Galeno. Design of a DIY cosmetic kit for a new value of food leftovers

The project takes place in a moment of change in the company and academic culture, where we assist to a shift to a new definition of “Smart” products, with the users who become the center of the project and the main source of inspiration. The partnership between Milan Politecnico and De´Longhi Braun was born within this context during the Laboratory of Final Synthesis Smart Design, and it developed during the internship in the company focusing on food as topic. There was not a specific brief, but an open and autonomous research, taking into account the company and its business and learning its design tools, but taking at the same time advantage of the university approach. After an initial phase of analysis of global trends linked to the food world, the research has been focused on the dimension of the food waste and on the zero-waste trend. Nowadays, it is established that almost one-third of the world food production is discarded for several reasons, and also Braun offers in its portfolio some household appliances as the juicer, spin juicer or the coffee machine, which imply the production of by-products which usually are not re-used even if they are still edible and full of nutrients. In this context, the main contribution from a Design point of view in developing a solution has been the creation of a new value behind these by-products, taking advantage of the nutritional properties still present and producing at the same time a desire behind them, not just a need. Starting from a research about how the industry world faces with the issue, it emerged that a topic which fits with the previous assumptions is linked with the cosmetics. It is a category in which there is not only a deep emotional involvement by the user, but the attention to the quality and the origins of the ingredients is comparable with food one, and for this reason today we assist to a rise in the do-it-yourself cosmetic recipes. Finally, in the last step of the research it emerged that the main tool necessary for the most of the home-made cosmetics is the hand blender, which is at the same time one of the main product categories of the company. Therefore, the project has been focused on the design of a hand blender and a kit of attachments for the DIY production of creams and soaps, landing in an area in between the Personal Care and the Health Care, and giving the possibility to give new value at the same time both to the food by-products and to the category of hand blenders, now enriched of new functions and possibilities.

Il progetto si contestualizza in un momento di cambiamento della cultura accademica ed aziendale che vede lo spostamento verso una nuova definizione di prodotti “Smart” in cui gli utenti diventano il centro del progetto e fonte di ispirazione. La collaborazione fra il Politecnico di Milano e De´Longhi Braun nasce con tali presupposti all´interno del Laboratorio di Sintesi Finale Smart Design, e si è sviluppata durante il tirocinio in azienda avendo come tema il cibo. Non vi è stato un brief specifico, bensì una riflessione autonoma e aperta sull´argomento, tenendo in considerazione la realtà e le dinamiche aziendali e sfruttandone gli strumenti progettuali, ma allo stesso tempo beneficiando dell´approccio universitario. In seguito ad una fase iniziale di analisi e mappatura dei trend globali legati al settore alimentare, la ricerca si è focalizzata sulla dimensione dello spreco del cibo e sul trend dello zero-waste. Oggi è ben noto che circa un terzo della produzione di cibo a livello mondiale per svariate ragioni diventa scarto, e anche Braun in questo senso prevede nel suo portfolio una serie di elettrodomestici come lo spremi agrumi, la centrifuga o la macchina del caffè che implicano la produzione di sotto-prodotti che solitamente non sono riutilizzati sebbene ancora potenzialmente edibili. In questo caso, l’apporto principale a livello di Design nel proporre una soluzione è stato quello di creare un nuovo valore ai sotto-prodotti, sfruttandone le proprietà nutrizionali ancora presenti e creando allo stesso tempo desiderio dietro di esse, non solo necessità. Partendo da ricerche legate all’industria è emerso che un ambito calzante con tali presupposti è quello legato al mondo della cosmetica. Si tratta di un settore in cui non solo vi è un forte coinvolgimento emotivo da parte dell’utente, ma l’attenzione alla qualità e provenienza degli ingredienti è comparabile a quella del cibo, tanto che oggi si assiste ad una crescita di ricette per prodotti fai-da-te. Nell’ultima fase della ricerca è emerso che lo strumento principale della maggior parte di cosmetici fatti in casa è il frullatore a immersione, che è allo stesso tempo uno dei prodotti di punta per l’azienda. Il progetto si è quindi concentrato sulla definizione di un minipimer e di un kit di accessori dedicati alla produzione di creme e saponi fatti in casa, sconfinando in un ambito a metà fra Personal Care e Health Care, in modo da dare così la possibilità di valorizzare allo stesso tempo sia i sotto-prodotti alimentari che la categoria del minipimer, arricchito così di nuove funzioni e possibilità.