Ci stanno invadendo. La manipolazione discriminatoria da parte dei mass media nei confronti degli immigrati, affrontata attraverso il game design

This discussion and the elaboration of the design project are based on the theme of Game Studies and Game Design, and it is proposed to combine these disciplines with study and research in the field of immigration of different ethnic groups in our country. The aim is to help a specific target of people to understand what it means “to discriminate” and “to be discriminated”, enabling them to understand the difficulties of foreigners coming from a different social and cultural context, and that there is no “invasion of foreigners “. The migration flows of recent years have led to major changes, first of all, transforming cities into a large multicultural space. Unfortunately, however, the presence of the other is perceived negatively: despite many years since the first migration flows, acts of racism and discrimination against foreigners arriving in Italy are still present. This thesis investigates the game as a communication system capable of stimulating reflections and involving the player/user in a meaningful and profound experience that allow to experiment reality in some parts. In particular, the types of games that will be analyzed includes those relating to Persuasive Games, Pervasive Game, but also to the Game for Social Change, games that are intended to educate or raise the player’s awareness of issues of social interest . The research is part of the analysis of the fundamental features of the game, both as an artifact and as an activity; then we will analyze a specific thematic to apply to the theme of discrimination against immigrants and the idea of their possible “invasion”, an idea thet today is largely conditioned by the mass media. I will therefore present an urban game that first puts the goal of uncovering discriminatory instincts, and secondly, making it clear that there is no well founded foundation; it invites to review any positions about, whether we are more or less unconsciously pursuing everyday life and thus develop greater understanding and integration between different ethnic groups sharing the same territory.

La presente trattazione e l’elaborato progettuale che ne deriva affrontano il tema dei Game Studies e del Game Design, e si propone di unire queste discipline allo studio e la ricerca nell’ambito dell’immigrazione dei diversi gruppi etnici nel nostro paese. L’obiettivo è quello di aiutare uno specifico target di persone a comprendere cosa significhi discriminare ed essere discriminati, facendo loro comprendere le difficoltà degli stranieri che giungono da un contesto sociale e culturale diverso dal nostro, e che non esiste alcuna “invasione degli stranieri”. I flussi migratori degli ultimi anni hanno portato a grandi cambiamenti, primo tra tutti la trasformazione delle città in un grande spazio multiculturale. Purtroppo, però, capita che la presenza dell’altro venga percepita in maniera negativa: nonostante siano passati molti anni dai primi flussi migratori, gli atti di razzismo e discriminazione nei confronti degli stranieri che giungono in Italia sono tutt’oggi presenti. Questa tesi indaga il gioco come sistema di comunicazione capace di stimolare riflessioni e di coinvolgere il giocatore/utente in un’esperienza significativa e profonda, che consente di sperimentare la realtà in alcune sue parti. In particolare, le tipologia di giochi che si andranno ad analizzare sanno quelle relative ai Persuasive Games, ai Pervasive Game, ma anche ai Game for Social Change, ossia quei giochi che hanno lo scopo di educare o di sensibilizzare il giocatore su tematiche di interesse sociale. La ricerca effettuata parte dall’analizzare le caratteristiche fondamentali del gioco, sia come artefatto che come attività; successivamente verrà analizzata una specifica tematica a cui applicarle, ovvero quella della discriminazione verso gli immigranti e dell’idea di una loro possibile “in- vasione”, idea al giorno d’oggi condizionata soprattutto dai mass media. Andrò a presentare quindi un gioco urbano che si pone prima di tutto l’obiettivo di smascherare istinti discriminatori e, in secondo luogo, rendendone evidente l’assenza di basi fondate; invita a rivedere eventuali posizioni in merito che più o meno inconsciamente portiamo avanti nella vita quotidiana e di sviluppare quindi una maggiore comprensione e integrazione tra gruppi etnici differenti che condividono uno stesso territorio.