The Nubian Desert, an area that apparently seems to be without life, is in reality a place full of mineral resources and always exploited by different countries for the pursuit of gold. In fact, there are still evidences of the life in the desert. The several number of the archaeological sites is the prove of that. Moreover, in the desert, there are a lot of important natural and ethnographic sites, some of these are in danger and without any safeguard. The main risks are: gold digger, the strong wind which generates sandstorms, an elevated temperature range and the insufficient knowledge of the values of these sites by the local and the international people. With the assistance of a GIS Database, that we have created, the aim’s project is the conservation, safeguard, management and the development of the area. For this reason we have created a new archaeological park with a main visitor center, the 6th STATION CAMP. The 6th station camp is built with local techniques and material, environmentally sustainable and includes the local population in all the steps of the project: construction, management and recreational activities.

Il deserto nubiano, area apparentemente priva di vita, è in realtà un luogo ricco di risorse minerarie e da sempre sfruttato da diverse popolazioni per la ricerca dell’oro. La testimonianza di queste civiltà si manifesta nella presenza di numerosi siti archeologici, molti dei quali sono stati scoperti, tra il 1989 ed il 1994, durante le missioni archeologiche italiane con a capo i f.lli Castiglioni. Oltre a questi, un valore aggiunto del deserto sono la presenza di diverse etnie locali e di siti naturalistici di eccezionale bellezza e biodiversità, che a differenza di quelli situati nelle zone più sviluppate del Nilo e del Mar Rosso (confini est ed ovest del deserto nubiano), sono scarsamente conosciuti e quasi totalmente privi di tutela. Attualmente, infatti, l’area è minacciata da rischi antropici e naturalistici: i primi riguardano la presenza di cacciatori d’oro abusivi, che con i loro mezzi distruggono i caratteri tipici del paesaggio e minano l’integrità dei resti archeologici; i secondi,invece, sono il forte vento, le tempeste di sabbia e le elevate escursioni termiche. Contribuisce a questi fattori, la mancanza di sensibilizzazione e la non conoscenza di questi luoghi da parte della popolazione locale ed internazionale. A partire dal supporto di un database GIS, da noi sviluppato, il progetto mira: alla conservazione dei siti archeologici a partire da un’attenta analisi del territorio e dell’ambiente in cui si trovano; alla tutela del luogo attraverso l’istituzione di un parco archeologico e relativo piano di gestione, con l’obiettivo di entrare a far parte del patrimonio mondiale UNESCO; alla valorizzazione per mezzo di un ipotetico itinerario di percorso che permetta la fruizione dell’area e la sua pubblicizzazione, a livello mondiale, attraverso la creazione di un sito web che ne illustri le principali caratteristiche storiche e culturali e le strutture di servizio. La principale struttura è il 6th Station Camp, chiamato così per essere collocato all’interno del villaggio nei pressi della stazione n.6, l’ultimo luogo che offre servizi di base, quali elettricità, acqua e punto di ristoro, prima di addentrarsi in pieno deserto. L’intervento non è di tipo puntuale ma si occupa dell’intera area del villaggio cercando di migliorare le condizioni di vita attuali della popolazione locale e di diventare un punto di riferimento dei gruppi nomadi. Questo è possibile attraverso la progettazione di un luogo di snodo centrale, valorizzato dalla presenza di un nuovo souk, un’infermeria, un’aula per attività didattiche e ulteriori spazi usufruibili dai locali. Le linee guida caratterizzanti l’intera progettazione sono state l’attenzione all’ecosostenibilità, all’utilizzo di tecniche e materiali locali, al rispetto dell’ambiente e delle tradizioni e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili garantendo il minimo utilizzo d’acqua. L’obiettivo finale è quello di coniugare gestione, tradizioni e paesaggio attraverso una progettazione non invasiva ma partecipata. La popolazione infatti non sarà coinvolta solo nelle fasi costruttive e iniziali del progetto ma anche nelle fasi successive di gestione e di cura dell’intero progetto.

