Floresteria. Spazio attivatore di cultura floreale

Over the past two decades, the spatial solutions that accepted the challenge of bringing greenery into the city focused their attention on vegetation that could feed people; the floral element is not so considered and it is unexplored in its potentials. However, as evidenced by the success of some experimentations in art and design, flowers have power to enchant, entertain and engage people emotionally. This is the starting point of this research, that aims to highlight the flowers’ social and functional implications. The research deals with the themes of re-ruralization of cities and the original relationship between man and flower, the interest in the “overgrown” and U-pick Field and Slow Flower practices, underlining though case studies what are the floral virtues. This process, preparatory to the creation of shared urban spaces for floral culture, contains an experience of workshops held at Mantova Food & Science 2017, where the author participated together with the Polimi DESIS lab department. The project "Floresteria" is the conclusion of the research. A flower shelter in the city, a temporary and widespread spatial solution in the overgrown areas waiting for transformation, which acts as a floral hub for the community. A space for workshops and cultural activities near the so-called “friches”: places with a strong and creative soul that make possible the use of vegetal elements usually not produced by the flower market; this opportunity leads to create a more authentic relationship between citizen and nature. As conclusion of the design process, the adaptability of the setting has been tested in an overgrown area in via S.Faustino, in Milan, that is going to become a community garden for citizens.

Negli ultimi vent’anni le soluzioni spaziali che hanno accolto la sfida del portare il verde in città, si concentrano maggiormente sulla coltivazione di piante da sostentamento; l’elemento floreale è invece trascurato e poco esplorato nelle sue potenzialità. Tuttavia, come testimonia il successo di alcune sperimentazioni nell’ambito dell’arte e del design, l’elemento floreale mantiene il potere di incantare, intrattenere e coinvolgere emozionalmente le persone e per questo motivo trova in questo elaborato un approfondimento che mira a valorizzarne i risvolti sociali e funzionali. La ricerca affronta i temi della ri-ruralizzazione delle città e del rapporto primordiale tra uomo e fiore, dell’interesse verso gli “incolti” e verso le pratiche U-pick Field e Slow Flower, sottolineando attraverso alcuni casi studio quelle che sono le virtù attribuite all’elemento floreale. Un percorso, in previsione della creazione di spazi urbani condivisi per la divulgazione della cultura florovivaistica, che contiene al suo interno un approfondimento su un’esperienza di workshop svoltasi in occasione del Mantova Food & Science 2017, durante una collaborazione con il dipartimento Polimi DESIS lab. Tutte esperienze che concorrono alla progettazione di “Floresteria”, una soluzione spaziale temporanea e diffusa nelle aree incolte in attesa di rifunzionalizzazione, che agisce come un hub floreale per la collettività. Uno spazio per laboratori e attività divulgative in prossimità delle cosiddette friches: luoghi incolti aventi un’anima forte e intrinsecamente creativa, che rendano possibile l’utilizzo di elementi vegetali inediti, non prodotti volontariamente dalla filiera florovivaistica, rendendo così più saldo e autentico il rapporto fra cittadino e natura. A conclusione dell’iter progettuale, l’adattabilità del sistema allestitivo è stata testata applicando il concept di progetto all’area incolta di via S.Faustino a Milano, destinata a divenire un giardino condiviso al servizio dei cittadini.