Since the rise of graphic design in the 19th century, communication designers and activists have had a strong relationship. Many were the communication designers who engaged in activist movements with the aim of not only helping activists to communicate their purposes but also objectifying to create a visual response to dominant culture. One of the many forms of doing this is to re-appropriate mass media and subvert its meaning and its purpose to provide activists movements with “new” communication tools. Taking this into account, designers show themselves as figures who are not only able to create strategies, tactics, and alternative means/channels of communication, but they are also able to share their knowledge with those social movements, either by teaching or facilitating workshops. By doing this, designers go beyond their own field of action – as mainstream, for instance – to enter and interact with another one – in this case, counterculture. It was this come and go between fields of action of the designers that we identified as the process of "commuting" and it is by this process that the designer is able to take counterculture’s and mainstream’s communicative practices and re-shape them, changing the way society perceives both fields. In this thesis we defend that such actions turn designers into cultural organizers or producers, cultural intermediaries and cultural commuters. It is important that design researchers question the role of designers in this paradigm shift. To show these processes and all social and cultural changes that happen as a consequence of this commuting, we interviewed 5 engaged designers. With these 5 interviews we tried to understand the importance and the role of an engaged designer, in other words, the designer who engages and dedicate himself/herself to work with movements and social causes. Because of this, this theoretical research was based on the areas of communication design, sociology, and social communication. That is, due to its transdisciplinary nature since its inception, the following research was based on a design research model, as it makes use of other disciplines such as Communication Studies, Sociology Theories and Design Studies to explain such phenomenon inside the Design field of practice. As a conclusion, it became evident that designers are capable of promoting social and cultural changes in activist movements and that it becomes imperative to continue to analyze such culture fruition.

Dall'avvento del design grafico nel XIX secolo i designer della comunicazione e gli attivisti hanno stretto tra loro una relazione molto forte. Molti sono stati i progettisti della comunicazione che si sono impegnati in movimenti attivisti con l'obiettivo non solo di aiutare gli attivisti a comunicare i loro scopi ma anche di oggettivare, per creare una risposta visiva alla cultura dominante. Una delle molte forme per realizzare questo proposito è riappropriarsi dei mass media e sovvertire il loro significato ed il loro scopo, per fornire ai movimenti degli attivisti "nuovi" strumenti di comunicazione. Tenendo conto di ciò, i designer si mostrano come figure che non solo sono in grado di creare strategie, tattiche e mezzi/canali di comunicazione alternativi, ma come attori che sono anche in grado di condividere le loro conoscenze con quei movimenti sociali, sia insegnando sia facilitando workshop. In questo modo i progettisti vanno oltre il loro campo d'azione, come ad esempio il mainstream, per entrare ed interagire con altro, in questo caso la controcultura. Questo vai e vieni tra diversi campi d' azione dei designer è stato abbiamo identificato come processo di "pendolarismo", ed è con questo processo che il progettista è in grado di prendere le pratiche comunicative della controcultura e della corrente principale e modificarle, cambiando il modo in cui la società percepisce entrambi i campi. In questa tesi sosteniamo come tali azioni trasformino i designer in organizzatori o produttori culturali, intermediari culturali e pendolari culturali. È importante che i ricercatori di design mettano in dubbio il ruolo dei designer in questo cambiamento di paradigma. Per mostrare questi processi e tutti i cambiamenti, sociali e culturali ,che accadono come conseguenza di questo pendolarismo, abbiamo intervistato 5 designer impegnati. Con queste 5 interviste abbiamo cercato di capire l'importanza e il ruolo di un engaged designer, in altre parole, il designer che si impegna e si dedica a lavorare con movimenti e cause sociali. Per questo motivo, questa ricerca teorica si è basata sulle aree del design della comunicazione, della sociologia e della comunicazione sociale. A causa della sua natura transdisciplinare sin dal suo inizio, la ricerca si è basata su un modello progettuale, in quanto utilizza altre discipline, come ad esempio studi di comunicazione, teorie sociologiche e studi di progettazione, al fine di spiegare tale fenomeno all'interno del campo di pratica del Design . In conclusione, è diventato evidente che i designers sono in grado di promuovere cambiamenti sociali e culturali nei movimenti attivisti e che diventa imperativo continuare ad analizzare tale fruizione della cultura.

