Nel mercato del servizio post-vendita le parti di ricambio rappresentano un’importante fonte di profitto per le imprese produttrici di beni durevoli. Il service parts business è molto attrattivo ma anche molto complesso. Il crescente numero delle parti di ricambio da gestire, la domanda sporadica e mutevole, l’ampio parco fornitori, le sfidanti consegne in una rete fitta di clienti conducono molto spesso a stock-out, a inventari obsoleti e a livelli di servizio insufficienti. Tipicamente la gestione della service supply chain richiede il miglioramento delle performance di obiettivi contrastanti tra loro: ridurre il livello delle scorte e nel contempo massimizzare il livello di servizio offerto al cliente. Whirlpool Europe adotta quest’ottica di miglioramento continuo delle performance della service supply chain investendo su un progetto dedicato all’ottimizzazione della pianificazione delle parti di ricambio. Il progetto sarà supportato a livello informatico da SPP (Service Parts Planning) che è un sub-modulo di APO (Advance Planner and Optimizer). APO fornisce il completo toolset necessario per pianificare e ottimizzare i processi della supply chain a livello strategico, tattico e operativo. La tesi si focalizza sull’analisi e l’ottimizzazione della fase di introduzione delle nuovi parti di ricambio (phase in) e della fase di dismissione delle parti obsolete (phase out). Ad oggi il processo di phase in è poco strutturato. Per tutti codici che nascono si applicano regole standard per la generazione degli ordini iniziali, legati solamente alla tipologia di componente (estetico o funzionale) con conseguenti scarsi risultati in termini di disponibilità dei prodotti e di controllo dell’inventario. A ciò si aggiunge una non corretta tempistica di comunicazione relativa all’introduzione di un codice con conseguenti impatti su costi e disponibilità. Grazie all’analisi svolta sono state determinate le quantità d’ordine iniziale delle nuove parti in funzione dello studio del comportamento di parti simili. Per quanto riguarda la fase finale del ciclo di vita di un ricambio, phase out, non ci sono dei criteri strutturati per il calcolo della previsione della domanda dei ricambi di prodotti che hanno terminato la loro produzione. Sono state analizzate le curve di decremento dei consumi relative a ogni famiglia tecnologica di ricambi ed è stato possibile determinare l’andamento di decrescita del consumo negli anni. Grazie all’analisi delle curve di decremento dei consumi è stato definito un possibile metodo per il calcolo dell’ordine finale.

Analisi del processo di phase in e phase out dei ricambi in Whirlpool Europe

FRANZETTI, FABIO
2009/2010

Abstract

Nel mercato del servizio post-vendita le parti di ricambio rappresentano un’importante fonte di profitto per le imprese produttrici di beni durevoli. Il service parts business è molto attrattivo ma anche molto complesso. Il crescente numero delle parti di ricambio da gestire, la domanda sporadica e mutevole, l’ampio parco fornitori, le sfidanti consegne in una rete fitta di clienti conducono molto spesso a stock-out, a inventari obsoleti e a livelli di servizio insufficienti. Tipicamente la gestione della service supply chain richiede il miglioramento delle performance di obiettivi contrastanti tra loro: ridurre il livello delle scorte e nel contempo massimizzare il livello di servizio offerto al cliente. Whirlpool Europe adotta quest’ottica di miglioramento continuo delle performance della service supply chain investendo su un progetto dedicato all’ottimizzazione della pianificazione delle parti di ricambio. Il progetto sarà supportato a livello informatico da SPP (Service Parts Planning) che è un sub-modulo di APO (Advance Planner and Optimizer). APO fornisce il completo toolset necessario per pianificare e ottimizzare i processi della supply chain a livello strategico, tattico e operativo. La tesi si focalizza sull’analisi e l’ottimizzazione della fase di introduzione delle nuovi parti di ricambio (phase in) e della fase di dismissione delle parti obsolete (phase out). Ad oggi il processo di phase in è poco strutturato. Per tutti codici che nascono si applicano regole standard per la generazione degli ordini iniziali, legati solamente alla tipologia di componente (estetico o funzionale) con conseguenti scarsi risultati in termini di disponibilità dei prodotti e di controllo dell’inventario. A ciò si aggiunge una non corretta tempistica di comunicazione relativa all’introduzione di un codice con conseguenti impatti su costi e disponibilità. Grazie all’analisi svolta sono state determinate le quantità d’ordine iniziale delle nuove parti in funzione dello studio del comportamento di parti simili. Per quanto riguarda la fase finale del ciclo di vita di un ricambio, phase out, non ci sono dei criteri strutturati per il calcolo della previsione della domanda dei ricambi di prodotti che hanno terminato la loro produzione. Sono state analizzate le curve di decremento dei consumi relative a ogni famiglia tecnologica di ricambi ed è stato possibile determinare l’andamento di decrescita del consumo negli anni. Grazie all’analisi delle curve di decremento dei consumi è stato definito un possibile metodo per il calcolo dell’ordine finale.
ING II - Facolta' di Ingegneria dei Sistemi
1-apr-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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