The aim of this research is to investigate on the results of new district’s planning in Milan. Furthermore, the work started studying the outcomes, figuring out through the comprehension of planning processes, town planning sequence and urban and social policies, what are weaknesses and strength of the development of a new district in Milan. The research focuses on Adriano district, located in the North-East area of Milan, between Sesto San Giovanni and Crescenzago, because it is the outcome of a slow and incomplete planning sequence, that constituted strong contrasts into the area, heading toward a big gap between physical and social part of the district. The study developed starting from the nowadays vision of what constitutes the place, through a quantitative analysis of data and a qualitative analysis by on field observations, a vision from above the quartier and one through it, aiming at comprehending entirely the results of the different processes activated on the territory. The processes’ comprehension evolved thanks to interviews to actors that are relevant on the evolution of the quarter: public administration, associations and on field active operator’s members. This headed to an explanation of technical dynamics, from the planning process to the activation of a strategic plan, and of social dynamics, discovering motivations about the stop of the building works and about the weak social integration in the district. The territory is divided perfectly in the middle by a big fast lane road, Via Adriano, in two portions, the “historical” one, the working-class quarter and an incomplete and almost completely isolated form the context newly built area that creates urban voids, but with potentialities for the further development of the district. Furthermore, the research highlights a series of short and middle term interventions that put Adriano quarter from a forgotten area to the cyclone centre, that fostered the reflection on weak past developments but also on the strategy for further future developments. What is clear is the action’s nature, divided in physical interventions that are space-making and social interventions that aims to reactivate quarter’s life, but these two does not have integration between them. The possibility of making another time the same mistakes and the re-presentation of the same criticalities of the past is high. Through my research, based also on futures aim of the new Piano del Welfare by the Milan municipality, I fostered the attention on the potentialities that the abandoned building of the ex RSA has in the area, since is already on the list of future interventions in the district. Relevant in this operation is a new private operator that already designed a transformation of the building, fostering on service and social interaction, it is here that comes my design implementation of the area.

Questa ricerca ha l’obbiettivo di investigare sui risultati della pianificazione di nuovi quartieri a Milano. In questo senso, è stato fatto un lavoro che parte dagli esiti, per poi capire, attraverso la compressione dei processi di pianificazione, la successione dei piani e le politiche sociali e urbane, quali sono le criticità e gli sviluppi di un nuovo quartiere nel contesto Milanese. Il focus della ricerca ricade sul quartiere Adriano, posto nella zona nord-est di Milano, tra il comune di Sesto San Giovanni e il quartiere di Crescenzago, perché può essere interpretato come il risultato di una pianificazione lenta ed incompleta, che ha costituito ad oggi un ambito con contrasti e dualità molto forti, che portano ad avere un grande divario tra la realtà fisica e la realtà sociale del quartiere. In questo senso il lavoro si è sviluppato partendo dalla visione di quello che oggi costituisce il quartiere, attraverso un’analisi quantitativa dei dati e un’analisi qualitativa di osservazione sul campo, quindi una visione da sopra e attraverso il quartiere, cercando in questo modo di comprendere completamente i risultati dei diversi processi attivati sul territorio. Il lavoro sulla comprensione dei processi si è sviluppato attraverso una serie di interviste che hanno visto protagonisti sia membri della amministrazione pubblica che associazioni e operatori attivi sul campo, rilevanti nell’evoluzione del quartiere. Questo ha portato alla chiarificazione di dinamiche tecniche, che vanno dal processo di pianificazione fino all’attuazione di un piano, e di dinamiche sociali, scoprendo le motivazioni dell’abbandono dei lavori, così come la scarsa integrazione sociale del quartiere. Ci troviamo in un ambito diviso perfettamente nel mezzo da una grossa via a traffico veloce, Via Adriano, costituito da una porzione di quartiere “storica”, quella definita il quartiere operario, e una porzione di nuova natura, incompleta che crea dei veri e proprio vuoti urbani, quasi completamente isolata dal tessuto preesistente, nella quale però possono essere sottolineate una serie di potenzialità per un futuro sviluppo. Inoltre questo lavoro ha portato alla luce una serie di interventi pianificati a breve- medio termine, che portano il quartiere Adriano da uno stato di zona dimenticata, al centro dell’occhio del ciclone, questo però ha portato a riflettere, non solo sugli interventi passati scarsamente riusciti, ma anche sulla strategia e metodologia degli interventi futuri. Chiara è la differente natura delle azioni, che si distinguono tra interventi di carattere fisico, quindi strutturali nello spazio, e interventi di carattere sociale, che hanno l’obbiettivo di riattivare la realtà del quartiere, che però non prevedono nessun tipo di integrazione reciproca. Questo ha portato a riflettere sul fatto che c’era il sentore che si potessero ripresentare le stesse criticità già sviluppatesi con i processi precedenti. Attraverso la mia ricerca ho voluto quindi sottolineare, basandomi anche sugli obbiettivi futuri previsti dal nuovo Piano del welfare, le potenzialità che una delle strutture abbandonate poteva avere all’interno del territorio, la ex RSA, la quale è oggetto di uno degli interventi futuri. Rilevante è in questa situazione, un nuovo operatore privato che ha progettato di trasformare l’edificio, lasciando spazio però all’apertura dei servizi e all’apertura sociale, è con questi presupposti che la proposta progettuale della mia ricerca è presentata.