Engaged designers & the use of communication tools to bring about social & cultural changes

FERREIRA de ANDRADE POSHAR FRANCA, ANDREA

Abstract

Since the rise of graphic design in the 19th century, communication designers and activists have had a strong relationship. Many were the communication designers who engaged in activist movements with the aim of not only helping activists to communicate their purposes but also objectifying to create a visual response to dominant culture. One of the many forms of doing this is to re-appropriate mass media and subvert its meaning and its purpose to provide activists movements with “new” communication tools. Taking this into account, designers show themselves as figures who are not only able to create strategies, tactics, and alternative means/channels of communication, but they are also able to share their knowledge with those social movements, either by teaching or facilitating workshops. By doing this, designers go beyond their own field of action – as mainstream, for instance – to enter and interact with another one – in this case, counterculture. It was this come and go between fields of action of the designers that we identified as the process of "commuting" and it is by this process that the designer is able to take counterculture’s and mainstream’s communicative practices and re-shape them, changing the way society perceives both fields. In this thesis we defend that such actions turn designers into cultural organizers or producers, cultural intermediaries and cultural commuters. It is important that design researchers question the role of designers in this paradigm shift. To show these processes and all social and cultural changes that happen as a consequence of this commuting, we interviewed 5 engaged designers. With these 5 interviews we tried to understand the importance and the role of an engaged designer, in other words, the designer who engages and dedicate himself/herself to work with movements and social causes. Because of this, this theoretical research was based on the areas of communication design, sociology, and social communication. That is, due to its transdisciplinary nature since its inception, the following research was based on a design research model, as it makes use of other disciplines such as Communication Studies, Sociology Theories and Design Studies to explain such phenomenon inside the Design field of practice. As a conclusion, it became evident that designers are capable of promoting social and cultural changes in activist movements and that it becomes imperative to continue to analyze such culture fruition.
BERTOLA, PAOLA
VOLONTE', PAOLO GAETANO
22-feb-2018
Dall'avvento del design grafico nel XIX secolo i designer della comunicazione e gli attivisti hanno stretto tra loro una relazione molto forte. Molti sono stati i progettisti della comunicazione che si sono impegnati in movimenti attivisti con l'obiettivo non solo di aiutare gli attivisti a comunicare i loro scopi ma anche di oggettivare, per creare una risposta visiva alla cultura dominante. Una delle molte forme per realizzare questo proposito è riappropriarsi dei mass media e sovvertire il loro significato ed il loro scopo, per fornire ai movimenti degli attivisti "nuovi" strumenti di comunicazione. Tenendo conto di ciò, i designer si mostrano come figure che non solo sono in grado di creare strategie, tattiche e mezzi/canali di comunicazione alternativi, ma come attori che sono anche in grado di condividere le loro conoscenze con quei movimenti sociali, sia insegnando sia facilitando workshop. In questo modo i progettisti vanno oltre il loro campo d'azione, come ad esempio il mainstream, per entrare ed interagire con altro, in questo caso la controcultura. Questo vai e vieni tra diversi campi d' azione dei designer è stato abbiamo identificato come processo di "pendolarismo", ed è con questo processo che il progettista è in grado di prendere le pratiche comunicative della controcultura e della corrente principale e modificarle, cambiando il modo in cui la società percepisce entrambi i campi. In questa tesi sosteniamo come tali azioni trasformino i designer in organizzatori o produttori culturali, intermediari culturali e pendolari culturali. È importante che i ricercatori di design mettano in dubbio il ruolo dei designer in questo cambiamento di paradigma. Per mostrare questi processi e tutti i cambiamenti, sociali e culturali ,che accadono come conseguenza di questo pendolarismo, abbiamo intervistato 5 designer impegnati. Con queste 5 interviste abbiamo cercato di capire l'importanza e il ruolo di un engaged designer, in altre parole, il designer che si impegna e si dedica a lavorare con movimenti e cause sociali. Per questo motivo, questa ricerca teorica si è basata sulle aree del design della comunicazione, della sociologia e della comunicazione sociale. A causa della sua natura transdisciplinare sin dal suo inizio, la ricerca si è basata su un modello progettuale, in quanto utilizza altre discipline, come ad esempio studi di comunicazione, teorie sociologiche e studi di progettazione, al fine di spiegare tale fenomeno all'interno del campo di pratica del Design . In conclusione, è diventato evidente che i designers sono in grado di promuovere cambiamenti sociali e culturali nei movimenti attivisti e che diventa imperativo continuare ad analizzare tale fruizione della cultura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/137931