Il terzo Chiostro di Sant'Eustorgio

“The context is the magnetic field that guides the work, the scene is not static and in which physical action is taken” (Peter Eisenmann) Planning means to recognise the environment in which the project should integrate and connect. The Ecclesiastical development in Sant’ Eustorgio is characterized by a secular history of build ups and demolitions, from its foundation in the 3rd century. Placed inside the Milan bastions it is part of the Roman initial development of the city, moreover it is directly linked with the social and cultural centre of Milan, which is the famous “passeggiata archeologica”, that begins at the Duomo towards the church passing by Via Torino and Corso di Porta Ticinese. The Church was expanded by several extensions during the 13th century thanks to the Benedict order, that built cloisters next to the church and through private donations the church was enlarged with the west and south wing chapels. During the Second World War the whole neighbourhood, including the church, was affected by several damages caused by the bombings, which made necessary a restoration and consolidation job. The church was deeply damaged in the second cloister, where the fourth side was completely destroyed. This made necessary a general intervention to restore the structure with the aim to build up again the cloisters, financed by the city council and finalised through the project of the studio Belgiojoso in 1987. However what concerns the fourth side of the second cloister is still pending and uncertain as the planned structure looks like a temporary refurbishment that suspend the decision on the reconstruction in favour to a new expansion and transformation project. Therefore, the city of Milan is still waiting for an answer on the Sant’Eustorgio issue, which is an aesthetic and formal problem that lays in one of the main ecclesiastical sites of the city, being the church the location of the Diocesan Museum. This project has the aim to address the problem substituting from the structure planned by the studio Belgiojoso a new entrance for the Museum located in Corso di Porta Ticinese, directly linked with the fourth side of the second cloister, redefining through this plan the lost shape of the cloister, inserting inside the near park a new cloister, which has the aim to expand the didactic and recreational activities offered by the Museum with the introduction of a library in the park.

“Il contesto è il campo magnetico che orienta l’opera, non è lo scenario statico e fisico nel quale si interviene” (Peter Eisenmann) Progettare significa conoscere il contesto in cui il progetto stesso deve inserirsi e dialogare. Il complesso ecclesiastico di Sant'Eustorgio è caratterizzato da una storia secolare di ampliamenti e demolizioni a partire dalla data della sua fondazione nel III secolo d.C. La Chiesa,situata all'interno della cerchia dei bastioni e facente parte dell'impianto di fondazione romana della città, è direttamente collegata al centro nevralgico e culturale della città di Milano, ossia la così detta ''passeggiata archeologica'' che dal Duomo porta alla Chiesa attraverso via Torino e Corso di Porta ticinese. Sant'Eustorgio,subì diversi ampliamenti nel corso del XIII secolo grazie all'ordine Benedettino che costruì i due chiostri adiacenti all'impianto basilicale e grazie all'intervento di privati che attraverso donazioni costruirono le diverse cappelle sul lato Ovest e Sud. Durante la II Guerra Mondiale l'intero isolato, e quindi anche la Chiesa, subirono diversi danni causati dai bombardamenti che resero necessario un intervento di ricostruzione e consolidamento. La Chiesa subì diversi danni soprattutto nel secondo chiostro, dove il quarto lato venne completamente distrutto. Questa privazione rese necessario un intervento generale di recupero e consolidamento delle strutture finalizzato al ripristino dei chiostri, finanziato dal Comune, che ebbe il suo culmine con il progetto dello studio Belgiojoso nel 1987. La questione del quarto lato del secondo chiostro ,tuttavia, rimane ancora aperta e incerta in quanto la struttura progettata ha l'aspetto di una ridefinizione temporanea che sospende il giudizio sulla ricostruzione a favore di un nuovo intervento di ampliamento e trasformazione. Oggi, dunque, per la città di Milano Sant'Eustorgio necessita ancora di una risposta a un problema di carattere estetico e formale che grava su una delle sedi ecclesiastiche più importanti della città, essendo ospite del Museo Diocesano. Con questo progetto si vuole rispondere al problema sostituendo alla struttura, progettata dallo studio Beljoioso, un nuovo ingresso per il Museo posto su Corso di Porta Ticinese e direttamente collegato con il quarto lato del secondo chiostro, e vuole ridefinire attraverso il suo disegno le forme perse del chiostro, e inserire all'interno del Parco adiacente un ''nuovo chiostro'' avente lo scopo di ampliare le attività didattiche e ricreative offerte dal Museo con l'inserimento di una biblioteca nel parco.