Centro per il dialogo interreligioso. Un progetto per via Giulia a Roma

The title of the work suggests religious diversity, to be explored and deepened for to arrive at a significant and constructive opening towards Alterity. In a world where the ideals of unity and commonality, a basis shared by every faith religious, are deviated from the ideologies of power giving rise to misunderstandings and in violence, I intend to propose and design an area of ​​hospitality, a place, and logos, of meeting and reflection. The project is part of an area in the historic center of Rome, a symbolic place of a stratification of different forms of religiosity that have changed over the centuries. Rome is a city that seems unaware of itself, not careful to preserve its own beauty, so used to incarnating it that it is no longer aware of it. Affinity and divergences between religions / different design approaches In our contemporary world, the theme of diversity evokes many narratives and problematic perspectives. When we talk about interreligious and multi-religious dialogue always develop a sense of resistance since the term inclusion often takes a concession meaning that a major subject grants to minor subjects. Many projects are celebrated as bearers of interreligious values ​​and openness to dialogue, and as an expression of a multicultural and constantly evolving society. Too bad that then we end up creating an ivory tower where cohabitation and the religious coexistence is given exclusively to the three monotheistic religions only, supporting the discourse with the common root in the same God and in the same prophets. This narrow vision can even boast of the desire that one day can be realized a place of prayer in which other cultures and religions can coexist. In radical opposition to this approach, my thesis tends to propose an experience spiritual of the Other that is decisive for the meaning of the design discourse, the Semantic wealth of this meeting produces new meanings for a more society mature. This project interrogates the proposed theme according to a real perspective interreligious, for a radical inclusion. The goal is that, through the gesture expressive of architecture, to create constellations of behaviors and practices to improve Man in his transcendent essence, expanding towards one multitude of subjects who have every right to be at the center of the speech.

Il titolo del lavoro suggerisce la diversità religiosa, da esplorare ed approfondire per arrivare ad un'apertura significativa e costruttiva verso l'Alterità. In un mondo dove gli ideali di unione e comunanza, base condivisa da ogni fede religiosa, vengono deviati dalle ideologie di potere dando luogo ad incomprensioni ed a violenze, intendo proporre e progettare uno spazio dell'accoglienza, un luogo, e logos, di incontro e di riflessione. Il progetto si inserisce in un'area nel pieno centro storico di Roma, luogo simbolo di una stratificazione di forme differenti di religiosità avvicendatesi nel corso dei secoli. Roma è una città che sembra ignara di se stessa, non attenta a custodire la propria bellezza, così abituata ad incarnarla da non esserne più consapevole. Affinità e divergenze tra le religioni / diversi approcci progettuali Nel nostro mondo contemporaneo, il tema della diversità evoca molte narrazioni e prospettive problematiche.Quando si parla di dialogo interreligioso e multireligioso sviluppo sempre un senso di resistenza poiché il termine inclusione assume spesso un'accezione di concessione che un soggetto maggiore concede a dei soggetti minori. Molti progetti vengono celebrati come portatori di valori interreligiosi e di apertura al dialogo, e come espressione di una società multiculturale ed in continua evoluzione. Peccato che poi si finisca per creare una torre d'avorio dove la convivenza e la compresenza religiosa è data esclusivamente alle sole tre religioni monoteiste, supportando il discorso con la comune radice nello stesso Dio e negli stessi profeti. Questa ristretta visione si fregia persino dell'auspicio che un giorno si possa realizzare un luogo di preghiera nel quale possano convivere anche le altre culture e religioni. In radicale opposizione a questo approccio la mia tesi tende a proporre un'esperienza spirituale dell'Altro che è determinante per il significato del discorso progettuale, la ricchezza semantica di questo incontro produce significati nuovi per una società più matura. Questo progetto interroga il tema proposto secondo una reale prospettiva interreligiosa, per una radicale inclusione. L'obiettivo è quello, attraverso il gesto espressivo dell'architettura, di creare costellazioni di comportamenti e di pratiche volte a migliorare l'Uomo nella sua essenza trascendente, allargandosi verso una moltitudine di soggetti che hanno tutto il diritto di essere al centro del discorso.