Fare spazio al cambiamento dei servizi. Evoluzioni e prospettive del quartiere Adriano a Milano

CICCHIANNI, CHIARA
2017/2018

Abstract

The aim of this research is to investigate on the results of new district’s planning in Milan. Furthermore, the work started studying the outcomes, figuring out through the comprehension of planning processes, town planning sequence and urban and social policies, what are weaknesses and strength of the development of a new district in Milan. The research focuses on Adriano district, located in the North-East area of Milan, between Sesto San Giovanni and Crescenzago, because it is the outcome of a slow and incomplete planning sequence, that constituted strong contrasts into the area, heading toward a big gap between physical and social part of the district. The study developed starting from the nowadays vision of what constitutes the place, through a quantitative analysis of data and a qualitative analysis by on field observations, a vision from above the quartier and one through it, aiming at comprehending entirely the results of the different processes activated on the territory. The processes’ comprehension evolved thanks to interviews to actors that are relevant on the evolution of the quarter: public administration, associations and on field active operator’s members. This headed to an explanation of technical dynamics, from the planning process to the activation of a strategic plan, and of social dynamics, discovering motivations about the stop of the building works and about the weak social integration in the district. The territory is divided perfectly in the middle by a big fast lane road, Via Adriano, in two portions, the “historical” one, the working-class quarter and an incomplete and almost completely isolated form the context newly built area that creates urban voids, but with potentialities for the further development of the district. Furthermore, the research highlights a series of short and middle term interventions that put Adriano quarter from a forgotten area to the cyclone centre, that fostered the reflection on weak past developments but also on the strategy for further future developments. What is clear is the action’s nature, divided in physical interventions that are space-making and social interventions that aims to reactivate quarter’s life, but these two does not have integration between them. The possibility of making another time the same mistakes and the re-presentation of the same criticalities of the past is high. Through my research, based also on futures aim of the new Piano del Welfare by the Milan municipality, I fostered the attention on the potentialities that the abandoned building of the ex RSA has in the area, since is already on the list of future interventions in the district. Relevant in this operation is a new private operator that already designed a transformation of the building, fostering on service and social interaction, it is here that comes my design implementation of the area.
CONSALEZ, LORENZO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-dic-2017
2017/2018
Questa ricerca ha l’obbiettivo di investigare sui risultati della pianificazione di nuovi quartieri a Milano. In questo senso, è stato fatto un lavoro che parte dagli esiti, per poi capire, attraverso la compressione dei processi di pianificazione, la successione dei piani e le politiche sociali e urbane, quali sono le criticità e gli sviluppi di un nuovo quartiere nel contesto Milanese. Il focus della ricerca ricade sul quartiere Adriano, posto nella zona nord-est di Milano, tra il comune di Sesto San Giovanni e il quartiere di Crescenzago, perché può essere interpretato come il risultato di una pianificazione lenta ed incompleta, che ha costituito ad oggi un ambito con contrasti e dualità molto forti, che portano ad avere un grande divario tra la realtà fisica e la realtà sociale del quartiere. In questo senso il lavoro si è sviluppato partendo dalla visione di quello che oggi costituisce il quartiere, attraverso un’analisi quantitativa dei dati e un’analisi qualitativa di osservazione sul campo, quindi una visione da sopra e attraverso il quartiere, cercando in questo modo di comprendere completamente i risultati dei diversi processi attivati sul territorio. Il lavoro sulla comprensione dei processi si è sviluppato attraverso una serie di interviste che hanno visto protagonisti sia membri della amministrazione pubblica che associazioni e operatori attivi sul campo, rilevanti nell’evoluzione del quartiere. Questo ha portato alla chiarificazione di dinamiche tecniche, che vanno dal processo di pianificazione fino all’attuazione di un piano, e di dinamiche sociali, scoprendo le motivazioni dell’abbandono dei lavori, così come la scarsa integrazione sociale del quartiere. Ci troviamo in un ambito diviso perfettamente nel mezzo da una grossa via a traffico veloce, Via Adriano, costituito da una porzione di quartiere “storica”, quella definita il quartiere operario, e una porzione di nuova natura, incompleta che crea dei veri e proprio vuoti urbani, quasi completamente isolata dal tessuto preesistente, nella quale però possono essere sottolineate una serie di potenzialità per un futuro sviluppo. Inoltre questo lavoro ha portato alla luce una serie di interventi pianificati a breve- medio termine, che portano il quartiere Adriano da uno stato di zona dimenticata, al centro dell’occhio del ciclone, questo però ha portato a riflettere, non solo sugli interventi passati scarsamente riusciti, ma anche sulla strategia e metodologia degli interventi futuri. Chiara è la differente natura delle azioni, che si distinguono tra interventi di carattere fisico, quindi strutturali nello spazio, e interventi di carattere sociale, che hanno l’obbiettivo di riattivare la realtà del quartiere, che però non prevedono nessun tipo di integrazione reciproca. Questo ha portato a riflettere sul fatto che c’era il sentore che si potessero ripresentare le stesse criticità già sviluppatesi con i processi precedenti. Attraverso la mia ricerca ho voluto quindi sottolineare, basandomi anche sugli obbiettivi futuri previsti dal nuovo Piano del welfare, le potenzialità che una delle strutture abbandonate poteva avere all’interno del territorio, la ex RSA, la quale è oggetto di uno degli interventi futuri. Rilevante è in questa situazione, un nuovo operatore privato che ha progettato di trasformare l’edificio, lasciando spazio però all’apertura dei servizi e all’apertura sociale, è con questi presupposti che la proposta progettuale della mia ricerca è presentata.
Tesi di laurea Magistrale
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