The process of continuous re-writing of traces, in the same landscape, brought to the creation of palimpsests, that with their stratifications show how the history of places could be perceived as heritage and vehicle for the architectural and urban project. The design actions are translated not only into operations of addition or integration, but also of rewriting, in which the existing is the basis of a dialogic and relational activity of re-signification. “Design [with]in history” takes this point of view and intervenes in the Milan context through a punctual strategy consisting of infills, new constructions, requalification of paths and public spaces, underlining new relationships between the new and the existing and contributing to the definition of a new unity of the historical area between Via Gian Giacomo Mora, Via Edmondo De Amicis and Corso Ticinese, district entirely crossed by Via dei Fabbri, today reduced to a fragmented sign. The path of Via dei Fabbri thus becomes a material for the writing of the new project, determining its boundary conditions and the sense of collective belonging of those who live there. Relating to the future M4 station, the reopening of Via dei Fabbri allows a direct pedestrian connection with the Basilica of San Lorenzo, enhancing the existing and giving continuity to the public space through new facades. These buildings also permit the elaboration of a new order along Via E. De Amicis, with the rythm of lights and shades generated by the porch. “Design [with]in history” dialogues with and in the history between different scales: the urban scale and the architectural one. At the urban level, through the succession of new accesses, the project redefines the general layout of the block and promotes it as an attractive centrality that belongs to the historical axis of Corso Ticinese. At the local scale, the strategy works on the conformation and organization of a ‘man-sized’ spatiality, whose habitability is expressed in the direct relationship between the material object and the physical body of those who live there: the ideal grid of spatial subdivision is articulated by metric references imposed by pre-existences, in particular the orientation of the Colonne di San Lorenzo is configured as a reference and ultimate limit of the intervention, able to change in relation to the many activities organized in the city during the course of the year. Within a Milanese district of ancient formation, the project dialogues with other heterogeneous texts and together formulates its own contribution towards a transformation of the city that works with the existing, promoting the (re)writing of an urban landscape in which contemporary signs and historical traces coexist.

Il processo di sovrascrittura continua di tracce, nei tessuti urbani consolidati, ha portato alla formazione di palinsesti, che con le proprie stratigrafie mostrano come la storia dei luoghi sia patrimonio in grado di essere assunto quale strumento per il progetto architettonico e urbano. Le azioni progettuali al loro interno si traducono non solo in operazioni di aggiunta o di integrazione, ma anche di riscrittura, in cui l’esistente rappresenta la base di un’attività dialogica e relazionale di ri-significazione. “Design [with]in history” assume questo punto di vista e interviene nel contesto milanese attraverso una strategia puntuale costituita da innesti, nuove costruzioni, riqualificazione di percorsi e spazi pubblici, attivando relazioni inedite tra nuovo ed esistente e contribuendo alla definizione di una nuova unità dell’area storica posta tra Via Gian Giacomo Mora, Via Edmondo De Amicis e Corso Ticinese, isolato in passato interamente attraversato da via dei Fabbri, oggi ridotta ad un segno frammentato. Il tracciato di via dei Fabbri diviene così materiale di scrittura del nuovo progetto, determinandone le condizioni al contorno e il senso di appartenenza collettiva di chi lo abita. Relazionandosi con la futura stazione M4, la riapertura di via dei Fabbri permette una diretta connessione pedonale con la Basilica di San Lorenzo, valorizzando l’esistente che si affaccia su quest’ultima e dando continuità allo spazio pubblico attraverso nuovi fronti. I nuovi edifici progettati rendono possibile, allo stesso tempo, anche la ridefinizione di un nuovo ordine lungo via E. De Amicis, mediante il ritmo di luci e ombre generato dal portico. “Design [with]in history” dialoga con e dentro la storia a scale differenti: quella urbana e quella architettonica. A livello urbano, attraverso la scansione di nuovi accessi, il progetto ridefinisce l’impianto generale dell’isolato e lo promuove come polo attrattivo dell’asse storico di Corso Ticinese. Alla scala locale, la strategia lavora sulla conformazione e organizzazione di una spazialità ‘a misura d’uomo’, la cui abitabilità si concretizza nel rapporto diretto tra l’oggetto materico e il corpo fisico di chi lo abita: la griglia ideale di suddivisione spaziale è scandita da riferimenti metrici dettati dalle preesistenze, in particolare l’orientamento delle Colonne di San Lorenzo si configura come riferimento e limite ultimo dell’intervento, in grado di modificarsi in relazione alle molteplici attività organizzate in città nel corso dell’anno. All’interno di un isolato milanese di antica formazione, il progetto dialoga con altri testi eterogenei e insieme a questi formula il proprio contributo verso una trasformazione della città che lavora con l’esistente, promuovendo la (ri)scrittura di un paesaggio urbano in cui si intrecciano segni contemporanei e tracce storiche.

