At the beginning of the second half of the 19th century, Voghera was chosen as the best site for the construction of the Pavia’s provincial mental hospital. It is a fine example of health architecture, but also a container of lives, which for almost a hundred years have been segregates in its enclosure. In 1978, The Basaglia Law has abolished mental institutions in Italy and the building has been abandoned and left in a state of totally decay. The project of re-use of the Voghera’s mental hospital has the aim to give value and protect the architecture as a place of memory. This building has architectural and artistic values to preserve, but above all is a vehicle of eloquent signs of a story of violence and segregation, revenge and rebirth, that has not to be forgotten. The second aim of the project is to make the building a place of connection between Voghera and its territory. To achieve these purposes, three functional macro-areas – Culture, Health, and Environment - are integrated in a system of regeneration of the architectural structure, which becomes a place that open its enclosure to local and supra-local users. The heart of the Culture System is the museum. Folle-Mente is a narrative path that tells the story of this building, of the people who has inhabited it and the relationship between madness and society in the various centuries up to today. The goal is make visitors aware of the theme of diversity. There are four paths, which are alternated in the architectural complex. Through a didactic path, “To know”, the visitors investigate the relationship between man and madness. “To reflect” allows to compare directly with the deviants in an introspective observation. A more experiential moment, “To identify”, is an attempt to understand the mind and to experience the symptoms of mental disease. A fourth path “The museum of itself” is overlapped to the others and allows to get traces and visible signs of the stories lived in this place.

Voghera, centro abitato dell’Oltrepò Pavese, venne scelto all’inizio della seconda metà dell’Ottocento come sede di costruzione del Manicomio Provinciale di Pavia. Un luogo che è pregevole esempio di architettura sanitaria dell’epoca, ma soprattutto un contenitore di vite, che per quasi cento anni sono state segregate entro il suo recinto. Con la chiusura delle istituzioni manicomiali a seguito della Legge 180, la struttura ha subito il progressivo abbandono che ne ha causato il graduale deterioramento. Il progetto di riuso dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Voghera è volto alla sua valorizzazione e tutela in quanto luogo della memoria. Uno spazio, quindi, con valenze architettoniche e artistiche da conservare, ma soprattutto un veicolo di segni eloquenti di una storia da non dimenticare, che parla di violenza e segregazione, ma anche di rivincita e rinascita. Non solo luogo della memoria: la riqualificazione ha come secondo scopo, non meno importante, quello di rendere l’ex Manicomio un luogo di connessione tra la città di Voghera, e il suo territorio, l’Oltrepò Pavese. A tal scopo tre macro-aree funzionali – Cultura, Sanità, Ambiente – sono messe a sistema nella rigenerazione del manufatto architettonico, che, da luogo di segregazione, diventa luogo che apre il suo recinto ad una utenza locale e sovra-locale. Il cuore del Sistema Cultura è la funzione museale. Folle-Mente è un percorso narrativo che racconta la storia di questo edificio, delle persone che l’hanno abitato, e il rapporto tra la follia e la società nei vari secoli fino ad oggi. L’obiettivo di sensibilizzare i visitatori sul tema del diverso è raggiunto tramite quattro percorsi, che si alternano nel complesso architettonico. Attraverso un percorso didascalico, quello del conoscere, il visitatore indaga il rapporto dell’uomo e la follia. Il riflettere permette di confrontarsi direttamente con il diverso, in una osservazione introspettiva. Un momento più esperienziale, quello dell’immergersi, è un tentativo di conoscere la mente e di provare sulla propria persona i sintomi del disagio psichico. A sovrapporsi a questi tre percorsi, il museo di sé stesso consente di cogliere una serie di tracce e segni visibili della storia reale vissuta in questo luogo.

