+abstract: [re]thinking: [un]finished concrete frames and skeletons of buildings, in a limbo between asking about the past and dreaming about the future. An architectural phenomenon that has the charm and beauty of a potential, a potential that carries the taste of an e ternal quest of what could have been fulfilled yet is not. Or what could be fulfilled one day. Wherever [un]finished architecture is abandoned or on-hold for known or unknown reason, randomly built, the integrity of their configuration, form and shapes must be respected to emphasize a fact that cannot be denied. In their phenomenal state, they deserve a new form of [re]thinking and comprehension, a new concept of space that confirm their potential and reason for existing in creating a new whole, free from external pre-determined, totalitarian system. They neither celebrate the a bandonment nor mediocrity of an established order, nor do they symbolize it. [Architecture is the birth labor of a way of [re]thinking. If The architectural phenomena are to be traced to their genesis, then the attention demands to be directed to the [re]thinking and investigation that shape the realization].[re]drawing: Architecture drawings that hang on the walls like art are not supposed to be seen as theoretical and paper architecture. On the contrary, it is expected to receive a deeper theoretical message from what is perceived as a sublime scene. Oftentimes, architects may consider themselves as a professional elite who tend to believe that design proposals for making a physical building or built environment are ultimate solutions for urban issues. But such design proposals can have limits and there are far many other factors to consider with complex urban issues. One alternative method is for architects is [re]drawing the phenomenon to raise awareness and inspire other people which could also be an important role for architects to play in the world. [re]thinking [re]drawing architecture: is a visual study based on a photographic research, on the potential value of [un]finished buildings in Mediterranean countries specifically Southern Italy and Spain. Where incomplete ruins act as an invitation to manifest unorthodox thoughts of completion, utilizing experimentation on a new technique of [re]drawing.

+abstract [Ri] Pensare: frame (griglie tridimensionali) di cemento e scheletri di edifici non finiti, sospesi in un limbo tra il far emergere il passato e il far sognare il futuro. [Ri] Pensare fenomeni architettonici che hanno il fascino e la bellezza del potenziale; del senso dell'eterna ricerca tra ciò che sarebbero potute essere, ciò che ancora non sono mai state e ciò che potrebbero ancora diventare un giorno. Ovunque le architetture [non] finite siano abbandonate o "in attesa di" a causa di ragioni note o sconosciute, ovunque sembrino costruite casualmente, l'integrità della loro configurazione deve poter essere rispettata per enfatizzare un aspetto che non può essere negato. Nel loro stato fenomenologico, meritano una nuova modalità di [ri] definizione e comprensione, nuove configurazioni spaziali e morfologiche tali da dar conferma del loro potenziale e di una loro rinnovata ragione di esistenza nel creare un nuovo insieme, libero da un totalitario e predeterminato sistema esterno originario di presunta appartenenza. Queste architetture non celebrano né l'abbandono, né la mediocrità di un ordine prestabilito, né lo vogliono simboleggiare. [L'architettura è il travaglio che prelude la nascita di un nuovo modo di [ri] pensare lo spazio. Se i fenomeni architettonici possono essere ricondotti alla loro genesi, allora in questo caso è necessario dirigere l'attenzione al [ri] pensare e [re] indagare proprio ciò che può dare luogo alla sua realizzazione]. [Ri] Disegnare: I disegni di architettura appesi alle pareti così come l'arte (attaccata alle pareti) non dovrebbero essere visti come teorie o architetture di carta, di superficie. Al contrario, ci si dovrebbe aspettare di ricevere un messaggio più profondo da quelle che vengono percepite come "scene sublimi" contenute al proprio interno. Spesso, gli architetti si considerano parte di un'élite professionale che tende a credere che le proposte progettuali per la definizione di un edificio o di un ambiente costruito siano la soluzione più adatta e definitiva in risposta alle problematiche urbane o territoriali. Ma tali proposte progettuali sono spesso parziali, insufficienti e non considerano molti altri fattori all'interno della casistica piuttosto ampia dei problemi urbani complessi. Una strada alternativa per gli architetti potrebbe essere quella di [ri] disegnare e ri- pensare questo tipo di fenomeni al fine di sensibilizzare e ispirare altre persone (che non necessariamente sono architetti), in modo tale da conquistare anche un ruolo importante ed attivo all'interno della società in cui vivono. [re] thinking [re] drawing architecture: è uno studio articolato in una sequenza di "visioni" operate su campionatura e rielaborazione grafica di immagini fotografiche date e sul valore potenziale degli edifici [non] finiti presenti realmente in alcuni siti di paesi del Mediterraneo come l'Italia meridionale e la Spagna. In quei territori dove le rovine incomplete fungono da invito a manifestare pensieri non ortodossi di completamento, si ipotizza in questo lavoro una serie di nuove sperimentazioni esacerbate attraverso una tecnica di [ri] disegno delle immagini date. In questo modo viene a configurarsi una tassonomia meta-progettuale di indagine su possibili variazioni nelle potenzialità di trasformazione ed evoluzione futura di casi specifici esistenti.

