The historical urban frame provides us information about the historical development of the city and gives us rules that supports it. Our project could respect or refuse these rules. When the project site is a suburban context, between different city or in an open landscape the designer often thinks to be totally free from conditionings. Lots of suburban projects are based on functional rules and doesn’t care about theyr relation with the context. My thesis shows that a territory, as a city or a district is based on compositional rules as result of century of history, or only some yars. I want to argue that different scale’s projects have different scale’s rules but they always have it. I started from enviroment analisys, through landscape analisys, till urban densisty and historical analisys, I repeted these into differents scales, as in any other urban project progression. I found some tissue’s rules and verified where the area respected or deny them. In the end I produced a project that respects the founded rules. The project arranges the landscape where the rules aren’t rispectet and it sharpen it where they are not clear. The project proposes to place in the abandoned factory a food city and manufacturing area, but the concept obtained from the territory rules could be applied to any other function for the area.

All’interno della città il tessuto urbano ci fornisce coordinate a cui accostarci o da cui discostarci con il nostro progetto, ma in un’area di grande estensione, in un contesto interurbano, che si è accresciuto per secoli senza una apparente regola, se non la necessità del momento, in un progetto di recupero potrebbero prevalere mere logiche funzionali ad un più ampio sguardo relazionale. Con questa tesi intendo dimostrare che l’evoluzione di un territorio, piuttosto che di una città o di un quartiere celi in tutti i casi nella sua struttura una regola compositiva dominante, che sia quindi possibile individuare coordinate progettuali ad ogni scala di intervento. Nonostante l’estensione e la localizzazione dell’area il metodo applicato è stato quello dell'analisi del territorio, del contesto e dell'esistente in una più lunga progressione di scala, alla ricerca di principi compositivi dominanti e conseguente verifica di coerenza o rottura rispetto a questi principi. L’applicazione di regole di analisi urbana a questa scala interurbana ha effettivamente prodotto dei riscontri. Ho individuato principi regolatori del costruito, del verde, del vuoto, che messi a sistema potrei definire principi del territorio. Nello sviluppo di un progetto per l’area ho poi scelto di accostarmi con rispetto a queste regole come in un caso di ricomposizione della regola urbana laddove è interrotta. Il mio percorso di analisi mi ha portata a un’idea di intervento che differisce notevolmente dalle soluzioni aleggianti oggi sull’area, che perciò non sarebbero previste dal Prg vigente senza attuare prima variazioni di piano. Non potrò però entrare nel merito di eventuali procedimenti edilizi, non per pigrizia o disinteresse, ma perché, come vedremo brevemente, sono in corso contenziosi tra l’attuale proprietà e il comune di Spilamberto, per cui non sarà chiaro fino al verdetto del giudice di quali procedimenti edilizi dovrei servirmi. Perdonatemi quindi se il mio sarà un ultimo esercizio progettuale da corso universitario più che una prima sperimentazione di pratica progettuale. Per estensione, localizzazione e flessibilità della struttura l’area potrebbe essere riconvertita in molteplici modi e destinata a numerose funzioni. Il mio progetto propone un’ipotesi funzionale che ritengo interessante, ma è importante osservare che le linee guida di progetto individuate e seguite potrebbero coordinare molti altri progetti di riconversione dell’area

Il territorio come ordinatore. Riqualificazione dell'area ex-Sipe di Spilamberto

OLIVUCCI, LIVIA
2016/2017

Abstract

The historical urban frame provides us information about the historical development of the city and gives us rules that supports it. Our project could respect or refuse these rules. When the project site is a suburban context, between different city or in an open landscape the designer often thinks to be totally free from conditionings. Lots of suburban projects are based on functional rules and doesn’t care about theyr relation with the context. My thesis shows that a territory, as a city or a district is based on compositional rules as result of century of history, or only some yars. I want to argue that different scale’s projects have different scale’s rules but they always have it. I started from enviroment analisys, through landscape analisys, till urban densisty and historical analisys, I repeted these into differents scales, as in any other urban project progression. I found some tissue’s rules and verified where the area respected or deny them. In the end I produced a project that respects the founded rules. The project arranges the landscape where the rules aren’t rispectet and it sharpen it where they are not clear. The project proposes to place in the abandoned factory a food city and manufacturing area, but the concept obtained from the territory rules could be applied to any other function for the area.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
3-ott-2017
2016/2017
All’interno della città il tessuto urbano ci fornisce coordinate a cui accostarci o da cui discostarci con il nostro progetto, ma in un’area di grande estensione, in un contesto interurbano, che si è accresciuto per secoli senza una apparente regola, se non la necessità del momento, in un progetto di recupero potrebbero prevalere mere logiche funzionali ad un più ampio sguardo relazionale. Con questa tesi intendo dimostrare che l’evoluzione di un territorio, piuttosto che di una città o di un quartiere celi in tutti i casi nella sua struttura una regola compositiva dominante, che sia quindi possibile individuare coordinate progettuali ad ogni scala di intervento. Nonostante l’estensione e la localizzazione dell’area il metodo applicato è stato quello dell'analisi del territorio, del contesto e dell'esistente in una più lunga progressione di scala, alla ricerca di principi compositivi dominanti e conseguente verifica di coerenza o rottura rispetto a questi principi. L’applicazione di regole di analisi urbana a questa scala interurbana ha effettivamente prodotto dei riscontri. Ho individuato principi regolatori del costruito, del verde, del vuoto, che messi a sistema potrei definire principi del territorio. Nello sviluppo di un progetto per l’area ho poi scelto di accostarmi con rispetto a queste regole come in un caso di ricomposizione della regola urbana laddove è interrotta. Il mio percorso di analisi mi ha portata a un’idea di intervento che differisce notevolmente dalle soluzioni aleggianti oggi sull’area, che perciò non sarebbero previste dal Prg vigente senza attuare prima variazioni di piano. Non potrò però entrare nel merito di eventuali procedimenti edilizi, non per pigrizia o disinteresse, ma perché, come vedremo brevemente, sono in corso contenziosi tra l’attuale proprietà e il comune di Spilamberto, per cui non sarà chiaro fino al verdetto del giudice di quali procedimenti edilizi dovrei servirmi. Perdonatemi quindi se il mio sarà un ultimo esercizio progettuale da corso universitario più che una prima sperimentazione di pratica progettuale. Per estensione, localizzazione e flessibilità della struttura l’area potrebbe essere riconvertita in molteplici modi e destinata a numerose funzioni. Il mio progetto propone un’ipotesi funzionale che ritengo interessante, ma è importante osservare che le linee guida di progetto individuate e seguite potrebbero coordinare molti altri progetti di riconversione dell’area
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/136429