The issue of refugees is a major topic of concern, especially in Europe. Many are the challenges that this topic presents; ranging from the provision of basic needs to ‘finding a place’ - integration within the communities. Italy, one of the refugee destination countries in Europe rescued over 46,500 refugees in July 2016. About 300 of these migrants travelled through Como, a border city between Italy and Switzerland in attempt to cross the border into Switzerland; the neighboring country. Originally, Como was not a point of destination for the refugees, nonetheless since Switzerland closed their borders in July 2016, almost all transiting refugees had reluctantly returned to Como after being denied entry into Switzerland and were in cluster of tents in a park outside the railway and were later sheltered in a temporary built camp. The spontaneity of this occurence and the possible recurrence and increament presents a major issue of concern. In this project, a theme of integration is pursued in exploring a hypothetical possibility of ‘a new city’. The new city is intended to be a utopian city within the old and abandoned barracks of Como (La Caserma di Cristoforis). The project dares to tackle the refugee challenge by placing at the heart of the project a community center that unfolds through architecture poetics the narrative of the life of the refugees: a journey from a place of uncertainty, hopelessness and despair to a place of hope, while also providing functional possibilities of housing, work and social life on the other hand for the refugees. It is an attempt of solving a refugee crisis not only by face value but offering a different perspective : by using its occurrence as a catalystic tool for integration within a city.

La questione dei rifugiati è un argomento di grande preoccupazione, specialmente in Europa. Molte sono le sfide che questo argomento presenta; che vanno dalla fornitura di bisogni di base a "trovare un posto" - integrazione all'interno delle comunità. L'Italia, uno dei paesi di destinazione dei rifugiati in Europa, ha salvato oltre 46.500 rifugiati nel luglio 2016. Circa 300 di questi migranti hanno viaggiato attraverso Como, una città di confine tra l'Italia e la Svizzera nel tentativo di attraversare il confine con la Svizzera; il paese vicino. Originariamente, Como non era un punto di destinazione per i rifugiati, tuttavia da quando la Svizzera ha chiuso le frontiere nel luglio 2016, quasi tutti i rifugiati in transito erano tornati a Como a malincuore dopo essere stati negati l'ingresso in Svizzera e si trovavano in un gruppo di tende in un parco al di fuori della ferrovia e più tardi furono protetti in un campo temporaneo. La spontaneità di questa occorrenza e la possibile ricorrenza e aumento presentano un importante problema di preoccupazione. In questo progetto, viene perseguito un tema di integrazione nell'esplorazione di un'ipotetica possibilità di "una nuova città". La nuova città è destinata ad essere una città utopica all'interno delle vecchie e abbandonate caserme di Como (La Caserma di Cristoforis). Il progetto osa affrontare la sfida dei rifugiati ponendo al centro del progetto un centro comunitario che dischiude attraverso la poetica dell'architettura la narrazione della vita dei rifugiati: un viaggio da un luogo di incertezza, disperazione e disperazione a un luogo di speranza, mentre fornisce anche possibilità funzionali di alloggio, lavoro e vita sociale d'altra parte per i rifugiati. È un tentativo di risolvere una crisi di rifugiati non solo per valore nominale ma offrendo una prospettiva diversa: usando la sua apparizione come strumento catalizzatore per l'integrazione in una città.

Life beyond the tent. Integrating refugees in a community through a poetic experience- Como, Italy case

MISHIO, ROSE ANN
2017/2018

Abstract

The issue of refugees is a major topic of concern, especially in Europe. Many are the challenges that this topic presents; ranging from the provision of basic needs to ‘finding a place’ - integration within the communities. Italy, one of the refugee destination countries in Europe rescued over 46,500 refugees in July 2016. About 300 of these migrants travelled through Como, a border city between Italy and Switzerland in attempt to cross the border into Switzerland; the neighboring country. Originally, Como was not a point of destination for the refugees, nonetheless since Switzerland closed their borders in July 2016, almost all transiting refugees had reluctantly returned to Como after being denied entry into Switzerland and were in cluster of tents in a park outside the railway and were later sheltered in a temporary built camp. The spontaneity of this occurence and the possible recurrence and increament presents a major issue of concern. In this project, a theme of integration is pursued in exploring a hypothetical possibility of ‘a new city’. The new city is intended to be a utopian city within the old and abandoned barracks of Como (La Caserma di Cristoforis). The project dares to tackle the refugee challenge by placing at the heart of the project a community center that unfolds through architecture poetics the narrative of the life of the refugees: a journey from a place of uncertainty, hopelessness and despair to a place of hope, while also providing functional possibilities of housing, work and social life on the other hand for the refugees. It is an attempt of solving a refugee crisis not only by face value but offering a different perspective : by using its occurrence as a catalystic tool for integration within a city.
BOCA, SILVIA
KOROLIJA, ALEKSA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2017/2018
La questione dei rifugiati è un argomento di grande preoccupazione, specialmente in Europa. Molte sono le sfide che questo argomento presenta; che vanno dalla fornitura di bisogni di base a "trovare un posto" - integrazione all'interno delle comunità. L'Italia, uno dei paesi di destinazione dei rifugiati in Europa, ha salvato oltre 46.500 rifugiati nel luglio 2016. Circa 300 di questi migranti hanno viaggiato attraverso Como, una città di confine tra l'Italia e la Svizzera nel tentativo di attraversare il confine con la Svizzera; il paese vicino. Originariamente, Como non era un punto di destinazione per i rifugiati, tuttavia da quando la Svizzera ha chiuso le frontiere nel luglio 2016, quasi tutti i rifugiati in transito erano tornati a Como a malincuore dopo essere stati negati l'ingresso in Svizzera e si trovavano in un gruppo di tende in un parco al di fuori della ferrovia e più tardi furono protetti in un campo temporaneo. La spontaneità di questa occorrenza e la possibile ricorrenza e aumento presentano un importante problema di preoccupazione. In questo progetto, viene perseguito un tema di integrazione nell'esplorazione di un'ipotetica possibilità di "una nuova città". La nuova città è destinata ad essere una città utopica all'interno delle vecchie e abbandonate caserme di Como (La Caserma di Cristoforis). Il progetto osa affrontare la sfida dei rifugiati ponendo al centro del progetto un centro comunitario che dischiude attraverso la poetica dell'architettura la narrazione della vita dei rifugiati: un viaggio da un luogo di incertezza, disperazione e disperazione a un luogo di speranza, mentre fornisce anche possibilità funzionali di alloggio, lavoro e vita sociale d'altra parte per i rifugiati. È un tentativo di risolvere una crisi di rifugiati non solo per valore nominale ma offrendo una prospettiva diversa: usando la sua apparizione come strumento catalizzatore per l'integrazione in una città.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140576