Tools, techniques and methods of recycling plastics for the construction of new forms of temporary living. A case study in the Zaatari refugee camp

In the age of mass production materials became predictable, made to fit the mass produced machine left no space for experimentation of material and form. The image of the craftsman, which in ecstasy could compensate the qualities of his material and adjust precise strength to the tool to manipulate the medium, is long gone. Similarly, the master builder as the word architect implies lost a huge aspect of his creative potential and focused more on a ‘puzzled’ procedure of architecture as imposed by industrialization. Ready made bricks, tiles and many more reveal an architect hinged to industrialization, however, the inner need to interact with tools and materials is exposed today by the 3d printing phenomenon. Many architects today are interested in the potential of this new technology of additive manufacturing and already experimenting in full scale with it. Even though the 3d printing technology brought closer the architect to a lost link of his creativity is still imposed by industrialization. The material of 3d printing is still hinged to a mass produced understanding of the past and the tool is not yet tackled the link with the medium to promote the full potential of this technology. Thus, in the mass world, how does the architect become a builder using the contemporary digital machine by deconstructing the mass produced material cornucopia of today as emblem towards a new architecture. The fabrication of the new recycle 3d printer promotes sustainability function and creativity altogether within the frame of architecture. Composed by two main parts, this thesis attempts to answer this question by referring to the existing experiments and by manipulating and fabricating a new 3d printing tool technique to tackle the need of the contemporary architect. Consequently, in part two the thesis in understanding the limits of the tool and is using a mass produced products material , plastic in this case , to expose an experimental design of a 3d printed construction system that enhances benefits of this new technique. As a paradigm, this new unit of 3d printer fabrication, reveals its potential of a new architecture using plastic to cover the needs of a housing crisis area. The Zaatari refugee camp is used as a pilot project to construct this new temporary units.

Nell'epoca della produzione di massa i materiali divennero prevedibili, fatti per adattarsi alla macchina prodotta in serie non lasciarono spazio alla sperimentazione di materiali e forme. L'immagine dell'artigiano, che nell'estasi potrebbe compensare le qualità del suo materiale e regolare la forza precisa dello strumento per manipolare il mezzo, è ormai lontana. Allo stesso modo, il capomastro, come la parola architetto, ha perso un enorme aspetto del suo potenziale creativo e si è concentrato maggiormente su una procedura di architettura "perplessa" imposta dall'industrializzazione. Mattoni già pronti, piastrelle e molti altri materiali ancora rivelano un architetto incardinato all'industrializzazione, tuttavia, la necessità interiore di interagire con strumenti e materiali è oggi esposta al fenomeno della stampa 3d. Molti architetti oggi sono interessati al potenziale di questa nuova tecnologia di produzione additiva e già sperimentano su larga scala con esso. Anche se la tecnologia di stampa 3d ha avvicinato l'architetto a un anello perduto della sua creatività, è ancora imposta dall'industrializzazione. Il materiale della stampa 3d è ancora legato a una comprensione del passato prodotta in serie e lo strumento non ha ancora affrontato il collegamento con il mezzo per promuovere il pieno potenziale di questa tecnologia. Così, nel mondo di massa, come fa l'architetto a diventare un costruttore usando la macchina digitale contemporanea, decostruendo la cornucopia materiale prodotta in serie di oggi come emblema verso una nuova architettura. La fabbricazione della nuova stampante 3D per il riciclaggio promuove completamente la funzione di sostenibilità e la creatività nell'ambito dell'architettura. Composta da due parti principali, questa tesi tenta di rispondere a questa domanda facendo riferimento agli esperimenti esistenti e manipolando e fabbricando una nuova tecnica di stampa 3d per affrontare la necessità dell'architetto contemporaneo. Di conseguenza, nella seconda parte di tesi ho indagato la comprensione dei limiti della stampa 3d usando un materiale prodotto in serie, la plastica in questo caso, che dopo viene triturata per esporre un progetto sperimentale di un sistema di costruzione stampato 3d che migliora i benefici di questa nuova tecnica. Come paradigma, questa nuova unità di fabbricazione stampante 3d propone il potenziale di una nuova architettura che usa la plastica per coprire le esigenze di un'area di crisi abitativa come il campo profughi di Zaatari come progetto pilota.