Design within history. Via dei Fabbri between reading of the past and new writings

BARZAGHI, ALESSIA;RONCHI, JESSIKA
2016/2017

Abstract

The process of continuous re-writing of traces, in the same landscape, brought to the creation of palimpsests, that with their stratifications show how the history of places could be perceived as heritage and vehicle for the architectural and urban project. The design actions are translated not only into operations of addition or integration, but also of rewriting, in which the existing is the basis of a dialogic and relational activity of re-signification. “Design [with]in history” takes this point of view and intervenes in the Milan context through a punctual strategy consisting of infills, new constructions, requalification of paths and public spaces, underlining new relationships between the new and the existing and contributing to the definition of a new unity of the historical area between Via Gian Giacomo Mora, Via Edmondo De Amicis and Corso Ticinese, district entirely crossed by Via dei Fabbri, today reduced to a fragmented sign. The path of Via dei Fabbri thus becomes a material for the writing of the new project, determining its boundary conditions and the sense of collective belonging of those who live there. Relating to the future M4 station, the reopening of Via dei Fabbri allows a direct pedestrian connection with the Basilica of San Lorenzo, enhancing the existing and giving continuity to the public space through new facades. These buildings also permit the elaboration of a new order along Via E. De Amicis, with the rythm of lights and shades generated by the porch. “Design [with]in history” dialogues with and in the history between different scales: the urban scale and the architectural one. At the urban level, through the succession of new accesses, the project redefines the general layout of the block and promotes it as an attractive centrality that belongs to the historical axis of Corso Ticinese. At the local scale, the strategy works on the conformation and organization of a ‘man-sized’ spatiality, whose habitability is expressed in the direct relationship between the material object and the physical body of those who live there: the ideal grid of spatial subdivision is articulated by metric references imposed by pre-existences, in particular the orientation of the Colonne di San Lorenzo is configured as a reference and ultimate limit of the intervention, able to change in relation to the many activities organized in the city during the course of the year. Within a Milanese district of ancient formation, the project dialogues with other heterogeneous texts and together formulates its own contribution towards a transformation of the city that works with the existing, promoting the (re)writing of an urban landscape in which contemporary signs and historical traces coexist.
FAROLDI, EMILIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2016/2017
Il processo di sovrascrittura continua di tracce, nei tessuti urbani consolidati, ha portato alla formazione di palinsesti, che con le proprie stratigrafie mostrano come la storia dei luoghi sia patrimonio in grado di essere assunto quale strumento per il progetto architettonico e urbano. Le azioni progettuali al loro interno si traducono non solo in operazioni di aggiunta o di integrazione, ma anche di riscrittura, in cui l’esistente rappresenta la base di un’attività dialogica e relazionale di ri-significazione. “Design [with]in history” assume questo punto di vista e interviene nel contesto milanese attraverso una strategia puntuale costituita da innesti, nuove costruzioni, riqualificazione di percorsi e spazi pubblici, attivando relazioni inedite tra nuovo ed esistente e contribuendo alla definizione di una nuova unità dell’area storica posta tra Via Gian Giacomo Mora, Via Edmondo De Amicis e Corso Ticinese, isolato in passato interamente attraversato da via dei Fabbri, oggi ridotta ad un segno frammentato. Il tracciato di via dei Fabbri diviene così materiale di scrittura del nuovo progetto, determinandone le condizioni al contorno e il senso di appartenenza collettiva di chi lo abita. Relazionandosi con la futura stazione M4, la riapertura di via dei Fabbri permette una diretta connessione pedonale con la Basilica di San Lorenzo, valorizzando l’esistente che si affaccia su quest’ultima e dando continuità allo spazio pubblico attraverso nuovi fronti. I nuovi edifici progettati rendono possibile, allo stesso tempo, anche la ridefinizione di un nuovo ordine lungo via E. De Amicis, mediante il ritmo di luci e ombre generato dal portico. “Design [with]in history” dialoga con e dentro la storia a scale differenti: quella urbana e quella architettonica. A livello urbano, attraverso la scansione di nuovi accessi, il progetto ridefinisce l’impianto generale dell’isolato e lo promuove come polo attrattivo dell’asse storico di Corso Ticinese. Alla scala locale, la strategia lavora sulla conformazione e organizzazione di una spazialità ‘a misura d’uomo’, la cui abitabilità si concretizza nel rapporto diretto tra l’oggetto materico e il corpo fisico di chi lo abita: la griglia ideale di suddivisione spaziale è scandita da riferimenti metrici dettati dalle preesistenze, in particolare l’orientamento delle Colonne di San Lorenzo si configura come riferimento e limite ultimo dell’intervento, in grado di modificarsi in relazione alle molteplici attività organizzate in città nel corso dell’anno. All’interno di un isolato milanese di antica formazione, il progetto dialoga con altri testi eterogenei e insieme a questi formula il proprio contributo verso una trasformazione della città che lavora con l’esistente, promuovendo la (ri)scrittura di un paesaggio urbano in cui si intrecciano segni contemporanei e tracce storiche.
Tesi di laurea Magistrale
File allegati
File Dimensione Formato  
2018_04_Barzaghi_Ronchi_01.pdf

solo utenti autorizzati dal 07/04/2019

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 137.13 MB
Formato Adobe PDF
137.13 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri
2018_04_Barzaghi_Ronchi_02.PDF

solo utenti autorizzati dal 07/04/2019

Descrizione: Tavole di progetto
Dimensione 43.42 MB
Formato Adobe PDF
43.42 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140942