Utopic London. Contrasti urbani e culturali tra le sponde del Tamigi

ABSTRACT From the end of the nineteenth century throughout Europe a dialogue was initiated concerning the urban conception of future European cities, dividing opinion into two theories: the utopian one supported by Owen, Fourier and Howard and the realistic one as acceptance of the existing urban reality trying to correct the defects. The "utopians" promoted a global ideological model as an alternative to the current city and far from it, proposing the reconstruction of an ideal society, far from the immorality of the industrial and political class led by class interests and based on models of coexistence of limited groups of people in pre-defined architectural structures. This organization set out to determine the moments of community life both on a temporal level and on social integration. Instead, the "realistic" part of the urbanists proposed a formulation of urban intervention plans, the promulgation of laws related to urban problems, which will see engineers and architects at work in the new urban planning discipline. Both these visions had as their foundation a series of urban and social problems to which solutions could be found, with the aim of providing for the creation of a city more human-scale and less conditioned by industrial and economic logics. London was born primarily as an urban agglomeration concentrated on the north bank of the Thames, developing tangentially to the river; nowadays London is a metropolitan reality that involves both banks of the Thames, expanding in many neighborhoods and areas, each one characterized by different functions and activities. The central core of the city, the so-called City, has been maintained as a city center and over the years has changed its conformation both on a functional and architectural level, going from being the residential and commercial center of the city to become national and international financial center , a place where impressive skyscrapers rise that mainly host work activities. The Southbank area, maintained as an agricultural center outside the city's perimeter until 800, over the years has increasingly become an integral part of urban reality, becoming first an area dedicated to recreational and sexual entertainment, then the ideal place where to place the large industrial nucleus during the revolutions and then be "cleaned up" and destined to area for festivals and large exhibitions in general. Currently the Southbank district has become one of the pulsating hearts of London's activities, presenting impressive skyscrapers, buildings dedicated to culture and entertainment and standing out as one of the city's most artistic and multicultural neighborhoods. The design approach followed from the utopian conception of trying to flood the city of London, considering the areas at risk of flooding and reconnect to a system of road sections that allow the interaction between the two shores of the city. Within these situations there is also the section that starts from London Bridge, connecting the Southwark area with the northern area of ​​the Regent's Canal, passing through the central area of ​​Shoreditch, defining a strategic approach to the study of the areas. The study of these situations allows to define a precise system of open spaces that develop along the axis, placing the whole system in a continuous connection. The two heads that define the system and the crucial points also defined by the flows of the nearby underground stations are defined. The areas of project interest will therefore be two, one placed on the south bank of the Thames that is inserted in the context, dialoguing with the pre-existences and at the same time looking for a momentum towards the north bank; the second will instead take place in the central area of ​​Shoreditch.

ABSTRACT Dalla fine del XIX secolo in tutta Europa si innescò un dialogo riguardo la concezione urbanistica delle future città europee, dividendo l’opinione in due teorie: quella utopistica sostenuta da Owen, Fourier e Howard e quella realistica come accettazione della realtà urbana esistente cercando di correggerne i difetti. Gli “utopisti” promuovevano un modello ideologico globale in alternativa alla città attuale e lontano da essa, proponendo la ricostruzione di una società ideale, lontano dall’immoralità della classe industriale e politica guidata da interessi di classe e basata su modelli di convivenza di gruppi limitati di persone in strutture architettoniche predefinite. Questa organizzazione si pose l’intento di determinare i momenti della vita comunitaria sia a livello temporale che di integrazione sociale. La parte “realistica” degli urbanisti proponeva invece una formulazione di piani d’intervento urbano, di promulgazione di leggi inerenti a problemi urbani, che vedranno all’opera ingegneri ed architetti nella nuova disciplina urbanistica. Entrambe queste visioni avevano come fondamento una serie di problemi urbanistici e sociali ai quali trovare soluzioni, con la finalità di provvedere alla creazione di una città più a misura d’uomo e meno condizionata dalle logiche industriali ed economiche. Londra nacque principalmente come agglomerato urbano concentrato sulla sponda nord del Tamigi, sviluppandosi in maniera tangenziale al fiume; al giorno d’oggi Londra è una realtà metropolitana che coinvolge entrambe le sponde del Tamigi, espandendosi in numerosi quartieri e zone, ognuna caratterizzata da funzioni ed attività diverse. Il nucleo centrale della città, la cosiddetta City, è stato mantenuto come centro cittadino e nel corso degli anni ha cambiato la sua conformazione sia a livello funzionale che architettonica, passando da essere il centro residenziale e commerciale della città a diventare polo finanziario nazionale ed internazionale, luogo dove sorgono imponenti grattacieli che accolgono principalmente attività lavorative. La zona di Southbank, mantenuta come centro agricolo all’esterno del perimetro della città fino all’800, con il passare degli anni è diventato sempre più parte integrante della realtà urbana, diventando prima una zona dedicata all’intrattenimento ludico e sessuale, poi il luogo ideale dove posizionare il folto nucleo industriale durante le rivoluzioni per poi venir “ripulito” e destinato a zona per festival e grandi esposizioni in generale. Attualmente il distretto di Southbank è diventato uno dei cuori pulsanti delle attività londinesi, presentando imponenti grattacieli, edifici dedicati alla cultura e all’intrattenimento ed imponendosi come uno dei quartieri più artistici e multiculturali della città. L’approccio progettuale seguito parte dalla concezione utopistica di tentare di allagare la città di Londra, considerando le zone a rischio esondazione e ricollegarle ad un sistema di sezioni stradali che permettano l’interazione tra le due sponde della città. All’interno di queste situazioni c’è anche la sezione che parte dal London Bridge, connettendo la zona di Southwark con la zona nord del Regent’s Canal, passando per la zona centrale di Shoreditch, definendo un approccio di tipo strategico allo studio delle aree. Lo studio di queste situazioni permette di definire un sistema preciso di spazi aperti che si sviluppano lungo l’asse, ponendo tutto il sistema in una connessione continua. Vengono definite le due teste che vanno a racchiudere il sistema ed i punti cruciali definiti anche dai flussi delle stazioni metropolitane nelle vicinanze. Le aree di interesse progettuale saranno dunque due, una posta nella sponda sud del Tamigi che si inserisce nel contesto, dialogando con le preesistenze ed allo stesso tempo cerca uno slancio verso la sponda nord; la seconda si porrà invece nella zona centrale di Shoreditch in cui verrà rivalorizzata una stazione abbandonata, strutturando un nuovo flusso urbano.