After decades in which off-shoring have been one of the most applied strategy to enhance companies performances (in terms of efficiency, technology or market development), we now found the supply chain scenario globally fragmented. Profound economical and political changes on a global scale have now brought companies to reconsider their own internationalisation strategies and eventually to evaluate the so called “relocations of second degree”, which means a further step of relocation of previously off-shored activities. Relocations of second degree can be classified in two main categories: those addressing home country as the final location and those directed to a third foreign country. The objective of this study is to evaluate the relationship between the reasons behind first relocation decisions and a potential relocation of second degree direction. To develop this analysis we used a dataset built by Uni-Club MoRe Research Group. It consisted of information gathered from business&economy press about MNEs announcement of their intention to perform relocations of second degree. We developed an econometric model based on macroeconomic data referred to every country involved in the relocation process, starting from the country where the company has its headquarter towards the final destination of the relocated activites. Both the descriptive statistics and the econometric model showed interesting results. Between the companies which opted for a relocation of second degree, those which performed off-shoring activities to pursue market and asset seeking, are more likely to return to their home country. Otherwise, those companies initially looking for efficiency seeking in a foreign country through labour cost reduction or productivity increase, are more likely to relocate elsewhere, to a third country, in order to pursue their strategic objectives.

Dopo decenni in cui l’off-shoring è stato una delle strategie più utilizzate dalle aziende per migliorare le proprie performances (in termini di efficienza, tecnologia o sviluppo del mercato), ci troviamo di fronte ad un panorama di frammentazione globale delle supply chains. I profondi mutamenti politici ed economici a livello mondiale portano le aziende a riconsiderare le proprie strategie di internazionalizzazione ed eventualmente valutare le cosiddette “Rilocalizzazioni di secondo livello”, ossia l’ulteriore spostamento di attività precedentemente delocalizzate al di fuori del paese in cui risiede l’azienda. Le rilocalizzazioni di secondo livello possono concretizzarsi in due diversi tipi di spostamento: il rientro delle attività nel paese di origine oppure l’ulteriore delocalizzazione delle attività in questione in un altro paese straniero. L’obiettivo di questo studio è quello di valutare in termini probabilistici la relazione tra i motivi che hanno spinto le aziende multinazionali alla prima scelta di off-shoring e l’eventuale seconda rilocalizzazione. Per sviluppare questa analisi ci siamo avvalsi di un dataset costruito dall’Uni Club MoRe attraverso la raccolta di notizie pubblicate dalla stampa di settore su aziende che hanno annunciato di voler realizzare rilocalizzazioni di secondo livello. Abbiamo poi sviluppato un modello econometrico raccogliendo i dati macroeconomici di tutti i paesi coinvolti nel processo di rilocalizzazione, dal paese in cui risiede l’azienda fino alla destinazione finale delle attività. Sia le statistiche descrittive che il modello econometrico hanno mostrato risultati interessanti. Tra le aziende che hanno deciso di realizzare una rilocalizzazione di secondo livello, quelle che hanno precedentemente internazionalizzato alcune attività per ampliare il proprio mercato o acquisire asset all’estero, è più probabile che riportino al paese di origine le attività in questione. Al contrario, quelle che hanno ricercato maggiore efficienza all’estero attraverso minor costo della manodopera o maggiore produttività, più probabilmente ri-delocalizzano altrove per perseguire i propri obiettivi strategici.

Come back home or re-invest elsewhere ? How previous FDIs drivers affect relocations of second degree

FERRI, ANGELO ANTONIO;ANTHONY DESTANTINI, MATTEO
2016/2017

Abstract

After decades in which off-shoring have been one of the most applied strategy to enhance companies performances (in terms of efficiency, technology or market development), we now found the supply chain scenario globally fragmented. Profound economical and political changes on a global scale have now brought companies to reconsider their own internationalisation strategies and eventually to evaluate the so called “relocations of second degree”, which means a further step of relocation of previously off-shored activities. Relocations of second degree can be classified in two main categories: those addressing home country as the final location and those directed to a third foreign country. The objective of this study is to evaluate the relationship between the reasons behind first relocation decisions and a potential relocation of second degree direction. To develop this analysis we used a dataset built by Uni-Club MoRe Research Group. It consisted of information gathered from business&economy press about MNEs announcement of their intention to perform relocations of second degree. We developed an econometric model based on macroeconomic data referred to every country involved in the relocation process, starting from the country where the company has its headquarter towards the final destination of the relocated activites. Both the descriptive statistics and the econometric model showed interesting results. Between the companies which opted for a relocation of second degree, those which performed off-shoring activities to pursue market and asset seeking, are more likely to return to their home country. Otherwise, those companies initially looking for efficiency seeking in a foreign country through labour cost reduction or productivity increase, are more likely to relocate elsewhere, to a third country, in order to pursue their strategic objectives.
GOLINI, RUGGERO
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
3-ott-2017
2016/2017
Dopo decenni in cui l’off-shoring è stato una delle strategie più utilizzate dalle aziende per migliorare le proprie performances (in termini di efficienza, tecnologia o sviluppo del mercato), ci troviamo di fronte ad un panorama di frammentazione globale delle supply chains. I profondi mutamenti politici ed economici a livello mondiale portano le aziende a riconsiderare le proprie strategie di internazionalizzazione ed eventualmente valutare le cosiddette “Rilocalizzazioni di secondo livello”, ossia l’ulteriore spostamento di attività precedentemente delocalizzate al di fuori del paese in cui risiede l’azienda. Le rilocalizzazioni di secondo livello possono concretizzarsi in due diversi tipi di spostamento: il rientro delle attività nel paese di origine oppure l’ulteriore delocalizzazione delle attività in questione in un altro paese straniero. L’obiettivo di questo studio è quello di valutare in termini probabilistici la relazione tra i motivi che hanno spinto le aziende multinazionali alla prima scelta di off-shoring e l’eventuale seconda rilocalizzazione. Per sviluppare questa analisi ci siamo avvalsi di un dataset costruito dall’Uni Club MoRe attraverso la raccolta di notizie pubblicate dalla stampa di settore su aziende che hanno annunciato di voler realizzare rilocalizzazioni di secondo livello. Abbiamo poi sviluppato un modello econometrico raccogliendo i dati macroeconomici di tutti i paesi coinvolti nel processo di rilocalizzazione, dal paese in cui risiede l’azienda fino alla destinazione finale delle attività. Sia le statistiche descrittive che il modello econometrico hanno mostrato risultati interessanti. Tra le aziende che hanno deciso di realizzare una rilocalizzazione di secondo livello, quelle che hanno precedentemente internazionalizzato alcune attività per ampliare il proprio mercato o acquisire asset all’estero, è più probabile che riportino al paese di origine le attività in questione. Al contrario, quelle che hanno ricercato maggiore efficienza all’estero attraverso minor costo della manodopera o maggiore produttività, più probabilmente ri-delocalizzano altrove per perseguire i propri obiettivi strategici.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2017_10_Ferri_AnthonyDestantini.PDF

accessibile in internet solo dagli utenti autorizzati

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 4.97 MB
Formato Adobe PDF
4.97 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/136330