This thesis starts from an analysis on the big scale from which it comes out the periphery more like a resource than like a social problem, where contemporaneity founds its own spaces and where change and transformation are daily and strong desires. Then, it examines the role that architecture may have in this situation and which new spaces are necessary to build a new urban fabric. From this analysis comes out the necessity of developing central spaces able to work as a connection and to represent a specific local identity. In this context inserts the proposal of a community sport centre, a model that comes from the sports centres - widespread in the suburban areas of Milan - and that develops in a place destined not only to sport activities but also to free time, to social activities and relationships; a welcoming place, open to the city and its inhabitants. Nothing better than sport could be reason of relationship, attraction and could generate a new public place as the one described before. To reach this goal it is necessary of completely re-thinking the functional and, consequently, the spatial aspect to generate new spaces.

Partendo da una riflessione che considera la periferia più come risorsa che come problema sociale, in cui la contemporaneità trova i suoi spazi ed in cui il cambiamento, la trasformazione sono desideri quotidiani fortemente sentiti e voluti, ci si è interrogati sul ruolo che può avere l’architettura in questo contesto e quali nuovi luoghi siano necessari per ricostruire un tessuto urbano caratterizzato da ritmi e tempi diversi. Da questa analisi è sorta la necessità di sviluppare degli spazi centrali che fossero in grado di lavorare come figure di connessione e di rappresentare una specifica identità locale. All’interno di questo ragionamento si inserisce la proposta di un centro comunitario sportivo, un modello che dalla base dei centri sportivi ampiamente diffusi sul territorio milanese, trova il suo sviluppo in un luogo destinato non più solo al gioco ma anche al tempo libero, alla socialità e alle relazioni; un luogo aperto, che dialoghi con la città, fruibile a tutti, ma che, allo stesso tempo, non corra il rischio di cadere in disuso. Niente meglio dello sport può essere motivo di relazione ed attrazione e può dare vita ad un nuovo spazio pubblico di questo genere. Per raggiungere l’obbiettivo è necessario ripensare completamente l’aspetto funzionale e di conseguenza quello spaziale, per dare vita a nuovi luoghi in grado di adeguarsi a questo nuovo mix funzionale.

Be team, be community. A new sports and community centre for Lorenteggio

CAPRA, VALENTINA
2016/2017

Abstract

This thesis starts from an analysis on the big scale from which it comes out the periphery more like a resource than like a social problem, where contemporaneity founds its own spaces and where change and transformation are daily and strong desires. Then, it examines the role that architecture may have in this situation and which new spaces are necessary to build a new urban fabric. From this analysis comes out the necessity of developing central spaces able to work as a connection and to represent a specific local identity. In this context inserts the proposal of a community sport centre, a model that comes from the sports centres - widespread in the suburban areas of Milan - and that develops in a place destined not only to sport activities but also to free time, to social activities and relationships; a welcoming place, open to the city and its inhabitants. Nothing better than sport could be reason of relationship, attraction and could generate a new public place as the one described before. To reach this goal it is necessary of completely re-thinking the functional and, consequently, the spatial aspect to generate new spaces.
DE AMICIS, GIACOMO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2016/2017
Partendo da una riflessione che considera la periferia più come risorsa che come problema sociale, in cui la contemporaneità trova i suoi spazi ed in cui il cambiamento, la trasformazione sono desideri quotidiani fortemente sentiti e voluti, ci si è interrogati sul ruolo che può avere l’architettura in questo contesto e quali nuovi luoghi siano necessari per ricostruire un tessuto urbano caratterizzato da ritmi e tempi diversi. Da questa analisi è sorta la necessità di sviluppare degli spazi centrali che fossero in grado di lavorare come figure di connessione e di rappresentare una specifica identità locale. All’interno di questo ragionamento si inserisce la proposta di un centro comunitario sportivo, un modello che dalla base dei centri sportivi ampiamente diffusi sul territorio milanese, trova il suo sviluppo in un luogo destinato non più solo al gioco ma anche al tempo libero, alla socialità e alle relazioni; un luogo aperto, che dialoghi con la città, fruibile a tutti, ma che, allo stesso tempo, non corra il rischio di cadere in disuso. Niente meglio dello sport può essere motivo di relazione ed attrazione e può dare vita ad un nuovo spazio pubblico di questo genere. Per raggiungere l’obbiettivo è necessario ripensare completamente l’aspetto funzionale e di conseguenza quello spaziale, per dare vita a nuovi luoghi in grado di adeguarsi a questo nuovo mix funzionale.
Tesi di laurea Magistrale
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