Il distretto del vino a Bardolino : vino, arte e sostenibilità

Wine and Veneto have made a pact that has lasted for centuries. These lands are home to an inherent good in them that slowly became known in the world. There are a lot of wineries and wineries in these areas, the people here live for the traditions and the passion for raw materials is handed down from generation to generation. The present patrimony is immense, the resources almost endless, what is missing perhaps, is just a common line that is able to bring together the forces and improve the system. Every winery, every company here produces products that are appreciated all over the world so why not organize this heritage so you can sell it in the form of experience? Why limit the experience of visiting the individual winery and not make it available to the territory? Why not organize resources so that they coexist individually but also unitarily in order to bring themselves to exhibit in a stronger way? Why not welcome the tourist in order to let him experience the reality of these authentic territories without limiting themselves to the single local product, which unfortunately hides the most interesting aspect of the tradition and the workforce? These are the questions we asked ourselves, so we tried to give an answer and we did it the way we know how to do it better: architecture. Architecture is a very strong instrument that brings with it, for better or for worse, changes. Our idea is to create an architecture with controlled and planned changes that can give an answer to every question that this territory has made us. It took time and we analyzed a lot of data and the more we went on, the more the answer was in architecture. A wine district, a space where this product is the king and is willing to welcome every single visitor to show him his court, his lands and his people. A space where the visitor will be accompanied to the discovery of this product but even more to the discovery of what remains hidden, of what can not be imagined savoring or buying the typical products, making them live the traditions, customs and rituals that make up the soul of this drink. This place will be a strong attractor for this area of ​​the lake directing specific tourism linked to food and wine. The redevelopment will therefore be much wider than the single architectural intervention giving the territory the opportunity to attract new opportunities, new markets and new functions.

Il vino e il Veneto hanno stretto un patto che dura da secoli. Queste terre ospitano un bene innato in loro che piano piano si è fatto conoscere nel mondo. Di cantine e aziende vinicole ce ne sono molto soprattutto in queste zone, le persone qui vivono per le tradizioni e la passione per le materie prime viene tramandata di generazione in generazione. Il patrimonio presente è immenso, le risorse pressochè infinite, quello che manca forse, è solo una linea comune che sia in grado di far unire le forze e migliorare il sistema. Ogni cantina, ogni azienda qui produce prodotti che vengono apprezzati in tutto il mondo e allora perchè non organizzare questo patrimonio in modo da poterlo vendere anche sotto forma di esperienza? Perchè limitare l’esperienza di visita alla singola cantina e non metterla a disposizione del territorio? Perchè non organizzare le risorse in modo che convivano singolarmente ma anche unitariamente in modo da portersi esporre in modo più forte? Perchè non accogliere il turista in modo da fargli vivere la realtà di questi territori autentici senza limitarsi al singolo prodotto locale, che purtroppo, nasconde a sua insaputa l’aspetto più interessante che rigurada la tradizione e la mano d’opera? Queste sono le domande che ci siamo posti così abbiamo provato a dare una risposta e l’abbiamo fatto nel modo in cui sappiamo farlo meglio: l’architettura. L’architettura è uno strumento fortissimo che porta con sè, nel bene o nel male, dei cambiamenti. La nostra idea è quella di creare un architettura con cambiamenti controllati e pianificati che possa dare una risposta ad ogni quesito che questo territorio ci ha fatto. Ci abbiamo messo del tempo e abbiamo analizzato moltissimi dati e più andavamo avanti e più la risposta risiedeva nell’architettura. Un distretto del vino, uno spazio dove questo prodotto è il re ed è disposto ad accogliere ogni singolo visitatore per mostrargli la sua corte, i suoi terreni e la sua gente. Uno spazio dove il visitatore verrà accompagnato alla scoperta di questo prodotto ma ancora di più alla scoperta di ciò che rimane nascosto, di ciò che non si può immaginare assaporando o comprando i prodotti tipici, facendogli vivere le tradizioni, le usanze ed i riti che compongono l’anima di questa bevanda. Questa luogo sarà un forte attrattore per questa zona del lago indirizzando il turismo specifico legato all’enogastronomia. La riqualifica quindi sarà molto più ampia del singolo intervento architettonico donando al territorio la possibilità di attrarre a sè nuove opportunità, nuovi mercati e nuove funzioni.