The ecomuseum of Martesana Canal is a practical and strategical instrument that, through architectural planning, promotes the development of participated processes, in which the aim is the valorisation and the preservation of a hidden - tangible and intangible - local culture patrimony. It develops along milanese bank of ancient Martesana Canal and represents the missing link between two existing institutions: 'Ecomuseo dell'Est Ticino- Agenda 21' and 'Ecomuseo Adda di Leonardo', creating a complete system over an area full of history. The purpose is to enforce socio-cultural cohesion, in order to give the community the possibility to gain its own cultural patrimony and recover its lost identity: the re-discover of the territory becomes a way to restart and promote a dialogue between past, present and future. The ecomuseum overlaps traditional museum concept with its site, proposing a diffuse musealization of the territory: different points of interest along the canal bank have been localized to create a network, made of stories, traditions and architectural heritage. Among them, the former Town Hall of Crescenzago represents the cornerstone of the entire project and has been chosen for its recognizability and its strategic position to become the "House of the Ecomuseum", according to its historical value. New functions will not damage or undermine, rather they will enhance its remarkable substance and recover its role in society life circle. The House of the Ecomuseum works in synergy with the Community House, the extension project in a dismissed area in the immediate surroundings of the former house. It will be a place where community is the center of a narration oriented towards the community itself. Besides, a inner urban center will operate, promoting a proficient face-off between community, associations and political forces and a further engagement in social affairs towards local development. The project of the enlargement finds out its architectural rules in the critical juxtaposition with the historical matter.

“L’ecomuseo è un’istituzione culturale che assicura in modo permanente, su un dato territorio, le funzioni di ricerca, presentazione, valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che vi si succedono, con la partecipazione della popolazione stessa.” scriveva il museologo G.H. Rivière. L’ecomuseo della Martesana, individuato all’interno del Municipio 2 di Milano, è invece uno strumento pratico, strategico e pretestuoso che, attraverso la progettazione architettonica, favorisce lo sviluppo di processi partecipati per la valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale locale, materiale e immateriale, di un’area che per troppo tempo è rimasta in ombra. Si sviluppa lungo la sponda milanese dell’antico canale Martesana e si inserisce come anello mancante tra l’Ecomuseo dell’Est Ticino – Agenda 21 e l’Ecomuseo Adda di Leonardo, creando un sistema completo su un territorio saturo di storie da raccontare. L’obiettivo è quello di rafforzare la coesione socio-culturale dando alla collettività la possibilità di riappropriarsi del proprio patrimonio culturale e di recuperare un’identità smarrita: la riscoperta del territorio diventa a questo punto un elemento cardine, il foglio bianco da cui ripartire per dare nuova linfa al complesso sistema del Naviglio Martesana, generando un dialogo costante tra passato e presente con uno sguardo rivolto al futuro. L’ecomuseo può essere considerato come il museo del luogo e al tempo stesso come il luogo del museo per cui questa tesi, lavorando a scale differenti, propone una musealizzazione diffusa del territorio prospiciente il canale, attraverso la messa a sistema di numerosi punti di interesse accuratamente individuati che, con rinnovata sensibilità, saranno recuperati, valorizzati e, tappa dopo tappa, raccontati. Tra questi merita una menzione particolare il punto nodale della rete ecomuseale: l’ex Municipio di Crescenzago, scelto per riconoscibilità dell’edificio e per la posizione strategica, diventerà la Casa dell’Ecomuseo della Martesana. Il problema di fronte al quale ci siamo trovati nell’intervenire sul manufatto esistente è stato quello di fare i conti con la sua dimensione storica, che è dimensione materiale, prima ancora che ideale, per cui, a seguito di un’attenta analisi, estrema attenzione è stata posta nel preservare i suoi caratteri originari, conservando e valorizzando le tracce del passato. L’obiettivo del progetto è stato dare nuova vita a un’importante risorsa architettonica inserendovi una serie di funzioni (gestire, accogliere, aggregare, promuovere, informare) che contribuiscono a renderla il fulcro del disegno d’insieme. La Casa dell’Ecomuseo lavora in sinergia con la Casa del Quartiere, progetto ex novo sito in un’area dismessa adiacente, pensato per raccontare la comunità alla comunità, con inserito all’interno un urban center utile al confronto tra collettività e associazioni. Quest’ultime, in particolare, sono una risorsa fondamentale per l’ecomuseo in quanto stimolano la rete locale e creano cooperazioni e progetti integrati sul patrimonio in vista di uno sviluppo del territorio. L’approccio progettuale, in questo caso, è stato quello di operare instaurando un proficuo dialogo con un passato che è presente, nel senso che esiste, ragion per cui sono state innanzitutto tracciate le linee del rispetto: il vecchio edificio detta le regole per la progettazione del nuovo poiché bisogna dire la propria trovando però punti di contatto per proseguire nel discorso.

