Home sharing. Vantaggi e svantaggi

Nowadays internet use allows people to connect and move faster and more continuously. This system of continuous migratory flows, from one country to another, involves not only people but especially cities, small and large, containers of resources and direct protagonists of this change, in which the physical space and its regulatory structure changes based on new need. To many cities, this flow is facilitated by recent birth of digital platform as home sharing, a service of sharing apartments or rooms for short periods. It has generated a new form of tourism, low cost and bottom-up, in which there is no longer the intermediation of agencies, but the guest is connected with the host. A new phenomenon that the cities all around try to regulate and so even Italy tried to regulate in different territorial levels: State, Region and Municipality. The understandable difficulty of an innovative phenomenon in strong growth, the probable haste to regulate the type of short-term rentals and a weak communication with the new platforms has revealed some confusion between the laws issued by the State, in terms of leases, and between those of the Region in the field of tourism. Of course we can not speak of a service without flaws, but certainly the advantages are many and would require simple and clear laws not to curb a phenomenon that offers great potential for the development of the territory. Within this framework, home sharing can be considered as the driving force for a virtuous development of the economy of the individual citizen and of the entire territory.

Oggigiorno l’uso di internet permette spostamenti più facili e veloci e questo ha fatto sì che il flusso di visitatori nelle città sia in continuo aumento. Questo sistema di continui flussi migratori, da un paese ad un altro, coinvolge non solo le persone ma in particolar modo le città, piccole e grandi, contenitori di risorse e dirette protagoniste di questo cambiamento, nel quale lo spazio fisico e la sua struttura regolativa si modifica sulla base di nuove esigenze. Per molte città questo grande flusso è agevolato dalla recente nascita di piattaforme digitali come l’home sharing, servizio di condivisione di appartamenti o stanze per brevi periodi. Esso ha generato una nuova forma di turismo, low cost e bottom-up, in cui non vi è più l’intermediazione di agenzie, ma l’ospite è in contatto diretto con chi gli fornisce alloggio sotto previo pagamento. Un fenomeno nuovo che le città di tutto il mondo provano a regolare, e così anche l’Italia che ha provato a regolarlo nei diversi livelli territoriali: Stato, Regione e Comune. La comprensibile difficoltà difronte a un fenomeno innovativo in forte crescita, la probabile fretta di normare la tipologia di affitti di breve durata e una debole comunicazione con le nuove piattaforme ha fatto emergere qualche confusione tra le leggi emanate dallo Stato in materia di locazioni e tra quelle della Regione in materia di turismo. Di certo non si può parlare di un servizio senza difetti, ma sicuramente i vantaggi che esso procura sono molti e basterebbero delle leggi semplici e chiare per non frenare un fenomeno che offre grandi potenzialità per lo sviluppo del territorio. All’interno di questo quadro, l’home sharing può essere considerato come la forza trainante per uno sviluppo virtuoso dell’economia del singolo cittadino e dell’intero territorio.