Genius loci. Vita in casa Bagatti Valsecchi

The purpose of this thesis is to investigate some possibilities of intervention in the field of Cultural Heritage, which are alternative to the traditional formal solutions. In particular, it aims at an immaterial and interactive set-up. Therefore, the research attempts to fit in the area of literature that analyzes new technologies and Interaction Design from the interior designer’s point of view, which is different from the engineers’ or product designers’. In the first part, the thesis starts from the foundations of the discipline of Interior Design, better understanding the qualities and relations that tie spaces and humans. Successively, the focus of attention lies on the tools of a people oriented designer: technological devices, about which a classification is presented, and Interaction Design. The survey follows towards an application field for the theories earlier developed. Museums, as places of immaterial narration par excellence, are the perfect fit, and their evolution as well as their current practices are here examined. In conclusion, some case studies illustrate how interactive systems can be applied to museums. Meanwhile, the second part focuses on the results those theories may achieve in a project. The unconventional House Museums, rich with immaterial values, and the Museo Bagatti Valsecchi in particular, are perfect subjects for designing engaging and unobtrusive interventions. After an on-field research to better understand the place reality, an exhibition set-up is hypothesized in order to improve spaces by remaining invisible, flexible and immersive.

Con questa tesi, si intendono indagare alcune possibilità di intervento nell’ambito della valorizzazione del Patrimonio Culturale, cercando alternative alle soluzioni formali tradizionali. Più precisamente, nell’ottica di un allestimento immateriale e interattivo. A tal fine, la ricerca tenta di inserirsi nel panorama di una letteratura che analizzi le nuove tecnologie e l’Interaction Design dal punto di vista del progettista degli spazi, differente da quello ingegneristico o del prodotto. Nella prima parte, la tesi si articola iniziando dalle fondamenta della disciplina del Design degli Interni, comprendendo le qualità e le relazioni che legano gli spazi agli uomini. Successivamente, lo sguardo è rivolto ai potenziali strumenti del progettista che lavora per la persona: i dispositivi tecnologici, di cui è presentata una classificazione, e l’Interaction Design. L’indagine prosegue nella direzione di un campo applicativo per le teorie precedentemente sviluppate. La scelta ricade sul museo, di cui sono analizzate l’evoluzione storica e le pratiche attuali, in quanto luogo di narrazione immateriale per eccellenza. In conclusione, alcuni casi studio illustrano delle modalità di impiego di sistemi interattivi in ambito museale. La seconda parte si concentra invece sulla ricaduta progettuale di tali teorie. Le case museo, istituzioni non convenzionali e ricche di valori immateriali, risultano un favorevole oggetto di studio per interventi coinvolgenti e non invasivi. Il Museo Bagatti Valsecchi, sito di progetto, ne è un esempio particolarmente efficace. In seguito ad una ricerca sul campo, per comprendere la realtà del luogo, si è sviluppata un’ipotesi allestitiva che arricchisca gli spazi mantenendosi invisibile, flessibile ed immersiva.