The exhibition project The White City. Tel Aviv and the Modern Movement, presents the story of the birth and development of a city in modern times, emphasizing the considerable influence that modernist principles and ideals have had in the design of the architectures of the area called the White City. The narration also emphasizes the visionary force of Patrick Geddes, the urban planner who outlined the structure of the city, influencing its character to the present day. Finally, an area is dedicated to the young architects who came from all over Europe in the 1930s. They brought with them the principles of Modernism and used elementary forms and materials to start the construction of an entire country. The spirit of Modernism, which exalted the power of essential simplicity, was in tune with the frugal spirit of those pioneers of the beginning of the century. The narration proposes multiple levels of interpretation and understanding. The communication language dramatizes the contents in order to emotionally engage the visitors: movies, images, texts and graphics are projected in semi-darkened environments, generating a dynamic and immersive space that stimulates the imagination and the intuitive interiorization of content. The visitor is invited to move freely in the spaces of the various sections, following a personal path, stopping to observe the objects that capture his attention. Along the way he meets elements that focus on relevant topics in each section. The emotional and engaging experience, generated by obscured environments, moving images and sounds, invites the user to open up to imagination and to "feel" the content. A more strictly informative and analytical experience is stimulated by tools that offer the possibility to access more detailed and extensive information.

Il progetto di allestimento La Città Bianca. Tel Aviv e il Movimento Moderno, propone il racconto della nascita e sviluppo di una città in tempi moderni, ponendo l’accento sulla notevole influenza che principi e ideali modernisti hanno avuto nella progettazione delle architetture dell’area denominata Città Bianca. La narrazione dà risalto anche alla forza visionaria di Patrick Geddes, l’urbanista che ha delineato la struttura della città, influenzandone il carattere sino ai giorni nostri. Infine vengono presentati i giovani architetti che negli anni Trenta, provenienti da ogni parte d’Europa, portarono con sé i principi del Modernismo e impiegarono forme e materiali elementari per iniziare la costruzione di un intero paese. Lo spirito del Modernismo, che esaltava la forza della semplicità essenziale, si sposava con lo spirito frugale di quei pionieri d’inizio secolo. Il racconto propone una narrazione a diversi livelli, nell’intento di generare molteplici e personali letture. Si desidera coinvolgere il visitatore sul piano emozionale utilizzando linguaggi che puntano alla drammatica rappresentazione dei contenuti: filmati, immagini, testi e grafiche, proiettati in ambienti semi-oscurati, contribuiscono a creare uno spazio dinamico e invitano ad una fruizione immersiva e coinvolgente, stimolando l’immaginazione e l’interiorizzazione intuitiva dei contenuti. Il visitatore è invitato a muoversi liberamente negli spazi delle varie sezioni, seguendo un percorso personale e soffermandosi a osservare gli oggetti che catturano la sua attenzione. Lungo il percorso incontra elementi di accento che offrono una pausa di approfondimento su vari temi in ciascuna sezione. L’esperienza emozionale e coinvolgente, provocata da ambienti oscurati, immagini in movimento e suoni, conduce il fruitore in uno spazio che apre all’immaginazione e al “sentire” i contenuti. Un’esperienza più strettamente informativa ed analitica è stimolata dagli strumenti di approfondimento che offrono la possibilità di accedere a informazioni più dettagliate ed estese.

La Città Bianca. Tel Aviv e il Movimento Moderno. Un'ipotesi di narrazione e allestimento

GIUSTOLISI, ADELAIDE EMILIA FEDERICA
2016/2017

Abstract

The exhibition project The White City. Tel Aviv and the Modern Movement, presents the story of the birth and development of a city in modern times, emphasizing the considerable influence that modernist principles and ideals have had in the design of the architectures of the area called the White City. The narration also emphasizes the visionary force of Patrick Geddes, the urban planner who outlined the structure of the city, influencing its character to the present day. Finally, an area is dedicated to the young architects who came from all over Europe in the 1930s. They brought with them the principles of Modernism and used elementary forms and materials to start the construction of an entire country. The spirit of Modernism, which exalted the power of essential simplicity, was in tune with the frugal spirit of those pioneers of the beginning of the century. The narration proposes multiple levels of interpretation and understanding. The communication language dramatizes the contents in order to emotionally engage the visitors: movies, images, texts and graphics are projected in semi-darkened environments, generating a dynamic and immersive space that stimulates the imagination and the intuitive interiorization of content. The visitor is invited to move freely in the spaces of the various sections, following a personal path, stopping to observe the objects that capture his attention. Along the way he meets elements that focus on relevant topics in each section. The emotional and engaging experience, generated by obscured environments, moving images and sounds, invites the user to open up to imagination and to "feel" the content. A more strictly informative and analytical experience is stimulated by tools that offer the possibility to access more detailed and extensive information.
VIDARI, PIER PARIDE
ARC III - Facoltà del Design
20-apr-2018
2016/2017
Il progetto di allestimento La Città Bianca. Tel Aviv e il Movimento Moderno, propone il racconto della nascita e sviluppo di una città in tempi moderni, ponendo l’accento sulla notevole influenza che principi e ideali modernisti hanno avuto nella progettazione delle architetture dell’area denominata Città Bianca. La narrazione dà risalto anche alla forza visionaria di Patrick Geddes, l’urbanista che ha delineato la struttura della città, influenzandone il carattere sino ai giorni nostri. Infine vengono presentati i giovani architetti che negli anni Trenta, provenienti da ogni parte d’Europa, portarono con sé i principi del Modernismo e impiegarono forme e materiali elementari per iniziare la costruzione di un intero paese. Lo spirito del Modernismo, che esaltava la forza della semplicità essenziale, si sposava con lo spirito frugale di quei pionieri d’inizio secolo. Il racconto propone una narrazione a diversi livelli, nell’intento di generare molteplici e personali letture. Si desidera coinvolgere il visitatore sul piano emozionale utilizzando linguaggi che puntano alla drammatica rappresentazione dei contenuti: filmati, immagini, testi e grafiche, proiettati in ambienti semi-oscurati, contribuiscono a creare uno spazio dinamico e invitano ad una fruizione immersiva e coinvolgente, stimolando l’immaginazione e l’interiorizzazione intuitiva dei contenuti. Il visitatore è invitato a muoversi liberamente negli spazi delle varie sezioni, seguendo un percorso personale e soffermandosi a osservare gli oggetti che catturano la sua attenzione. Lungo il percorso incontra elementi di accento che offrono una pausa di approfondimento su vari temi in ciascuna sezione. L’esperienza emozionale e coinvolgente, provocata da ambienti oscurati, immagini in movimento e suoni, conduce il fruitore in uno spazio che apre all’immaginazione e al “sentire” i contenuti. Un’esperienza più strettamente informativa ed analitica è stimolata dagli strumenti di approfondimento che offrono la possibilità di accedere a informazioni più dettagliate ed estese.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/141240