Snow anvalanches are natural disasters that could potentially be very destructive because of their dimension and power. The aim of this thesis is the avalanche hazard mapping at Rigopiano (PE) site, infamous for the event of the 18th January 2017 in which 29 people died in the Rigopiano Hotel. The currently adopted approach to avalanche hazard mapping in Italy includes avalanche modelling, coupled with statistical analysis of the release snow depth. The 30, 100 and 300-years return period avalanches at a given site are modelled and their run out zone and impact pressure are evaluated. In order to evaluate the snow volume involved in the events, useful to modelling the avalanches, the release zone and the release snow depth are evaluated for different return period. The release zone is evaluated by a statistical approach that takes into account geomorphological factors. The snow depth in the avalanche release zone is assumed to coincide with the three days snow fall depth (H72); through a statistical approach snow dephts are evaluated for different return periods (T=30, 100, 300 years). The 18th January 2017 avalanche is used to test the dynamic models (1D, 2D), in order to find the friction parameters typical of the study area. Tested the model, the different return period avalanches are modelled for hazard mapping at the site.

Le valanghe di neve sono considerate delle calamità naturali e, a causa delle dimensioni e delle forze che le caratterizzano, possono rappresentare una minaccia potenzialmente molto distruttiva. Obiettivo di questo lavoro è la perimetrazione delle aree esposte al pericolo valanghe nella località di Rigopiano (PE) tristemente nota per la valanga che il 18 gennaio 2017 ha colpito l’albergo Rigopiano causando la morte di 29 persone. L’approccio attualmente adottato per mappare il pericolo valanghe in Italia include la modellazione dinamica della valanga, accoppiata con l’analisi statistica dello spessore di neve al distacco. Gli eventi valanghivi con tempi di ritorno di 30, 100 e 300 anni in un dato sito vengono modellati e vengono valutate le distanze di arresto e le pressioni scaturite. Per questo motivo devono essere valutate l’area di distacco e lo spessore di neve al distacco al variare del tempo di ritorno, in modo da poter valutare il volume di neve mobilitato che servirà per effettuare la modellazione dinamica della valanga. L’area di distacco viene calcolata attraverso un approccio statistico che tiene conto dei fattori geomorfologici predisponenti il distacco. Lo spessore di neve al distacco è assunto coincidere con l’altezza di neve precipitata in 3 giorni (H72); attraverso un approccio statistico vengono calcolate le altezze per i diversi tempi di ritorno (T=30, 100, 300 anni). Per calibrare i modelli dinamici (1D, 2D) è stato utilizzato l’evento del 18 gennaio 2017, grazie al quale è stato possibile ricavare i parametri di attrito caratteristici del sito di studio. Una volta calibrato il modello è stato possibile mappare le zone soggette ai diversi livelli di rischio valanghe modellando le valanghe con differenti tempi di ritorno.

Perimetrazione del pericolo valanghe : il caso di Rigopiano (PE)

GALIZZI, MATTIA
2016/2017

Abstract

Snow anvalanches are natural disasters that could potentially be very destructive because of their dimension and power. The aim of this thesis is the avalanche hazard mapping at Rigopiano (PE) site, infamous for the event of the 18th January 2017 in which 29 people died in the Rigopiano Hotel. The currently adopted approach to avalanche hazard mapping in Italy includes avalanche modelling, coupled with statistical analysis of the release snow depth. The 30, 100 and 300-years return period avalanches at a given site are modelled and their run out zone and impact pressure are evaluated. In order to evaluate the snow volume involved in the events, useful to modelling the avalanches, the release zone and the release snow depth are evaluated for different return period. The release zone is evaluated by a statistical approach that takes into account geomorphological factors. The snow depth in the avalanche release zone is assumed to coincide with the three days snow fall depth (H72); through a statistical approach snow dephts are evaluated for different return periods (T=30, 100, 300 years). The 18th January 2017 avalanche is used to test the dynamic models (1D, 2D), in order to find the friction parameters typical of the study area. Tested the model, the different return period avalanches are modelled for hazard mapping at the site.
SONCINI, ANDREA
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
21-dic-2017
2016/2017
Le valanghe di neve sono considerate delle calamità naturali e, a causa delle dimensioni e delle forze che le caratterizzano, possono rappresentare una minaccia potenzialmente molto distruttiva. Obiettivo di questo lavoro è la perimetrazione delle aree esposte al pericolo valanghe nella località di Rigopiano (PE) tristemente nota per la valanga che il 18 gennaio 2017 ha colpito l’albergo Rigopiano causando la morte di 29 persone. L’approccio attualmente adottato per mappare il pericolo valanghe in Italia include la modellazione dinamica della valanga, accoppiata con l’analisi statistica dello spessore di neve al distacco. Gli eventi valanghivi con tempi di ritorno di 30, 100 e 300 anni in un dato sito vengono modellati e vengono valutate le distanze di arresto e le pressioni scaturite. Per questo motivo devono essere valutate l’area di distacco e lo spessore di neve al distacco al variare del tempo di ritorno, in modo da poter valutare il volume di neve mobilitato che servirà per effettuare la modellazione dinamica della valanga. L’area di distacco viene calcolata attraverso un approccio statistico che tiene conto dei fattori geomorfologici predisponenti il distacco. Lo spessore di neve al distacco è assunto coincidere con l’altezza di neve precipitata in 3 giorni (H72); attraverso un approccio statistico vengono calcolate le altezze per i diversi tempi di ritorno (T=30, 100, 300 anni). Per calibrare i modelli dinamici (1D, 2D) è stato utilizzato l’evento del 18 gennaio 2017, grazie al quale è stato possibile ricavare i parametri di attrito caratteristici del sito di studio. Una volta calibrato il modello è stato possibile mappare le zone soggette ai diversi livelli di rischio valanghe modellando le valanghe con differenti tempi di ritorno.
Tesi di laurea Magistrale
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