A marina influences the view of a city and represents a chance for its enhancement and definition of its new character; the city in question is Pesaro, a beautiful city where the docks area appears to be somewhat abandoned or, even worse, an area merely used for fishing. Completely isolated from the historical evolution of the surrounding area, as well as from the XIX century expanding of the city, the analyzed area appears as an artificial and isolated island, including no connections or urban relationships. While being geographically the first and main entrance to the city, therefore the place providing the main perception of the city for those travelling by sea, the Pesaro docks area lacks in an identity. Even more simply, lacks in character. It appears therefore natural trying to create a connection of the area to two more elements of the surrounding urban system: on one side the station, in need of a value as much as the port itself, and the Foglia river proximity, a connection line between the previous two – that area empty and far apart - that seems natural. The project starts from a documented basis of analysis, both theoretical and practical, with the precious support of the Costguard. The analysis brought us to the natural conclusion: the need of a transformation to a marina, that might be well connected and included in the urban grid of the city. The project seemed also the right solution since it grants the chance to encompass abandoned buildings of the docks, such as the Colonia di Villa Marina. That provides, with the abovementioned elements, the foundations for a masterplan design based on the bridge archetype. A project aiming to connect a high-quality area near the water to the city’s everyday life. The river figures as the urban sewing line, through the design of a green area serving as the union point between the isolated areas that connect all the isolated areas and, through the public areas and the building facing them, allows to include the different and various elements of the Pesaro docks.

La realtà portuale rappresenta un’opportunità per l’arricchimento e la caratterizzazione di una città; il sito in questione riguarda la città di Pesaro, dove il porto ad oggi si presenta come un’area quasi abbandonata o meglio dedicata solamente a quelle che sono le attività pescherecce. Escluso dalla conformazione storica e dalle espansioni novecentesche della città, l’area in esame sembra costituire un’isola artificiale a sé stante, senza interconnessioni e relazioni alcune. Pur rappresentando la prima porta verso la città, e quindi il luogo delle prime impressioni da chi arriva via mare, il porto di Pesaro manca di un proprio carattere, di un’identità. Nasce quindi, come un richiamo dal luogo in oggetto, la possibilità d’interconnessione ad altri due sistemi limitrofi ma estremamente importanti; la stazione, che oggi insieme al porto, rappresenta la seconda realtà che necessita, all’interno di una città, di essere valorizzata, e la vicinanza del fiume Foglia, che come elemento naturale può diventare il filo unificatore di questi due sistemi così apparentemente vuoti e lontani. Le analisi effettuate in sito, sostenute dalle documentazioni fornite dalla Guardia Costiera, hanno portato alla trasformazione da porto commerciale a un approdo turistico, dove le funzioni inserite e gli spazi d’interconnessione creati vanno a inglobarsi con la città. La possibilità aggiunta di includere all’interno del nuovo volto del Porto di Pesaro edifici ora abbandonati come la Colonia di Villa Marina, rende plausibile la definizione di un progetto di masterplan che va ad interessare tutti i punti sopra citati, permettendo, grazie all’utilizzo dell’archetipo del ponte, di interconnettere quella che ora è un’area isolata dall’acqua e poco vicina alla realtà cittadina. Il fiume diventa oggetto di ricucitura urbana, tramite la progettazione di un parco fluviale che diventa l’elemento unificatore dei sistemi ora isolati, che insieme alla progettazione degli spazi pubblici e degli edifici che vi si affacciano, permette di inglobare le diverse realtà del Porto di Pesaro.

Un nuovo scenario per il porto di Pesaro. Da porto commerciale ad approdo turistico

VAGHI, CATERINA;MONTIN, SONIA
2016/2017

Abstract

A marina influences the view of a city and represents a chance for its enhancement and definition of its new character; the city in question is Pesaro, a beautiful city where the docks area appears to be somewhat abandoned or, even worse, an area merely used for fishing. Completely isolated from the historical evolution of the surrounding area, as well as from the XIX century expanding of the city, the analyzed area appears as an artificial and isolated island, including no connections or urban relationships. While being geographically the first and main entrance to the city, therefore the place providing the main perception of the city for those travelling by sea, the Pesaro docks area lacks in an identity. Even more simply, lacks in character. It appears therefore natural trying to create a connection of the area to two more elements of the surrounding urban system: on one side the station, in need of a value as much as the port itself, and the Foglia river proximity, a connection line between the previous two – that area empty and far apart - that seems natural. The project starts from a documented basis of analysis, both theoretical and practical, with the precious support of the Costguard. The analysis brought us to the natural conclusion: the need of a transformation to a marina, that might be well connected and included in the urban grid of the city. The project seemed also the right solution since it grants the chance to encompass abandoned buildings of the docks, such as the Colonia di Villa Marina. That provides, with the abovementioned elements, the foundations for a masterplan design based on the bridge archetype. A project aiming to connect a high-quality area near the water to the city’s everyday life. The river figures as the urban sewing line, through the design of a green area serving as the union point between the isolated areas that connect all the isolated areas and, through the public areas and the building facing them, allows to include the different and various elements of the Pesaro docks.
NOVATI, MASSIMO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2016/2017
La realtà portuale rappresenta un’opportunità per l’arricchimento e la caratterizzazione di una città; il sito in questione riguarda la città di Pesaro, dove il porto ad oggi si presenta come un’area quasi abbandonata o meglio dedicata solamente a quelle che sono le attività pescherecce. Escluso dalla conformazione storica e dalle espansioni novecentesche della città, l’area in esame sembra costituire un’isola artificiale a sé stante, senza interconnessioni e relazioni alcune. Pur rappresentando la prima porta verso la città, e quindi il luogo delle prime impressioni da chi arriva via mare, il porto di Pesaro manca di un proprio carattere, di un’identità. Nasce quindi, come un richiamo dal luogo in oggetto, la possibilità d’interconnessione ad altri due sistemi limitrofi ma estremamente importanti; la stazione, che oggi insieme al porto, rappresenta la seconda realtà che necessita, all’interno di una città, di essere valorizzata, e la vicinanza del fiume Foglia, che come elemento naturale può diventare il filo unificatore di questi due sistemi così apparentemente vuoti e lontani. Le analisi effettuate in sito, sostenute dalle documentazioni fornite dalla Guardia Costiera, hanno portato alla trasformazione da porto commerciale a un approdo turistico, dove le funzioni inserite e gli spazi d’interconnessione creati vanno a inglobarsi con la città. La possibilità aggiunta di includere all’interno del nuovo volto del Porto di Pesaro edifici ora abbandonati come la Colonia di Villa Marina, rende plausibile la definizione di un progetto di masterplan che va ad interessare tutti i punti sopra citati, permettendo, grazie all’utilizzo dell’archetipo del ponte, di interconnettere quella che ora è un’area isolata dall’acqua e poco vicina alla realtà cittadina. Il fiume diventa oggetto di ricucitura urbana, tramite la progettazione di un parco fluviale che diventa l’elemento unificatore dei sistemi ora isolati, che insieme alla progettazione degli spazi pubblici e degli edifici che vi si affacciano, permette di inglobare le diverse realtà del Porto di Pesaro.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140618