Le miniere d'oro dei faraoni : conservazione, tutela e valorizzazione del sito

CIUSANI, GIULIA;RUSSO, NATALIA;CASIRAGHI, BEATRICE
2016/2017

Abstract

The Nubian Desert, an area that apparently seems to be without life, is in reality a place full of mineral resources and always exploited by different countries for the pursuit of gold. In fact, there are still evidences of the life in the desert. The several number of the archaeological sites is the prove of that. Moreover, in the desert, there are a lot of important natural and ethnographic sites, some of these are in danger and without any safeguard. The main risks are: gold digger, the strong wind which generates sandstorms, an elevated temperature range and the insufficient knowledge of the values of these sites by the local and the international people. With the assistance of a GIS Database, that we have created, the aim’s project is the conservation, safeguard, management and the development of the area. For this reason we have created a new archaeological park with a main visitor center, the 6th STATION CAMP. The 6th station camp is built with local techniques and material, environmentally sustainable and includes the local population in all the steps of the project: construction, management and recreational activities.
BORIANI, MAURIZIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
2-ott-2017
2016/2017
Il deserto nubiano, area apparentemente priva di vita, è in realtà un luogo ricco di risorse minerarie e da sempre sfruttato da diverse popolazioni per la ricerca dell’oro. La testimonianza di queste civiltà si manifesta nella presenza di numerosi siti archeologici, molti dei quali sono stati scoperti, tra il 1989 ed il 1994, durante le missioni archeologiche italiane con a capo i f.lli Castiglioni. Oltre a questi, un valore aggiunto del deserto sono la presenza di diverse etnie locali e di siti naturalistici di eccezionale bellezza e biodiversità, che a differenza di quelli situati nelle zone più sviluppate del Nilo e del Mar Rosso (confini est ed ovest del deserto nubiano), sono scarsamente conosciuti e quasi totalmente privi di tutela. Attualmente, infatti, l’area è minacciata da rischi antropici e naturalistici: i primi riguardano la presenza di cacciatori d’oro abusivi, che con i loro mezzi distruggono i caratteri tipici del paesaggio e minano l’integrità dei resti archeologici; i secondi,invece, sono il forte vento, le tempeste di sabbia e le elevate escursioni termiche. Contribuisce a questi fattori, la mancanza di sensibilizzazione e la non conoscenza di questi luoghi da parte della popolazione locale ed internazionale. A partire dal supporto di un database GIS, da noi sviluppato, il progetto mira: alla conservazione dei siti archeologici a partire da un’attenta analisi del territorio e dell’ambiente in cui si trovano; alla tutela del luogo attraverso l’istituzione di un parco archeologico e relativo piano di gestione, con l’obiettivo di entrare a far parte del patrimonio mondiale UNESCO; alla valorizzazione per mezzo di un ipotetico itinerario di percorso che permetta la fruizione dell’area e la sua pubblicizzazione, a livello mondiale, attraverso la creazione di un sito web che ne illustri le principali caratteristiche storiche e culturali e le strutture di servizio. La principale struttura è il 6th Station Camp, chiamato così per essere collocato all’interno del villaggio nei pressi della stazione n.6, l’ultimo luogo che offre servizi di base, quali elettricità, acqua e punto di ristoro, prima di addentrarsi in pieno deserto. L’intervento non è di tipo puntuale ma si occupa dell’intera area del villaggio cercando di migliorare le condizioni di vita attuali della popolazione locale e di diventare un punto di riferimento dei gruppi nomadi. Questo è possibile attraverso la progettazione di un luogo di snodo centrale, valorizzato dalla presenza di un nuovo souk, un’infermeria, un’aula per attività didattiche e ulteriori spazi usufruibili dai locali. Le linee guida caratterizzanti l’intera progettazione sono state l’attenzione all’ecosostenibilità, all’utilizzo di tecniche e materiali locali, al rispetto dell’ambiente e delle tradizioni e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili garantendo il minimo utilizzo d’acqua. L’obiettivo finale è quello di coniugare gestione, tradizioni e paesaggio attraverso una progettazione non invasiva ma partecipata. La popolazione infatti non sarà coinvolta solo nelle fasi costruttive e iniziali del progetto ma anche nelle fasi successive di gestione e di cura dell’intero progetto.
Tesi di laurea Magistrale
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