes of declining affluence in churches and the disposal of the places of worship that follow. The problem concerns everyone, not just the religious community. Both for the role that churches cover in the urban fabric, as a landmark around which the identity of a small community or a neighborhood develops. Both for the interior spatiality of these buildings, as the places of Christian worship are based on communion and openness to the public. The church by vocation is a building destined for the community, but when it ceases to be used for its original function, the only way to guarantee its use is to use it for another purpose. Church re-use is not new in recent decades, but the situation is very different from the previous centuries, what has changed is the spread of the phenomenon. There are many examples of church re-use in history. In the nineteenth century for Napoleonic expropriations many churches were converted to civil and administrative functions. In the modern era, however, they tend to turn these buildings into cultural centers or auditoriums. With the advent of mass tourism, many churches and places of worship have been museumed to make them visitable not only to the faithful but also to visitors to the artistic and architectural heritage of these places. Italy boasts an immense artistic and architectural ecclesiastical heritage, which is why musealization is definitely an important strategy for conservation and knowledge of these goods. However, given the high number of churches present all over the country, it is unthinkable to attempt to use these buildings with the sole purpose of being visited, especially in the case of minor churches without particular artistic property or churches located in remote geographic locations. This thesis, therefore, seeks to analyze the possible uses of churches that have ceased their religious function and any bureaucratic, structural, typological difficulties encountered by undertaking a project of architecture and transformation within them. The case study where the project was developed is located in Naples, a city which, due to the large number of churches present within the urban fabric and the administrative and economic difficulties of this heritage, is already in a critical scenario in which a complex and attentive program for the protection of these buildings needs to be developed.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
2-ott-2017
2016/2017
La chiusura delle chiese o di altri edifici di culto è un fenomeno in costante crescita che coinvolge l’Italia e l’Europa. Gli effetti della secolarizzazione, la diffusione di nuovi culti, l’accentramento della popolazione nei centri urbani con un conseguente spopolamento dei centri abitati più piccoli, la diminuzione delle vocazioni sacerdotali e religiose; Questi sono solo alcune delle cause alla decrescente affluenza nelle chiese e alla dismissione dei luoghi di culto che ne consegue. Il problema riguarda tutti, non solo la comunità religiosa. Sia per il ruolo che ricoprono le chiese all’interno del tessuto urbano, come landmark attorno alla quale si sviluppa l’identità di un piccolo comune oppure di un quartiere. Sia per la spazialità interna di questi edifici, in quanto i luoghi di culto cristiani sono fondati sulla comunione e sull’apertura al pubblico. La chiesa per vocazione è un edificio destinato alla collettività, ma nel momento in cui cessa di essere utilizzata per la sua funzione originaria, l’unico modo per garantirne l’uso è quello di utilizzarla per un altro scopo. Il riutilizzo delle chiese non è una novità degli ultimi decenni, ma la situazione è molto diversa rispetto ai secoli scorsi, quello che è cambiato è la diffusione del fenomeno. Nella storia vi sono numerosi esempi di riuso di chiese. In epoca ottocentesca per le espropriazioni napoleoniche molte chiese sono state convertite a funzioni civili ed amministrative. In epoca moderna invece, si tende a trasformare questi edifici in centri culturali o auditorium. Con l’avvento del turismo di massa, molte chiese e luoghi di culto sono stati musealizzati per renderli visitabili non solo ai fedeli ma anche a visitatori al patrimonio artistico e architettonico di questi luoghi. L’Italia vanta un immenso patrimonio artistico e architettonico ecclesiastico, per questo motivo la musealizzazione è sicuramente una strategia importante per la conservazione e per la conoscenza di questi beni. Tuttavia dato l’elevato numero di chiese presenti su tutto il territorio nazionale è impensabile tentare di utilizzare questi edifici col solo scopo di essere visitati, soprattutto nei casi di chiese minori senza particolari beni artistici oppure di chiese che si trovano in località geografiche remote. Questa tesi vuole quindi analizzare i possibili usi delle chiese che hanno cessato la loro funzione religiosa e le eventuali difficoltà burocratiche, strutturali, tipologiche che si incontrano intraprendendo un progetto di architettura e di trasformazione all’interno di esse. Il caso studio dove è stato sviluppato il progetto si trova a Napoli: Città che, per la grande quantità di chiese presenti all’interno del tessuto urbano e per le difficoltà amministrative ed economiche di questo patrimonio, si trova già in uno scenario critico nel quale è necessario che venga sviluppato un programma complesso e attento per la tutela di questi edifici.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/135717