Living the RED. A new life for case cantoniere through the design of dwellable layers

The aim of this thesis is the requalification of Case Cantoniere placed along the SS63 of Valico del Cerreto, a road that crosses different typologies of landscapes starting from the province of Reggio Emilia, going through the Appennine National Park and finally reaching the province of Massa Carrara, in Tuscany. Nowadays, the topic of revalorization of this architectural typology is particularly interesting and stimulating as it is becoming more and more current and discussed. In fact, ANAS, the authority that owns the Cantoniere, together with the Ministry of Cultural Heritage and Activities, the Ministry of Infrastructure and Transport and the Agenzia del Demanio, invited to reflect on the reuse of these mostly abandoned buildings that represent an icon of Italian historical heritage. The goal of this work is to investigate on these historical buildings, trying to understand both their architectural composition and the reasons that lead to their decline. The project has been developed through different phases, corresponding to the different scales of the architectural project. Firstly, to better understand the relationship that Case Cantoniere establish with their surroundings, we have conducted a territorial analysis focusing on the existing peculiarities and values that each territory presents. It was clear, in this way, how the road crosses three distinct morphological areas: Po valley, hilly territory and the Appennine area. Each of them already presents a slow mobility network that the project intends to implement and valorize. Moreover, each area shows some strong peculiarities, naturally suggesting the function on which the project should focus on. Therefore, the project forsees the creation of three slow travel itineraries, corresponding to the territorial typologies mentioned above and based on the one hand on the characteristics of each area, while on the other hand on a common thread, represented by land art. Land Art can be considered an efficient tool for territorial development and it will guide visitors throughout the itineraries fostering and valorizing the knowledge of the local culture. Finally, our attention has focused on the Casa Cantoniera at Km 33 + 600, in the Tuscan territory, which due to its particular conformation and strategic position in which it is located, turned out to be a particularly interesting case study from the point of architectural view. The main function of this building will be, according with the territorial intervention, a residence for land art artists who will work in the area. For this reason the complex, composed by three different buildings, will be devoted to the following public and private functions: infopoint, cafè, kitchen area, sleeping areas, working areas and a private residence for the housekeeper. From an architectural point of view the idea is to work with thickening and thinning layers creating innovative dwellable spaces, still recognising and respecting the identity of original buildings. This thesis wants to give a small contribution to the raising awareness of such an important topic for our cultural heritage, highlighting the role of architecture as creator of opportunities for territorial rebirths.

Lo scopo di questa tesi è la riqualificazione delle Case Cantoniere situate lungo la SS63 del Valico del Cerreto, strada statale che attraversa diverse tipologie territoriali, partendo dalla provincia di Reggio Emilia, attraversando il territorio dell’Appennino Tosco Emiliano e raggiungendo infine la Toscana nella provincia di Massa Carrara. Nella società odierna, il tema della rivalorizzazione di questa tipologia architettonica è particolarmente interessante e stimolante, in quanto sta diventando sempre più attuale e discusso. Infatti ANAS, ente proprietario delle Cantoniere, in accordo con il Ministero dei Beni e delle attività culturali, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’Agenzia del Demanio, invitano alla riflessione sul riuso di questi immobili prevalentemente in stato di abbandono, che rappresentano un’icona del patrimonio storico italiano. L’obiettivo di questa ricerca è analizzare questi edifici storici e comprendere, sia il punto di vista della composizione architettonica, sia le vicende che hanno portato al suo declino. Il progetto ha attraversato diverse fasi corrispondenti alle scale del progetto architettonico. In primo luogo, per meglio comprendere la relazione che le Case Cantoniere stabiliscono con il territorio circostante, abbiamo condotto un'analisi territoriale focalizzata sulle peculiarità e sui valori esistenti che ciascuna area presenta. È stato da subito chiaro come la strada attraversi tre principali aree geomorfologiche: la Pianura Padana, il territorio collinare e l’area appenninica. Ognuno di essi presenta già una rete di mobilità lenta che il progetto intende implementare e valorizzare. Inoltre, ogni area possiede alcune caratteristiche distintive che suggeriscono, in modo naturale, l’assetto funzionale che il progetto assumerà. Quindi l’intervento prevede la creazione di tre itinerari di slow travel corrispondenti alle tipologie territoriali sopra menzionate e basati da un lato sulle caratteristiche delle singole aree, mentre dall’altro sul filo conduttore rappresentato dalla Land Art. La Land Art, infatti, può essere considerata un efficiente strumento di sviluppo territoriale capace di guidare il visitatore attraverso gli itinerari, promuovendo e valorizzando la conoscenza delle culture locali. Infine, la nostra attenzione si è focalizzata sulla Casa Cantoniera del Km 33 + 600, in territorio toscano, che per la sua particolare conformazione e per la posizione strategica in cui è collocata, si è rivelato essere un caso studio particolarmente interessante dal punto di vista architettonico. La principale funzione di questo edificio sarà, in linea con l’intervento territoriale, una residenza per artisti di Land Art che lavoreranno nell’area. Per questa ragione il complesso, composto da tre diversi fabbricati, sarà dedicato alle seguenti funzioni pubbliche e private: infopoint, cafè, area cucina, dormitori, area lavoro e una residenza privata per il custode. Dal punto di vista architettonico l’idea è quella di lavorare su ispessimenti e assottigliamenti creando degli spazi abitabili innovativi, pur riconoscendo e rispettando l’identità dell’edificio originario. Il lavoro di tesi vuole apportare un piccolo contributo alla sensibilizzazione di un tema così importante per il nostro patrimonio culturale, sottolineando il ruolo dell’architettura come creatore di opportunità per la rinascita territoriale.