Upgrading Montemaggio. Hands on ! Architecture. Layering the existing to slide into an exhibition

During the fascist period, a system of mountain, marine and heliotherapy colonies was built across Italy, officially declaring a public assistance function, while, actually, pursuing the regime’s propaganda. Savignone’s two colonies, Renesso and Montemaggio, were commissioned to the engineer Camillo Nardi Greco, in 1933 and 1938, to host kids during the summer holidays and let them benefit from the healthy Apennines air. Today the two buildings, in spite of being abandoned and degraded, constitute a visible historical social heritage, and a strong identity element for the area, both for their typological and architectural characteristics and for their location, which makes them at the same time landmarks and panoramic points of view. The project attempts to preserve the colonies complex heritage through a re-use proposal enhancing the buildings and context characteristics. The function was chosen according to the idea that the two buildings should constitute a public space, from which the local inhabitants can benefit, but able at the same time to attract visitors and tourists. Montemaggio is going to be transformed into an interactive museum, keeping children as privileged dwellers of the building, while Renesso is going to host catering and accommodation, with different room typologies. In order to maintain the system’s integrity, the two colonies are linked through a driveway and a foothpath: walks through the woods, panorama and open-air activities in general are considered as a main part of the experience offered to visitors. The museum, planned on the Hand’s On! “learning by doing” philosophy, is based on the theme of natural sciences, according to the wild landscape of the area. As stated by the pedagogical method shared by all Children’s Museums, activities, games and experiments are proposed in order to stimulate kids’ curiosity and imagination, intended for two different age ranges, from kindergarten (2-5 years) to primary school (6-10 years), usable by both families and school groups. The design approach attempts to preserve the structure’s integrity and to upgrade it, adding a new layer of meaning. The building’s analysis highlighted the distributive layout as the strongest identity element, for this reason all the needed additions and transformations fit the original spatial hierarchy, while remaining recognizable from a formal and material point of view. The museum’s hall and the connected services, such as an auditorium to host conference, video projections, shows and performances connected to museum’s activities or external event, are located on the ground floor. The main exhibition starts from the first floor, on the theme of Nature and Water, and continues on the upper levels with activities on Light & Colour, Energy and Astronomy. The design of the space aims at defining an intuitive and interesting path for the little visitors, using architectural elements and furniture to identify movement’s directions, stops and visual connections, in order to create the spatial typologies needed for the activities. Once reached the last exhibition level and completed the itinerary, kids can use the Slide going down the four storeys of the tower, repeating contrariwise the adventure from sky to earth.

Durante gli anni del fascismo, venne attuata la realizzazione di un sistema di colonie marittime, montane ed elioterapiche, dislocate su tutto il territorio nazionale, con finalità dichiarata di pubblica assistenza, ma anche e soprattutto di propaganda al regime. Le due colonie di Savignone, Renesso e Montemaggio, furono commissionate all’ingegnere Camillo Nardi Greco, rispettivamente nel 1933 e 1938, per ospitare bambini e bambine durante le vacanze estive, in virtù della grande salubrità dell’aria in questa parte di Appennino. Ad oggi i due fabbricati, seppur abbandonati e in una grave situazione di degrado, costituiscono una visibile testimonianza storica e sociale, oltre che un rilevante elemento identitario per l’area, sia per le caratteristiche tipologiche ed architettoniche, sia per la posizione particolarmente esposta che ne garantisce una sensibile visibilità e la qualifica di punto fortemente panoramico. Il progetto si propone di preservare il patrimonio del complesso costituito dalle ex colonie, attraverso una proposta di riuso che valorizzi i caratteri dei fabbricati e del contesto. La destinazione è stata scelta partendo dal presupposto che gli edifici debbano assumere una funzione di tipo pubblico, a beneficio dei residenti locali e mantenendo come utilizzatori privilegiati dell’edificio i bambini, ma allo stesso tempo capace di attrarre visitatori ed incentivare il turismo, che rappresenta la principale vocazione del territorio. La proposta consiste nella trasformazione della Colonia di Montemaggio in un museo interattivo, mentre Renesso, in una posizione più prossima al tessuto urbanizzato, funzionerà come struttura ricettiva con diverse tipologie di alloggi e servizio di ristorazione. Al fine di mantenere l’integrità del sistema costituito dalle colonie, gli edifici sono collegati da una strada carrabile e da un percorso a piedi: la camminata attraverso i sentieri, il panorama e le attività all’aria aperta in generale sono considerate parte integrante dell’esperienza offerta. Il museo, basato sulla filosofia Hands On!, cioè dell’apprendimento tramite l’esperienza diretta, affronta il tema delle scienze naturali, scelto in relazione al contesto naturalistico e paesaggistico dell’area. In accordo con il metodo pedagogico ispiratore e comune a tutti i Children’s Museum, vengono proposte attività, giochi ed esperimenti mirati a stimolare curiosità ed immaginazione nei bambini, intesi per due diversi range di età, dall’asilo (2-5 anni) alla scuola primaria (6-10 anni), e fruibili da famiglie e gruppi scolastici. L’approccio progettuale cerca di mantenere e valorizzare l’integrità del manufatto esistente, ma si propone allo stesso tempo di aggiungere un nuovo livello di lettura. Lo studio dell’edificio ha evidenziato come l’organizzazione distributiva, possa essere considerato l’elemento fondante dell’identità dell’edificio, per questo motivo tutte le addizioni e le trasformazioni dettate dalle nuove necessità funzionali si inseriscono all’interno della gerarchia spaziale originale, seppur rimanendo riconoscibili dal punto di vista formale e materico. Al piano terra si trovano la hall del museo e i servizi connessi, oltre che alcuni spazi comuni pensati per ospitare conferenze, proiezioni cinematografiche, spettacoli e performance legati al museo o ad eventi esterni. L’esposizione principale inizia dal primo piano, con allestimenti inerenti Natura e Acqua, e prosegue ai piani superiori coprendo temi legati a Luce e Colori, Energia e Astronomia. Lo spazio della mostra è stato progettato con l’obiettivo principale di definire un percorso intuitivo e interessante per i piccoli visitatori, utilizzando elementi architettonici ed arredi per individuare direzioni di movimento, punti di sosta e connessioni visive, nonché per dare vita alle varie tipologie di spazi necessarie allo svolgimento delle attività. Una volta raggiunto l’ultimo livello dell’esposizione e terminato il percorso, i ragazzi possono tornare indietro usando lo Scivolo che attraversa quattro piano all’interno della torre, ripetendo al contrario il loro viaggio dal cielo alla terra.