Riflessi di storia : il racconto del Naviglio della Martesana come sistema ecomuseale

GUARRASI, GIULIA;CAROTENUTO, GIANLUCA;CAPOBIANCO, MARA
2017/2018

Abstract

The ecomuseum of Martesana Canal is a practical and strategical instrument that, through architectural planning, promotes the development of participated processes, in which the aim is the valorisation and the preservation of a hidden - tangible and intangible - local culture patrimony. It develops along milanese bank of ancient Martesana Canal and represents the missing link between two existing institutions: 'Ecomuseo dell'Est Ticino- Agenda 21' and 'Ecomuseo Adda di Leonardo', creating a complete system over an area full of history. The purpose is to enforce socio-cultural cohesion, in order to give the community the possibility to gain its own cultural patrimony and recover its lost identity: the re-discover of the territory becomes a way to restart and promote a dialogue between past, present and future. The ecomuseum overlaps traditional museum concept with its site, proposing a diffuse musealization of the territory: different points of interest along the canal bank have been localized to create a network, made of stories, traditions and architectural heritage. Among them, the former Town Hall of Crescenzago represents the cornerstone of the entire project and has been chosen for its recognizability and its strategic position to become the "House of the Ecomuseum", according to its historical value. New functions will not damage or undermine, rather they will enhance its remarkable substance and recover its role in society life circle. The House of the Ecomuseum works in synergy with the Community House, the extension project in a dismissed area in the immediate surroundings of the former house. It will be a place where community is the center of a narration oriented towards the community itself. Besides, a inner urban center will operate, promoting a proficient face-off between community, associations and political forces and a further engagement in social affairs towards local development. The project of the enlargement finds out its architectural rules in the critical juxtaposition with the historical matter.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2017/2018
“L’ecomuseo è un’istituzione culturale che assicura in modo permanente, su un dato territorio, le funzioni di ricerca, presentazione, valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che vi si succedono, con la partecipazione della popolazione stessa.” scriveva il museologo G.H. Rivière. L’ecomuseo della Martesana, individuato all’interno del Municipio 2 di Milano, è invece uno strumento pratico, strategico e pretestuoso che, attraverso la progettazione architettonica, favorisce lo sviluppo di processi partecipati per la valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale locale, materiale e immateriale, di un’area che per troppo tempo è rimasta in ombra. Si sviluppa lungo la sponda milanese dell’antico canale Martesana e si inserisce come anello mancante tra l’Ecomuseo dell’Est Ticino – Agenda 21 e l’Ecomuseo Adda di Leonardo, creando un sistema completo su un territorio saturo di storie da raccontare. L’obiettivo è quello di rafforzare la coesione socio-culturale dando alla collettività la possibilità di riappropriarsi del proprio patrimonio culturale e di recuperare un’identità smarrita: la riscoperta del territorio diventa a questo punto un elemento cardine, il foglio bianco da cui ripartire per dare nuova linfa al complesso sistema del Naviglio Martesana, generando un dialogo costante tra passato e presente con uno sguardo rivolto al futuro. L’ecomuseo può essere considerato come il museo del luogo e al tempo stesso come il luogo del museo per cui questa tesi, lavorando a scale differenti, propone una musealizzazione diffusa del territorio prospiciente il canale, attraverso la messa a sistema di numerosi punti di interesse accuratamente individuati che, con rinnovata sensibilità, saranno recuperati, valorizzati e, tappa dopo tappa, raccontati. Tra questi merita una menzione particolare il punto nodale della rete ecomuseale: l’ex Municipio di Crescenzago, scelto per riconoscibilità dell’edificio e per la posizione strategica, diventerà la Casa dell’Ecomuseo della Martesana. Il problema di fronte al quale ci siamo trovati nell’intervenire sul manufatto esistente è stato quello di fare i conti con la sua dimensione storica, che è dimensione materiale, prima ancora che ideale, per cui, a seguito di un’attenta analisi, estrema attenzione è stata posta nel preservare i suoi caratteri originari, conservando e valorizzando le tracce del passato. L’obiettivo del progetto è stato dare nuova vita a un’importante risorsa architettonica inserendovi una serie di funzioni (gestire, accogliere, aggregare, promuovere, informare) che contribuiscono a renderla il fulcro del disegno d’insieme. La Casa dell’Ecomuseo lavora in sinergia con la Casa del Quartiere, progetto ex novo sito in un’area dismessa adiacente, pensato per raccontare la comunità alla comunità, con inserito all’interno un urban center utile al confronto tra collettività e associazioni. Quest’ultime, in particolare, sono una risorsa fondamentale per l’ecomuseo in quanto stimolano la rete locale e creano cooperazioni e progetti integrati sul patrimonio in vista di uno sviluppo del territorio. L’approccio progettuale, in questo caso, è stato quello di operare instaurando un proficuo dialogo con un passato che è presente, nel senso che esiste, ragion per cui sono state innanzitutto tracciate le linee del rispetto: il vecchio edificio detta le regole per la progettazione del nuovo poiché bisogna dire la propria trovando però punti di contatto per proseguire nel discorso.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140976