Hybrid Space (Typological hybridization of public space under consumerism, in comparison with 19th-century urban structures)

This study analyzes current urban transformation in relation to the social phenomenon of “consumerism.” Consumerism has been persuasively discussed in The Consumer Society (Baudriliard, J., 1970) and Consuming Life (Bauman, Z., 2013). The typological hybridization of architecture, which has been influenced by consumerism, and the characteristics of public spaces created in this process are analyzed, respectively, in this paper. The study consists of two parts. The first section examines the emergence of places for shopping, the historical evolution of commercial architecture, and the architecture that emerged after the French Revolution (with industrial revolution) and for the emerging “Bourgeoisie” social class in the 19th century. This is used as an example through which the relationship between social phenomena and urban change can be understood. The second section presents a practical example of typological hybridization, which is a comparative analysis of the changes in representative public buildings, such as railway stations and museums, along with an analysis of their origins. Hybrid spaces with flexible and temporary use are rapidly spreading to the urban environment by targeting users as potential consumers. This change was created by a new social need for consumers, as seen in the birth of the 18th–19th-century “Bourgeoisie,” which had a great impact on urban environments and life. The typological hybridization of architecture poses the danger of homogenizing the urban environment and transforming urban life into a single program for consumption. Also, as the proportion of consumption spaces with constantly changing attributes increases, urban public spaces are remaining spaces of transition rather than creating a specific relationship with users through distinctive forms and functions. This frequently leads to unnecessary and uncomfortable pathways and situations for actual users. Public places that appear to be new types can be viewed as examples that enable versatile use as open spaces for urban life. Hybrid spaces can be positive elements that utilize public space as a constructive quality for discussing social public interest, or may be restricted to their consuming functions. These hybrid spaces, which have properties that cannot be controlled in the stage of planning, remain a challenge for both planners and users concerning their destination and use. This dissertation is not limited to the presentation of this analysis, but aims to be a starting point for discussions about how to apply the understanding of this change in urban planning and architectural planning in the future.

Questo studio analizza l’attuale trasformazione urbana in relazione al fenomeno sociale del “consumismo”. Il consumo è stato discusso in modo persuasivo in La società dei consumi (Baudriliard, J., 1970) e Consumo, dunque sono (Bauman, Z., 2013). L’ibridazione tipologica dell’architettura, che è stata influenzata dal consumismo, e le caratteristiche degli spazi pubblici creati in questo processo sono analizzati rispettivamente in questa tesi. Lo studio si compone di due parti. La prima sezione esamina l’emergere di luoghi per lo shopping, l’evoluzione storica dell’architettura commerciale e l’architettura nata dopo la rivoluzione francese e per la nuova classe sociale “borghese” nel 19 ° secolo. Questo è usato come esempio attraverso il quale la relazione tra fenomeni sociali e cambiamento urbano può essere compresa. La seconda sezione presenta un esempio pratico di ibridazione tipologica, che è un’analisi comparativa dei cambiamenti negli edifici pubblici rappresentativi, come stazioni ferroviarie e musei, insieme ad un’analisi delle loro origini. Gli spazi di ibridazione con uso flessibile e temporaneo si stanno rapidamente diffondendo nell’ambiente urbano individuando e indirizzando gli utenti come potenziali consumatori. Questo cambiamento è stato creato da un nuovo bisogno sociale per i consumatori, come visto nella nascita della “borghesia” del XVIII-XIX secolo, che ha avuto un grande impatto sugli ambienti urbani e sulla vita. L’ibridazione tipologica dell’architettura pone il pericolo di omogeneizzare l’ambiente urbano e di trasformare la vita urbana in un unico programma di consumo. Inoltre, con l’aumentare della proporzione degli spazi di consumo con caratteri in continua evoluzione, gli spazi pubblici urbani rimangono spazi di transizione piuttosto che creare una relazione specifica con gli utenti attraverso forme e funzioni distintive. Questo porta spesso a percorsi e situazioni inutili e scomode per gli utenti reali. I luoghi pubblici che mutano in nuove tipologie possono essere visti come esempi che consentono un uso versatile degli spazi aperti per la vita urbana. Gli spazi ibridi possono essere elementi positivi che utilizzano lo spazio pubblico ridefinendolo con qualità costruttiva, ponendoli al centro di un interesse pubblico o possono essere limitati alle loro funzioni di consumo. Gli spazi ibridi, che hanno proprietà che non possono essere controllate nella fase di pianificazione, rimangono una sfida sia per i pianificatori che per gli utenti in merito alla destinazione e all’utilizzo. Questa tesi non si limita alla presentazione di una analisi, ma intende essere un punto di partenza per discussioni su come applicare in futuro la comprensione di questo cambiamento nella pianificazione urbana e architettonica.