The thesis proposes to investigate the relationships between archeology, naturalistic landscape and contemporary landscape in Cilento national park, a kind of landscape which is strongly compromised by an uncontrolled building development and unable to grasp the countless opportunities offered by the context. Opportunities that, two millennia and a half ago, made this area one of the most prosperous in Magna Graecia. The municipality of Ascea has been identified as a paradigm of this condition, since it involves the main systems characterizing the Cilento Park (beach, hill, mountain, archaeological sites and historical centers) . An urban regeneration project thus suggests the widespread museum as a tool to catalyze different processes of economic and social development. If, on the one hand, mass tourism has contributed to increasing the beach erosion risk, on the other hand the establishment of the archaeological park of Elea-Velia, has never managed to make the site gain the importance it deserves, the project of the widespread museum aims to overcome the barriers that ideally fracture the territory, configuring itself as an attempt to create relations between different fields. In this sense, the project deals with the naturalistic recovery of at-risk environments, the protection of the most vauable areas, the identification of strategies to reactivate abandoned historic centers, to generate new relationships between the archaeological area and the contemporary fabric . A network is therefore established, being able to improve internal mobility and to constantly discover evidence of the past and landscape excellences otherwise hidden and far from the collective consciousness.

La tesi si propone di indagare le relazioni tra archeologia, paesaggio naturalistico e paesaggio contemporaneo, un paesaggio, quello Cilentano, fortemente compromesso da uno sviluppo edilizio incontrollato e incapace di cogliere le innumerevoli opportunità offerte dal contesto. Le stesse opportunità che, due millenni e mezzo fa, hanno reso quest’area tra le più prospere della Magna Graecia. Individuato il comune di Ascea come paradigma di questa condizione, in quanto al suo interno convivono i principali sistemi caratterizzanti il parco del Cilento (spiaggia, collina, montagna, siti archeologici e centri storici), si propone un progetto di rigenerazione urbana che vede il museo diffuso come strumento per catalizzare diversi processi di sviluppo economico e sociale. Se il turismo balneare di massa ha contribuito ad aumentare il rischio di erosione della spiaggia e l’istituzione del parco archeologico di Elea-Velia, colonia greca patria dei filosofi Parmenide e Zenone le cui rovine sono state dichiarate patrimonio UNESCO nel 1998, non è mai riuscita a far guadagnare al sito l’importanza che meriterebbe, il progetto del museo diffuso mira a superare le barriere che fratturano idealmente il territorio, configurandosi come un tentativo di creare relazioni fra ambiti diversi. In questo senso, il progetto si occupa del recupero naturalistico degli ambienti a rischio, della protezione delle aree di maggior pregio, di individuare strategie per riattivare i centri storici in via di abbandono, di generare nuove relazioni tra l’area archeologica e il tessuto contemporaneo. Si stabilisce dunque una rete in grado di migliorare la mobilità interna e di far scoprire continuamente testimonianze del passato ed eccellenze paesaggistiche altrimenti nascoste e lontane dalla coscienza collettiva.

The widespread museum of landscape and archaeology : ascea as a regeneration model in Cilento National Park

PUGLIA, MARIA FEDERICA
2016/2017

Abstract

The thesis proposes to investigate the relationships between archeology, naturalistic landscape and contemporary landscape in Cilento national park, a kind of landscape which is strongly compromised by an uncontrolled building development and unable to grasp the countless opportunities offered by the context. Opportunities that, two millennia and a half ago, made this area one of the most prosperous in Magna Graecia. The municipality of Ascea has been identified as a paradigm of this condition, since it involves the main systems characterizing the Cilento Park (beach, hill, mountain, archaeological sites and historical centers) . An urban regeneration project thus suggests the widespread museum as a tool to catalyze different processes of economic and social development. If, on the one hand, mass tourism has contributed to increasing the beach erosion risk, on the other hand the establishment of the archaeological park of Elea-Velia, has never managed to make the site gain the importance it deserves, the project of the widespread museum aims to overcome the barriers that ideally fracture the territory, configuring itself as an attempt to create relations between different fields. In this sense, the project deals with the naturalistic recovery of at-risk environments, the protection of the most vauable areas, the identification of strategies to reactivate abandoned historic centers, to generate new relationships between the archaeological area and the contemporary fabric . A network is therefore established, being able to improve internal mobility and to constantly discover evidence of the past and landscape excellences otherwise hidden and far from the collective consciousness.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2016/2017
La tesi si propone di indagare le relazioni tra archeologia, paesaggio naturalistico e paesaggio contemporaneo, un paesaggio, quello Cilentano, fortemente compromesso da uno sviluppo edilizio incontrollato e incapace di cogliere le innumerevoli opportunità offerte dal contesto. Le stesse opportunità che, due millenni e mezzo fa, hanno reso quest’area tra le più prospere della Magna Graecia. Individuato il comune di Ascea come paradigma di questa condizione, in quanto al suo interno convivono i principali sistemi caratterizzanti il parco del Cilento (spiaggia, collina, montagna, siti archeologici e centri storici), si propone un progetto di rigenerazione urbana che vede il museo diffuso come strumento per catalizzare diversi processi di sviluppo economico e sociale. Se il turismo balneare di massa ha contribuito ad aumentare il rischio di erosione della spiaggia e l’istituzione del parco archeologico di Elea-Velia, colonia greca patria dei filosofi Parmenide e Zenone le cui rovine sono state dichiarate patrimonio UNESCO nel 1998, non è mai riuscita a far guadagnare al sito l’importanza che meriterebbe, il progetto del museo diffuso mira a superare le barriere che fratturano idealmente il territorio, configurandosi come un tentativo di creare relazioni fra ambiti diversi. In questo senso, il progetto si occupa del recupero naturalistico degli ambienti a rischio, della protezione delle aree di maggior pregio, di individuare strategie per riattivare i centri storici in via di abbandono, di generare nuove relazioni tra l’area archeologica e il tessuto contemporaneo. Si stabilisce dunque una rete in grado di migliorare la mobilità interna e di far scoprire continuamente testimonianze del passato ed eccellenze paesaggistiche altrimenti nascoste e lontane dalla coscienza collettiva.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140535