The ancient hamlet of Viboldone was founded during the roman times, in the fertile irrigated plain of the low Milan area, on a location that was considered strategic for the abundance of water as well as an important source of livelihood; it was furthermore connected to the main commercial routes. After the fall of the Roman Empire, the Umiliati monks settled in there; they erected on this land their abbey and they carried out an important work of land drainage and hydraulic development of the territory, contributing to the spread of the water-meadow technique (a controlled irrigation process to increase the agricultural productivity). The monks, whose role was essential for the development of the city and its agricultural economy, shaped the Milanese agricultural landscape: a unique case in the world whose traces are still tangible today. The progressive abandonment that the village of Viboldone underwent during the last century, brought the enclosed splendid examples of Lombard rural architecture in a state of ruin. The project aims to preserve this important historical document, in order to pass on to the future generations the testimony of the Lombard plain agricultural past. This presentation provides the recovery of abandoned buildings that make up the village, with the purpose of combining the interests of the involved subjects and to integrate with the presence of Saints Peter and Paul Abbey, still an active fulcrum of the life of the village. The project centers on the conservation and reuse of buildings dedicated to the agricultural production of the Corte Grande farmhouse, opposite to the abbey court, with which, in eloquent silence, it dialogues.

L'antico borgo di Viboldone nasce in epoca romana, nella fertile pianura irrigua della bassa milanese, in una posizione ritenuta strategica per l’abbondante presenza d’acqua, al contempo fonte di sostentamento e via di collegamento alle principali rotte commerciali. Dopo la caduta dell’impero romano viene abitato dai monaci Umiliati, i quali eressero la propria abbazia e svolsero un’importante opera di bonifica e infrastrutturazione idraulica del territorio, contribuendo alla diffusione del prato a marcita. I monaci, il cui ruolo fu di fondamentale importanza per lo sviluppo della città e la sua economia agricola, plasmarono il paesaggio agrario milanese: un caso unico al mondo e le cui tracce sono ancor oggi tangibili. Il borgo di Viboldone ha subito un progressivo abbandono nel corso del secolo precedente, portando gli esempi di architettura rurale lombarda che lo compongono allo stato di rudere. Il progetto si propone di conservare questo importante documento storico, al fine di tramandare alle generazioni future la testimonianza del passato agricolo della pianura lombarda. La proposta prevede la rifunzionalizzazione degli edifici abbandonati che costituiscono il borgo, cercando di coniugare gli interessi degli attori coinvolti e di integrarsi con la presenza dell’abbazia dei Santi Pietro e Paolo, da sempre fulcro attivo della vita del borgo. Il progetto si focalizza su l’intervento di conservazione e riuso degli edifici dedicati alla produzione agricola della cascina Corte Grande, prospiciente la corte dell’abbazia, con la quale, in eloquente silenzio, dialoga.

Rivivere i luoghi della produzione agricola. Progetto di conservazione e riuso della cascina Corte Grande di Viboldone

BERTI, MELANIA;FARZI, SARA
2017/2018

Abstract

The ancient hamlet of Viboldone was founded during the roman times, in the fertile irrigated plain of the low Milan area, on a location that was considered strategic for the abundance of water as well as an important source of livelihood; it was furthermore connected to the main commercial routes. After the fall of the Roman Empire, the Umiliati monks settled in there; they erected on this land their abbey and they carried out an important work of land drainage and hydraulic development of the territory, contributing to the spread of the water-meadow technique (a controlled irrigation process to increase the agricultural productivity). The monks, whose role was essential for the development of the city and its agricultural economy, shaped the Milanese agricultural landscape: a unique case in the world whose traces are still tangible today. The progressive abandonment that the village of Viboldone underwent during the last century, brought the enclosed splendid examples of Lombard rural architecture in a state of ruin. The project aims to preserve this important historical document, in order to pass on to the future generations the testimony of the Lombard plain agricultural past. This presentation provides the recovery of abandoned buildings that make up the village, with the purpose of combining the interests of the involved subjects and to integrate with the presence of Saints Peter and Paul Abbey, still an active fulcrum of the life of the village. The project centers on the conservation and reuse of buildings dedicated to the agricultural production of the Corte Grande farmhouse, opposite to the abbey court, with which, in eloquent silence, it dialogues.
CLERICI, GIUSEPPE
LOMBARDINI, NORA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2017/2018
L'antico borgo di Viboldone nasce in epoca romana, nella fertile pianura irrigua della bassa milanese, in una posizione ritenuta strategica per l’abbondante presenza d’acqua, al contempo fonte di sostentamento e via di collegamento alle principali rotte commerciali. Dopo la caduta dell’impero romano viene abitato dai monaci Umiliati, i quali eressero la propria abbazia e svolsero un’importante opera di bonifica e infrastrutturazione idraulica del territorio, contribuendo alla diffusione del prato a marcita. I monaci, il cui ruolo fu di fondamentale importanza per lo sviluppo della città e la sua economia agricola, plasmarono il paesaggio agrario milanese: un caso unico al mondo e le cui tracce sono ancor oggi tangibili. Il borgo di Viboldone ha subito un progressivo abbandono nel corso del secolo precedente, portando gli esempi di architettura rurale lombarda che lo compongono allo stato di rudere. Il progetto si propone di conservare questo importante documento storico, al fine di tramandare alle generazioni future la testimonianza del passato agricolo della pianura lombarda. La proposta prevede la rifunzionalizzazione degli edifici abbandonati che costituiscono il borgo, cercando di coniugare gli interessi degli attori coinvolti e di integrarsi con la presenza dell’abbazia dei Santi Pietro e Paolo, da sempre fulcro attivo della vita del borgo. Il progetto si focalizza su l’intervento di conservazione e riuso degli edifici dedicati alla produzione agricola della cascina Corte Grande, prospiciente la corte dell’abbazia, con la quale, in eloquente silenzio, dialoga.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140831