Milano ex caserme presidi straordinari per le emergenze sociali. Da cittadelle separate a luoghi dell’integrazione. Ex Caserma Montello : oltre la detenzione carceraria. Formazione, lavoro, residenza, attività collettive

The public real estate parison and, in particular, the numerous decommissioning military infrastructures determine a social and economic value for the country. In this perspective, the former milanese barracks could be useful in the management of numerous social emergencies preserving, at the same time, their most important architectural heritage. The former Montello barrack is ready to host a series of functions which include the reintegration of partial freedom prisoners and their housing in equipped facilities. The proposed intervention sought to enhance the original pavilions, providing for new functional spaces. The main theme of the project is the reconnection with the urban context and within the barracks itself and the aim is to reuse the existing assets. The project strategy aims to define three intervention areas: The first is characterized by the conservation and consists in the partial freedom prisoners’s new housing redeployment of the barracks in Via Francesco Caracciolo and in the refunctionalization of the Command Central Pavilion. In the second area the intervention consists to the park’s implement thanks to the restoration of the ancient gallop and inserting a new Cultural Centre. This one, placing itself in a barycentric position compared to the whole complex, defines a new centrality becoming an important element of recognition for the district and the city of Milan. On the third area the strategy sough to entrust new functions to the five in line existing buildings and, in this context, to insert two new ones. The unity of the whole system is guaranteed by the presence of a two-storey covered walkway which connects all its parts. The plant is also developed to the north, outside the former barrack, making a dialogue between this one and a famous and historical street: Via Mac Mahon. This area, between Via Michele Amari and via Mac Mahon, is currently occupied by municipal warehouses and in the project will be destine to the Sport Center. The five pre-existing buildings (the former stables and the covered riding school) will be earmarked for laboratories, classrooms and spaces for co-working. The central building, having a double height, is instead reserved for exceptional events, conferences or projections. The long covered walkway that characterizes the third area is interrupted just near the covered riding school, where are placed the main ascending elements, which connect the ground floor to the public buildings’s first floor, guaranteeing a continue permeability and practicability of the spaces and contributing to define small internal courts between buildings. The project aims to provide a model of reintegration for partial freedom prisoners, according to offer opportunities for training, work and social integration.

Il patrimonio immobiliare pubblico e, in particolare, le numerose infrastrutture militari in fase di dismissione costituiscono un valore sociale ed economico di fondamentale importanza per il Paese. In questa ottica le ex caserme milanesi potrebbero risultare utili nella gestione di numerose emergenze sociali, riuscendo al tempo stesso a conservare la parte del proprio patrimonio architettonico più significativa. L’ex caserma Montello in particolare appare predisposta ad ospitare una serie di funzioni che comprendono la reintegrazione dei detenuti in regime di semi-libertà e il loro alloggiamento in strutture attrezzate. In questo quadro di necessità l’intervento proposto ha cercato di valorizzare i padiglioni originari, provvedendo al contempo alle necessità di spazi per le nuove funzioni. Il progetto è fondato sul tema della riconnessione, sia con il contesto urbano, sia all’interno della caserma stessa, con l’obiettivo di privilegiare il riuso del patrimonio esistente. La strategia progettuale mira a definire tre fasce di intervento: la prima è caratterizzata dal tema della conservazione, e consiste nella ridestinazione ad alloggi per detenuti in semi-libertà delle caserme su via Francesco Caracciolo e nella rifunzionalizzazione del padiglione centrale del comando. Nella seconda fascia l’intervento consiste nel completamento del sistema del parco, con il ripristino dell’antico galoppatoio e l’inserimento di un edificio con funzione di centro culturale. Tale edificio, ponendosi in posizione baricentrica rispetto l’intero complesso, definisce una nuova centralità divenendo anche un importante elemento di riconoscimento per il quartiere e la città di Milano. Sulla terza fascia si è intervenuto dando nuove funzioni ai cinque fabbricati in linea esistenti e con l’inserimento di due nuovi edifici. Tale sistema è reso unitario dalla presenza di un porticato a due piani che collega tutte le sue parti. L’impianto si sviluppa anche a nord, al di fuori dell’ex caserma, diventando occasione di dialogo tra questa e Via Mac Mahon: la zona fra Via Michele Amari e via Mac Mahon, attualmente occupata da magazzini comunali, nel progetto è stata destinata a Centro Sportivo. I cinque fabbricati preesistenti (le ex stalle e il maneggio coperto) sono stati destinati a laboratori, aule e spazi per il co-working. L’edificio centrale, a doppia altezza, è invece riservato per eventi eccezionali, conferenze o proiezioni. Il lungo porticato che caratterizza la terza fascia si interrompe solo in presenza del maneggio coperto, punto in cui sono stati posti gli elementi di risalita principali che collegano il piano terra al primo piano degli edifici pubblici garantendo una continua permeabilità e percorribilità degli spazi e contribuendo a definire piccole corti interne tra i fabbricati. Il progetto intende fornire un modello di reintegrazione dei carcerati in regime di semi-libertà offrendo occasioni di formazione, lavoro e inserimento sociale.