Design thinking awareness and adoption in large Italian organizations

The thesis presents an overview of the Design Thinking awareness and adoption degrees in a sample of large Italian organizations. The study deals first of all with Design Thinking theory, starting from the narration of how this concept developed, since the end of World War II until nowadays, and of how it became richer and more nuanced with the time. In particular, after the historical recollection, Design Thinking is divided, as a paradigm, in four macro-interpretations (Creative Problem Solving, Innovation of Meaning, Creative Confidence e Sprint Execution), each illustrated in detail. The thesis goes on with the explanation of the findings of two empirical researches, one conducted through direct interviews to large Italian Organizations, the other based onto a survey sent to an enlarged sample with respect to that of the direct interviews. The goal of this field research is to understand the degrees of Design Thinking awareness and adoption, the work capabilities that could benefit the most from the adoption of Design Thinking, and the macro-interpretation prevailing in the Italian context. The findings highlight a partially immature context with respect to Design Thinking, with a strong attention and tendency to look for Creative Problem Solving, namely the macro-interpretation that is oriented to more business-oriented goals. In terms of capabilities, the skills concerning modeling and human centricity dominate the sample, since they appear to be the ones the less Design-literate domains and organizations are frequently devoid of.

L’elaborato presenta una panoramica dei livelli di adozione e consapevolezza riguardo al Design Thinking in un campione di grandi aziende italiane. Lo studio tratta in primo luogo la teoria del Design Thinking, a partire da come questo concetto si è sviluppato, sin dalla fine del secondo conflitto mondiale, per arrivare ai giorni nostri, profondamente arricchito e sfaccettato. In particolar modo, in seguito alla trattazione puramente storica, il Design Thinking viene suddiviso, in quanto paradigma, in quattro macrointerpretazioni (Creative Problem Solving, Innovation of Meaning, Creative Confidence e Sprint Execution), ognuna delle quali è spiegata in dettaglio. La tesi prosegue con l’esposizione dei risultati di due studi empirici, uno condotto tramite interviste dirette a grandi aziende italiane, l’altro basato su un sondaggio sottoposto a un campione allargato rispetto a quello delle interviste. L’obiettivo di queste ricerche sul campo è capire quali siano i livelli di adozione e consapevolezza riguardo al Design Thinking, le capacità e abilità lavorative che potrebbero trovare più beneficio dall’adozione del paradigma, e la macrointerpretazione prevalente a livello italiano. I risultati evidenziano un contesto ancora parzialmente immaturo rispetto al Design Thinking, con una forte attenzione e tendenza verso il Creative Problem Solving, ossia la macrointerpretazione più orientata a obiettivi allineati con quelli tipicamente aziendali. A livello di abilità, predominano le capacità di modellizzazione e ascolto dell’utente finale, di cui le realtà meno permeate dal Design e dalle sue logiche sono generalmente sprovviste.