Folle-mente. Nuovo polo culturale e percorso espositivo nell'ex manicomio di Voghera

MASCIAVE', LUCREZIA;LANDONIO, AMBRA;CALVI, ISABELLA
2016/2017

Abstract

At the beginning of the second half of the 19th century, Voghera was chosen as the best site for the construction of the Pavia’s provincial mental hospital. It is a fine example of health architecture, but also a container of lives, which for almost a hundred years have been segregates in its enclosure. In 1978, The Basaglia Law has abolished mental institutions in Italy and the building has been abandoned and left in a state of totally decay. The project of re-use of the Voghera’s mental hospital has the aim to give value and protect the architecture as a place of memory. This building has architectural and artistic values to preserve, but above all is a vehicle of eloquent signs of a story of violence and segregation, revenge and rebirth, that has not to be forgotten. The second aim of the project is to make the building a place of connection between Voghera and its territory. To achieve these purposes, three functional macro-areas – Culture, Health, and Environment - are integrated in a system of regeneration of the architectural structure, which becomes a place that open its enclosure to local and supra-local users. The heart of the Culture System is the museum. Folle-Mente is a narrative path that tells the story of this building, of the people who has inhabited it and the relationship between madness and society in the various centuries up to today. The goal is make visitors aware of the theme of diversity. There are four paths, which are alternated in the architectural complex. Through a didactic path, “To know”, the visitors investigate the relationship between man and madness. “To reflect” allows to compare directly with the deviants in an introspective observation. A more experiential moment, “To identify”, is an attempt to understand the mind and to experience the symptoms of mental disease. A fourth path “The museum of itself” is overlapped to the others and allows to get traces and visible signs of the stories lived in this place.
PISTIDDA, SONIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
20-apr-2018
2016/2017
Voghera, centro abitato dell’Oltrepò Pavese, venne scelto all’inizio della seconda metà dell’Ottocento come sede di costruzione del Manicomio Provinciale di Pavia. Un luogo che è pregevole esempio di architettura sanitaria dell’epoca, ma soprattutto un contenitore di vite, che per quasi cento anni sono state segregate entro il suo recinto. Con la chiusura delle istituzioni manicomiali a seguito della Legge 180, la struttura ha subito il progressivo abbandono che ne ha causato il graduale deterioramento. Il progetto di riuso dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Voghera è volto alla sua valorizzazione e tutela in quanto luogo della memoria. Uno spazio, quindi, con valenze architettoniche e artistiche da conservare, ma soprattutto un veicolo di segni eloquenti di una storia da non dimenticare, che parla di violenza e segregazione, ma anche di rivincita e rinascita. Non solo luogo della memoria: la riqualificazione ha come secondo scopo, non meno importante, quello di rendere l’ex Manicomio un luogo di connessione tra la città di Voghera, e il suo territorio, l’Oltrepò Pavese. A tal scopo tre macro-aree funzionali – Cultura, Sanità, Ambiente – sono messe a sistema nella rigenerazione del manufatto architettonico, che, da luogo di segregazione, diventa luogo che apre il suo recinto ad una utenza locale e sovra-locale. Il cuore del Sistema Cultura è la funzione museale. Folle-Mente è un percorso narrativo che racconta la storia di questo edificio, delle persone che l’hanno abitato, e il rapporto tra la follia e la società nei vari secoli fino ad oggi. L’obiettivo di sensibilizzare i visitatori sul tema del diverso è raggiunto tramite quattro percorsi, che si alternano nel complesso architettonico. Attraverso un percorso didascalico, quello del conoscere, il visitatore indaga il rapporto dell’uomo e la follia. Il riflettere permette di confrontarsi direttamente con il diverso, in una osservazione introspettiva. Un momento più esperienziale, quello dell’immergersi, è un tentativo di conoscere la mente e di provare sulla propria persona i sintomi del disagio psichico. A sovrapporsi a questi tre percorsi, il museo di sé stesso consente di cogliere una serie di tracce e segni visibili della storia reale vissuta in questo luogo.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/140979