Right to play : a new gender relation experience

Gender discrimination is a current issue in our society that is constantly conditioned by sexist images spread by mass media but also because of public opinion based on stereotypes: these are simplified representation of reality composed by convictions linked to a group of people, not verified and with no distinction. To be accepted by people of our social net, we are prone to act like someone else different from our person. Even in toys market, stereotypes condition adversely and deeply children’s choice (but also parents’) about which products use in play time. Toys producers divide market into two clear segments, male and female, distinguished products for the two sex gender through the use of colors and stereotyped images. Education is the optimal solution to pass over gender discrimination, assisting children to accept diversity, integrating in their culture: the objective is to shape new generation more tolerant.

La discriminazione di genere è un problema ancora attuale che affligge la nostra società, influenzata costantemente dalle immagini sessiste che ci offrono i mass media e dall’opinione pubblica basata su stereotipi. Questi non sono altro che rappresentazioni semplificate della realtà costituite da un insieme di credenze che vengono associate a un gruppo di persone, senza distinzioni né verifiche. Per sentirci accettati dalle persone che fanno parte della nostra rete sociale, siamo disposti a scendere a compromessi e a mettere da parte il nostro vero io. Anche nel mondo dei giocattoli, gli stereotipi influenzano negativamente e profondamente la scelta dei bambini (e dei genitori) su quali prodotti utilizzare durante la fase di gioco. I produttori di giocattoli segmentano il mercato in due target netti, maschi e femmine, distinguendo i prodotti per i due sessi attraverso l’uso di colori standard e di immagini stereotipate. L’educazione è la soluzione ottimale per superare le discriminazioni di genere, aiutando i bambini ad accettare le diversità, integrandole nella loro cultura contribuendo così a formare nuove generazioni più tolleranti.