In a historical period characterized by innumerable and radical changes, the soil is today the only resource capable of supplying 95% of food, retaining 3.8 million liters of water and 250 tons of carbon dioxide per hectare (P. Pileri, 2015). The 2017 Land Use Report issued by ISPRA expresses how, despite the economic crisis of the last ten years, this precious resource remains in danger due to the ineffectiveness of land management tools. In 2016, 50 square kilometers have been transformed, generating an artificialization of the environment that the fragile Italian territories can no longer afford, even from a strictly economic point of view (ISPRA, 2017). Architecture has an ambiguous relationship with the soil, sublimated in the Italian historical landscapes and in the suburbs of the cities. This theme can be explored starting from different views: thinking in terms of the city, in relation to the urban land and its treatment in relation to the territory or focusing on the agricultural land and the countryside, its protection and seeing the city as a resource of the landscape. The latter is the chosen path. The will of thesis research is to investigate the relationships generated between agricultural land and urban planning, assessing the awareness of these subjects related to the impacts generated on the rural territory. The study was based on the analysis of magazines of Architecture and Urban planning, with the purpose of explore the theme and understand the problem more deeply.

In un periodo storico caratterizzato da innumerevoli e radicali cambiamenti, il suolo costituisce ad oggi l’unica risorsa capace di fornire il 95% del cibo, di trattenere 3,8 milioni di litri d’acqua e 250 tonnellate di anidride carbonica per ettaro, ospita la vita (P. Pileri, 2015) e da essa ne è minacciato. Il Rapporto sul consumo di suolo del 2017 emesso dall’ISPRA esprime come, nonostante la crisi economica degli ultimi dieci anni, questa preziosa risorsa rimanga pericolosamente a rischio a causa dell’inefficacia degli strumenti di gestione del territorio. Nel 2016 sono stati trasformati 50 chilometri quadrati, ovvero circa 30 ettari al giorno, ossia 3 metri quadrati di suolo per secondo, generando un’artificializzazione dell’ambiente che i fragili territori italiani non possono più permettersi, anche dal punto di vista strettamente economico, alla luce dalla perdita dei servizi ecosistemici forniti da questa preziosa risorsa (ISPRA, 2017). L’architettura ha generato con il suolo un rapporto ambiguo, sublimato nei paesaggi agrari storici italiani e nelle sterminate periferie delle città. Questo tema può essere esplorato partendo da differenti vedute: ragionando nei termini della città, in relazione al suolo urbano e al suo trattamento nei confronti del territorio oppure ponendo l’attenzione al suolo agricolo e alla campagna, alla sua tutela e vedendo la città come risorsa del paesaggio. Quest’ultima è la via scelta. La volontà della ricerca di tesi è quella di indagare le relazioni generate tra il suolo agricolo e la disciplina architettonica e urbanistica, valutando la consapevolezza di queste materie relativa agli impatti generati sul mondo rurale. Lo studio si è basato sull’analisi del medium delle riviste del settore, per esplorare il tema e comprendere più a fondo il problema attraverso le parole dei protagonisti della vicenda, per generare una consapevolezza diffusa attraverso l’attenzione al nostro ambiente.

Radici nel cemento. Il suolo agricolo nelle riviste italiane di architettura e urbanistica dal 1963 a oggi

BOSIO, ANDREA
2016/2017

Abstract

In a historical period characterized by innumerable and radical changes, the soil is today the only resource capable of supplying 95% of food, retaining 3.8 million liters of water and 250 tons of carbon dioxide per hectare (P. Pileri, 2015). The 2017 Land Use Report issued by ISPRA expresses how, despite the economic crisis of the last ten years, this precious resource remains in danger due to the ineffectiveness of land management tools. In 2016, 50 square kilometers have been transformed, generating an artificialization of the environment that the fragile Italian territories can no longer afford, even from a strictly economic point of view (ISPRA, 2017). Architecture has an ambiguous relationship with the soil, sublimated in the Italian historical landscapes and in the suburbs of the cities. This theme can be explored starting from different views: thinking in terms of the city, in relation to the urban land and its treatment in relation to the territory or focusing on the agricultural land and the countryside, its protection and seeing the city as a resource of the landscape. The latter is the chosen path. The will of thesis research is to investigate the relationships generated between agricultural land and urban planning, assessing the awareness of these subjects related to the impacts generated on the rural territory. The study was based on the analysis of magazines of Architecture and Urban planning, with the purpose of explore the theme and understand the problem more deeply.
MOSCARELLI, ROSSELLA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2017
2016/2017
In un periodo storico caratterizzato da innumerevoli e radicali cambiamenti, il suolo costituisce ad oggi l’unica risorsa capace di fornire il 95% del cibo, di trattenere 3,8 milioni di litri d’acqua e 250 tonnellate di anidride carbonica per ettaro, ospita la vita (P. Pileri, 2015) e da essa ne è minacciato. Il Rapporto sul consumo di suolo del 2017 emesso dall’ISPRA esprime come, nonostante la crisi economica degli ultimi dieci anni, questa preziosa risorsa rimanga pericolosamente a rischio a causa dell’inefficacia degli strumenti di gestione del territorio. Nel 2016 sono stati trasformati 50 chilometri quadrati, ovvero circa 30 ettari al giorno, ossia 3 metri quadrati di suolo per secondo, generando un’artificializzazione dell’ambiente che i fragili territori italiani non possono più permettersi, anche dal punto di vista strettamente economico, alla luce dalla perdita dei servizi ecosistemici forniti da questa preziosa risorsa (ISPRA, 2017). L’architettura ha generato con il suolo un rapporto ambiguo, sublimato nei paesaggi agrari storici italiani e nelle sterminate periferie delle città. Questo tema può essere esplorato partendo da differenti vedute: ragionando nei termini della città, in relazione al suolo urbano e al suo trattamento nei confronti del territorio oppure ponendo l’attenzione al suolo agricolo e alla campagna, alla sua tutela e vedendo la città come risorsa del paesaggio. Quest’ultima è la via scelta. La volontà della ricerca di tesi è quella di indagare le relazioni generate tra il suolo agricolo e la disciplina architettonica e urbanistica, valutando la consapevolezza di queste materie relativa agli impatti generati sul mondo rurale. Lo studio si è basato sull’analisi del medium delle riviste del settore, per esplorare il tema e comprendere più a fondo il problema attraverso le parole dei protagonisti della vicenda, per generare una consapevolezza diffusa attraverso l’attenzione al nostro ambiente.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/136887