[Re]thinking, [re]drawing : [un]finished architecture

ABDELWAHAB MOHAMED, HAZEM TALAAT
2017/2018

Abstract

+abstract: [re]thinking: [un]finished concrete frames and skeletons of buildings, in a limbo between asking about the past and dreaming about the future. An architectural phenomenon that has the charm and beauty of a potential, a potential that carries the taste of an e ternal quest of what could have been fulfilled yet is not. Or what could be fulfilled one day. Wherever [un]finished architecture is abandoned or on-hold for known or unknown reason, randomly built, the integrity of their configuration, form and shapes must be respected to emphasize a fact that cannot be denied. In their phenomenal state, they deserve a new form of [re]thinking and comprehension, a new concept of space that confirm their potential and reason for existing in creating a new whole, free from external pre-determined, totalitarian system. They neither celebrate the a bandonment nor mediocrity of an established order, nor do they symbolize it. [Architecture is the birth labor of a way of [re]thinking. If The architectural phenomena are to be traced to their genesis, then the attention demands to be directed to the [re]thinking and investigation that shape the realization].[re]drawing: Architecture drawings that hang on the walls like art are not supposed to be seen as theoretical and paper architecture. On the contrary, it is expected to receive a deeper theoretical message from what is perceived as a sublime scene. Oftentimes, architects may consider themselves as a professional elite who tend to believe that design proposals for making a physical building or built environment are ultimate solutions for urban issues. But such design proposals can have limits and there are far many other factors to consider with complex urban issues. One alternative method is for architects is [re]drawing the phenomenon to raise awareness and inspire other people which could also be an important role for architects to play in the world. [re]thinking [re]drawing architecture: is a visual study based on a photographic research, on the potential value of [un]finished buildings in Mediterranean countries specifically Southern Italy and Spain. Where incomplete ruins act as an invitation to manifest unorthodox thoughts of completion, utilizing experimentation on a new technique of [re]drawing.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
24-apr-2018
2017/2018
+abstract [Ri] Pensare: frame (griglie tridimensionali) di cemento e scheletri di edifici non finiti, sospesi in un limbo tra il far emergere il passato e il far sognare il futuro. [Ri] Pensare fenomeni architettonici che hanno il fascino e la bellezza del potenziale; del senso dell'eterna ricerca tra ciò che sarebbero potute essere, ciò che ancora non sono mai state e ciò che potrebbero ancora diventare un giorno. Ovunque le architetture [non] finite siano abbandonate o "in attesa di" a causa di ragioni note o sconosciute, ovunque sembrino costruite casualmente, l'integrità della loro configurazione deve poter essere rispettata per enfatizzare un aspetto che non può essere negato. Nel loro stato fenomenologico, meritano una nuova modalità di [ri] definizione e comprensione, nuove configurazioni spaziali e morfologiche tali da dar conferma del loro potenziale e di una loro rinnovata ragione di esistenza nel creare un nuovo insieme, libero da un totalitario e predeterminato sistema esterno originario di presunta appartenenza. Queste architetture non celebrano né l'abbandono, né la mediocrità di un ordine prestabilito, né lo vogliono simboleggiare. [L'architettura è il travaglio che prelude la nascita di un nuovo modo di [ri] pensare lo spazio. Se i fenomeni architettonici possono essere ricondotti alla loro genesi, allora in questo caso è necessario dirigere l'attenzione al [ri] pensare e [re] indagare proprio ciò che può dare luogo alla sua realizzazione]. [Ri] Disegnare: I disegni di architettura appesi alle pareti così come l'arte (attaccata alle pareti) non dovrebbero essere visti come teorie o architetture di carta, di superficie. Al contrario, ci si dovrebbe aspettare di ricevere un messaggio più profondo da quelle che vengono percepite come "scene sublimi" contenute al proprio interno. Spesso, gli architetti si considerano parte di un'élite professionale che tende a credere che le proposte progettuali per la definizione di un edificio o di un ambiente costruito siano la soluzione più adatta e definitiva in risposta alle problematiche urbane o territoriali. Ma tali proposte progettuali sono spesso parziali, insufficienti e non considerano molti altri fattori all'interno della casistica piuttosto ampia dei problemi urbani complessi. Una strada alternativa per gli architetti potrebbe essere quella di [ri] disegnare e ri- pensare questo tipo di fenomeni al fine di sensibilizzare e ispirare altre persone (che non necessariamente sono architetti), in modo tale da conquistare anche un ruolo importante ed attivo all'interno della società in cui vivono. [re] thinking [re] drawing architecture: è uno studio articolato in una sequenza di "visioni" operate su campionatura e rielaborazione grafica di immagini fotografiche date e sul valore potenziale degli edifici [non] finiti presenti realmente in alcuni siti di paesi del Mediterraneo come l'Italia meridionale e la Spagna. In quei territori dove le rovine incomplete fungono da invito a manifestare pensieri non ortodossi di completamento, si ipotizza in questo lavoro una serie di nuove sperimentazioni esacerbate attraverso una tecnica di [ri] disegno delle immagini date. In questo modo viene a configurarsi una tassonomia meta-progettuale di indagine su possibili variazioni nelle potenzialità di trasformazione ed evoluzione futura di casi specifici esistenti.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/141058